Istantanee dalla festa: a Pagani appuntamento con Igers Salerno e Ambress Ampress per la Madonna delle Galline

In Campania, tra le vie e i cortili di Pagani, prende vita uno degli eventi più antichi e suggestivi della devozione popolare: la Festa in onore di Santa Maria Incoronata del Carmine, detta “delle Galline”. Quest’anno, la festa si terrà dal 5 al 15 aprile, offrendo a fedeli e visitatori un’esperienza unica e coinvolgente.

La città si prepara seguendo un rituale preciso, con l’allestimento dei toselli. Si tratta di “cappelle votive” allestite nei cortili come ex-voto alla Vergine in processione. L’immagine della Madonna viene attorniata da drappi di tessuto damascato, merletti, piante e fiori. Anche i balconi vengono adornati con lenzuola decorate e nell’aria riecheggia il suo delle tammorre e delle castagnette.

L’APPUNTAMENTO CON IGERS SALERNO

Il 6 aprile 2024, un evento speciale attende tutti gli appassionati di fotografia e cultura locale: la premiazione e la mostra delle foto vincitrici della precedente edizione della challenge “#istantaneedallafesta”. L’appuntamento è fissato alle ore 18.00 presso il Tosello “Ra Tuppona”, sito in via C. Astarita n. 50 a Pagani. Un’occasione per celebrare la creatività e l’abilità di coloro che hanno catturato l’essenza della festa attraverso i loro scatti.

LA CHALLENGE #ISTANTANEEDALLAFESTA 2024

Se vuoi condividere la tua visione della festa su Instagram, partecipa alla challenge utilizzando gli hashtag: #istantaneedallafesta #igers_salerno, #igerscampania;

tagga le community @igers_salerno e @igerscampania e l’associazione @ambress_am_press 

Dai festeggiamenti civili a quelli religiosi, ogni istante è iconico e merita di essere immortalato.

I FESTEGGIAMENTI

I festeggiamenti hanno inizio il Venerdì in Albis (5 aprile), quando il Santuario apre le sue porte per mostrare il simulacro della Vergine. La domenica dopo Pasqua (7 aprile), la processione inizia alle 9.00 e si prolunga fino a tarda sera. All’uscita dal Santuario, nel tripudio della folla, i colombi offerti vanno a posarsi sulla Statua e sul Bambino e qui si osserva qualcosa di spettacolare: i colombi non abbandoneranno più la Madonna e non si lasceranno impaurire dai suoni dei mortaretti, che, sempre più forti, vengono sparati. Lungo il tragitto, la Beata Vergine riceve in regalo, oltre ai volatili, cesti di carciofi, di arance e limoni e pani intrecciati (tradizione tipica locale). 

La festa “sacra” si fonde con quella “profana”: i tammorrari, che si riuniscono nel cortile Califano per la veglia al tosello, continuano le loro esibizioni spontanee fino al mattino del giorno successivo quando, alle sei circa, inizia una processione che porta di nuovo tutti davanti alla chiesa per consumare il rito finale della festa. Si attende difatti la riapertura del Santuario per deporre le tammorre ai piedi della Statua della Madonna, “quasi a dichiarare chiuso un rito di fede e propiziazione di fronte all’incalzante precarietà dell’esistenza”. Si recitano due preghiere scritte da Farncesco Tiano “la madre delle madri” e “la preghiera dei tammorrari” e cantando “Regina de lu cielo”, tutti i presenti salutano la Vergine non dandole mai le spalle.

Tagged: