Siamo agli sgoccioli del 2022, un anno che ci ha visto frastornati, disorientati, storditi e confusi nel riprendere, gradualmente, la nostra nuova normalità, colorata da una sempre più insaziabile voglia di viaggiare. Perché non partire, allora, per un piccolo tour alla scoperta dei luoghi più incredibili che popolano il favoloso mondo di Instagram?
Il 2022 sta finendo e un altro anno se ne va. Tirando le somme, è impossibile negare che negli ultimi due anni è come se fossimo stati traghettati da una riva all’altra di due continenti lontanissimi tra loro: uno abbandonato di fretta e furia, dove imperversava una pandemia escandescente e sconosciuta, e l’altro completamente nuovo, fatto di contatti con la realtà tutti da ricostruire. O quasi.
La voglia di stare in compagnia oggi va in parallelo con la riscoperta del ma quanto è bello stare un po’ da soli; la mondanità e la confusione si sono riscoperti sinonimo del non ho più l’età. Ma la voglia di viaggiare, di affacciarsi al mondo, di scoprire nuove dimensioni be’, quella resta. E visto che sta per cominciare un anno pieno di lunghi ponti su cui costruire medio-lunghi periodi di stop and go, perché non prepararsi a dovere così da farsi trovare pronti per attraversarli tutti con il giusto equipaggiamento?
Qui una breve e concisa raccolta con alcuni account Instagram da consultare per lasciarsi ispirare, con gli occhi pieni di ammirazione per la sagace idea di rendere i protagonisti di ognuno un elemento cool e instagrammabile.

Se lo osservi con gli occhi dell’estimatore, ti ci ritrovi. Se lo scopri con la curiosità del viaggiatore, pianificherai la tua prossima vacanza in base a quanto visto. Insomma: per gli amanti del dettaglio, quello particolare; per chi cerca e vede la meraviglia dell’eccentrico ovunque, @accidentallywesanderson è quel viaggio per immagini da cui è difficile distogliere facilmente lo sguardo. Ma davvero esistono posti del genere? Certo, altrimenti da dove avrebbe colto ispirazione per le scenografie o dove avrebbe potuto ambientare molti dei suoi film Wes Anderson, eclettico regista sognatore?
P.S. C’è anche un libro che raccoglie e narra di questi scatti. Potrebbe essere un’idea crearsi un itinerario prendendone ispirazione?
Per i solitari o i curiosi dell’ei fu, invece, @theproperpeople è proprio quello che ci vuole. @properbryan and @michaelbrnd ci portano alla scoperta dei luoghi abbandonati di tutto il mondo: dalle vecchie fabbriche alle carceri, dai teatri agli impianti sportivi, passando per ospedali, miniere, vecchie cave, parco giochi e palazzi del governo oggi immersi nel proprio desolante fascino del quel che era e oggi non è più.
Ce n’è anche per i cultori delle auto d’epoca, eh! Con @pandinineipaesini non solo verrà la lacrimuccia facile nell’ammirare una delle auto culto e simbolo del moderno vintage, ma anche la curiosità facile nello scoprire borghi e paesini tanto ameni, quanto carini. E sì, pure sperduti, diciamolo! Cosa, questa che può solleticare l’entusiasmo dei viaggiatori di nicchia, tanto quelli dell’ho visto tutto e ora dove vado. In effetti, già dalla bio Instagram possiamo comprendere che questo romanticismo superutilitario per scoprire l’extraurbanità attraverso la Panda
è roba per veri esperti. Che ce ne sono tantissimi di estimatori, se vai a vedere, specie rispetto al numero di Panda ancora in circolazione, preziose testimoni del concetto di resistenza e resilienza.

E discutendo di paesini e borghicini, se serve un punto di riferimento per confermare la veridicità della sua esistenza (che esiste, certo che esiste, al pari del cugino Molise. E lo dico perché ci vivo, non solo perché lo testimonia anche una tra le nostre communitiy regional, eh ) e la meraviglia della sua vera essenza , @ilpaesologo, è l’account che ci racconta la vita di paese, la tradizione e la cultura popolare di una Basilicata verace e autentica, e che ci restituisce la storia di un territorio meravigliosamente tutto ancora da scoprire.
Altrimenti, per cogliere il senso artistico della quotidianità, scorgendoci il profondo lato poetico del gesto consueto e inconsapevolmente sentimentale (oltre che immaginare le vite degli altri attraverso dettagli insoliti), @clotheslinespoetry per esempio, fornisce proprio quel tocco di routinaria eccezione che possiamo concederci nell’osservare angoli del mondo vestiti di staordinaria abitudine.
Spazio per lo shopping ce lo abbiamo? Certo! Quando nel girovagare per vie e viuzze di borghi e città il nostro sguardo si posa su negozietti e piccole attività commerciali, @italiainsegna e @chiusodidomenica sono i punti di riferimento giusti per celebrarli. L’uno ci mostra le insegne più belle e caratteristiche colto nel loro da fare, l’altro il fascino discreto del riposo a saracinesche abbassate (e spesso molto espressive), postate solo di domenica.
Ma se non è difficile trovare saracinesche agghindate di voluti o involuti graffiti urbani, cosa dire dei muri? @scrittesuimuri, @scrittesuimuridelmondo e @starwalls sono una raccolta completa di quello che possiamo leggere su questa sorta di libri scritti a più mani. Messaggi cifrati, murales, pensieri espliciti: un fenomeno sociale, il writing che non va incentivato quando illegale – ndr – ma che riconosciamo esista dalla notte dei tempi e regali spesso perle d’infinita saggezza. Come le poesie scritte per le strade dal @poeta_della_serra: leggere per apprezzarne l’estro.
Last but not least, @madonnelettriche, un tour elettrizzante e inedito capace di focalizzare la nostra attenzione sull’inconsueta unione tra la neon e l’holy art e sull’atavico fenomeno degli altarini devozionali urbani sparsi per i rioni del mondo, questione che gli appassionati possono approfondire meglio anche da @scoprire_gli_altarini.

Come tutte le proposte instagrammabili, quel che occorre è il non essere mai invasivi nell’immortalare i luoghi che ci ospitano e che vogliamo alimentino la nostra narrazione social, riflessione di cui ne abbiamo già parlato e scritto qua. Specie dal punto di vista della salvaguardia ambientale: non vorremo di certo lasciare il segno tanto da diventare futuri donatori di @archeoplastica, un progetto di sensibilizzazione sull’inquinamento del mare causato dalla plastica, sfruttando vecchi rifiuti spiaggiati, che è bene seguire, per evitare di diventarne eredi? No, vero?