Servizio a cura di @Pedro_cn – @IgersNapoli
Alle 23:59 di sabato 7 aprile, si è conclusa la settima edizione di 24HourProject.
(Se non sai cosa è il 24HourProject leggi quest’articolo)
Quasi 4300 persone in 850 città del mondo sono state per le strade delle loro città a documentare la vita delle persone e le storie delle donne condividendo una foto ogni ora per 24 ore.
E’ sempre bello iniziare il conto alla rovescia, un pò come se fosse Capodanno, quando si vedono i primi scatti dalla Nuova Zelanda che per ovvie ragioni di fuso orario inizia per prima,
I partecipanti italiani sono stati più di 100 sparsi in tutta la penisola con un picco a Napoli di quasi 50 persone.
Quest’anno a Napoli abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare amici di IgersItalia e non che ci sono venuti a trovare per fare 24HourProject nella città partenopea.
Che succede durante 24HourProject
Appuntamento alle 22:30 del venerdì, piccolo briefing, foto di gruppo e allo scoccare della mezzanotte invece di stappare la bottiglia dello spumante si parte in piccoli gruppi per la città a trovare situazioni da fotografare. In genere ci si da un’appuntamento per un caffè, una birra o svariate colazioni durante la notte ogni 2 ore. Si fa il punto della situazione, magari si cambia il gruppo, e si continua con l’itinerario prestabilito fino alla prossima sosta.
La notte passa molto velocemente, si vede la città diversa dal solito, avvolta nella sua calma, verso le 5:30 del mattino abbiamo perfino sentito gli uccelli cinguettare come in un bosco ma in pieno centro città. Verso le 6:00 ci siamo ritrovati in una sorta di sound system al porto, tra ragazzi spagnoli. Alle 7:30 eravamo a scattare in uno dei mercati del pesce di Napoli quando ancora non c’è il pesce esposto e i venditori appiattiscono il ghiaccio dei banconi dove sarà messo in vendita.
Altri ragazzi si sono spostati verso la periferia e altri ancora erano in macchina verso Bologna (andata e ritorno in 24 ore) per scattare una foto ogni ora in ogni Autogrill.
Chi ha preferito il mare, chi ha voluto esplorare a zonzo. Dall’ora di pranzo in poi ogni occasione continua ad essere buona per mangiare e ogni volta che si può ci si ferma a stuzzicare qualcosa. In 24 ore abbiamo fatto almeno due colazioni, qualche sfogliatella a metà mattinata, pizza, qualcos’altro nel pomeriggio, gnocchi, panini con polpette, con salsiccia e co parmigiana di melanzane. Ah, svariati aperitivi e qualche altra pizza la sera prima. Bisogna pur trovare conforto in qualcosa!
È stato fondamentale l’aiuto che ci hanno dato le amiche di Magazzini Fotografici che nel pomeriggio ci hanno accolto con caffè fatto con macchinetta napoletana e possibilità di ricaricare attrezzature e telefoni!
Qui le foto scattate a Napoli.
Che è successo nel resto del mondo
Renzo Grande, il fondatore del progetto, è stato in India a fare un workshop di fotografia a delle giovani ragazze in un piccolo villaggio. Un gruppo di curatori volontari sparsi per il mondo (per coprire tutti i fusi orari), ripostavano live le foto più belle scattate ogni ora. In Iran) e nell’Est dell’Asia ci sono state come al solito le foto più spettacolari. Una delle cose più belle di 24HourProject è che nello stesso istante in cui stai scattando a casa tua, c’è qualcuno in Messico, nelle Filippine o in Canada che sta facendo la tua stessa cosa con il tuo stesso scopo. Questo rende tutto molto empatico e allo stesso tempo ti fa sentire un tassello di una grande rete globale che sta raccontando in tempo reale tutto quello che succede nel mondo.
E ora che succede?
In 24 ore sono state taggate su Instagram 26.762 fotografie. Alcune di queste andranno a completare il libro fotografico che racchiude gli scatti più interessanti dal 2012 al 2017 (più alcuni di quest’anno). Il libro è prenotabile su una campagna di crowdfounding su Kickstarter, vi consiglio di acquistarlo perché tutti i suoi proventi saranno destinati a scopi umanitari e di beneficenza.
La parte più consistente delle foto dell’edizione 2018 sarà destinata ad un secondo fotolibro con le stesse nobili finalità del primo.
I partecipanti possono già caricare le loro foto in alta risoluzione su www.24hourproject.org sia per destinarle ai due libri sia perché saranno la fonte dalla quale gli ambassadors e i curatori delle mostre in giro per il mondo attingeranno per destinarle alla stampa.
A tal proposito, stay tuned, perchè per la terza volta nelle ultime quattro edizioni a Napoli probabilmente ci sarà una delle esposizioni. Per ragioni scaramantiche il luogo resta da definirsi.