L’arte è (anche) illusione.
Lo intuiamo bene se ci soffermiamo a pensare che la tecnica pittorica del trompe l’oeil risale nientemeno che all’antica Roma pompeiana, quando le pareti delle dimore aristocratiche erano affrescate nei minimi dettagli da elementi architettonici che riproponevano verosimilmente quelli reali. Passando poi nel Trecento per Giotto, maestro della prospettiva e dai fiamminghi nel Quattrocento, è durante il pieno Rinascimento che l’arte illusionistica prende coscienza di forma e pratica, quando grandi artisti usavano arricchire le ricche dimore signorili con abili giochi di disegno nei quali la terza dimensione veniva fuori solo grazie ad un uso sapiente, scientifico della prospettiva. Ne è esempio su tutti il meraviglioso tondo del soffitto della Camera degli Sposi del Mantegna.
L’arte di “ingannare l’occhio” però non ha mai abbandonato la storia dell’arte, neanche in epoche contemporanee (pensiamo ai quadri di Dalì e De Chirico) e a livelli più popolari. Con il fenomeno della street art e del graffitismo, gli artisti usano le tecniche illusorie dell’antico trompe l’oeil per appropriarsi dello spazio urbano moderno, modificandone i limiti architettonici e sfondando idealmente le sue pareti con enormi voragini, cascate dirompenti, squali che escono da onde gigantesche, palazzi altissimi, scale lunghissime che sembrano non avere mai fine e che hanno un effetto surreale e divertente!
La street art 3D così è oggi sempre più diffusa, sempre più spettacolare, un’arte abile che prende origine da quella dei madonnari, e che prevede una conoscenza del disegno perfetta, una risoluta abilità nell’uso delle luci e delle ombre e delle regole geometriche e matematiche.
E se l’occhio nudo è capace di percepire perfettamente la terza dimensione guardando dall’alto queste opere, attraverso la fotocamera di uno smartphone l’effetto è amplificato in modo assolutamente strabiliante. Condividere queste immagini nell’era digitale e su Instagram ha così un triplo valore: far conoscere questi artisti nel mondo, catturare perfettamente l’immagine senza vederne i trucchi prospettici e conservarli nel tempo, data la effimera e temporanea tecnica utilizzata.
Lo dimostrano le oltre 3.000 foto visibili dal tag #3Dstreetart e dai numerosi profili che imitano e scopiazzano il più noto @3dstreetart (2k followers).
Tra i padri del trompe l’oeil da strada c’è il famoso Julian Beever (#julianbeever ha 568 media), che disegna con i gessetti sui marciapiedi dagli anni ’90. Sul web invece spuntano i nomi e i profili di brillanti artisti e gruppi, che potrete scoprire nella gallery che segue. Natale è alle porte e i madonnari spopoleranno tra le strade delle nostre città, chissà quanti di loro realizzeranno opere 3D da poter essere immortalare da qualcuno di voi!