Alla scoperta della Food Photography con @Ch_ecco

La food photography su Instagram è una forma d’arte golosa. Quelli che erano semplici scatti condivisi di vita quotidiana si son trasformati in migliaia di fotografie che rasentano la perfezione e che, ogni giorno, mietono migliaia di like. Sotto l’hashtag #foodphotography ci sono oltre 20 milioni di post e, cliccarci sopra e scorrere il feed, equivale a riempirsi gli occhi di incredibile bellezza.

Ma cerchiamo un po’ di capire come nascono gli scatti e come nasce la passione per questa branca instagrammiana della fotografia still life con uno degli Instagramer italiani più influenti nel settore food: Francesco Pruneddu, aka @ch_ecco, vincitore del premio Cucina Blog Award 2018 del Corriere della Sera e che, a breve, terrà a Cagliari il suo primo workshop sulla food photography.

Intervista a Francesco Pruneddu aka @ch_ecco

Ciao Checco! Iniziamo subito chiedendoti quando e come nasce la tua passione per la fotografia e per la cucina.

Quella per la fotografia è una passione recente. Ho iniziato a scattare con la reflex nel 2012 e da allora cerco di esercitarmi il più possibile. Riguardo la cucina, da quando mi son iscritto all’università ho sempre sperimentato, un po’ per non mangiare sempre le stesse cose, un po’ perché il mondo dei fornelli mi rilassa, per non parlare di quello dei dolci!

Bene, ma perchè la tua scelta è ricaduta proprio sul mondo della food photography?

La food photograhy trasmette sensazioni, sapori e profumi. Racconta storie, permette di viaggiare e scoprire ricette lontane. Insomma, per me è un genere ormai imprescindibile del mio lavoro.

E quando hai pensato di unire le due cose, ti saresti aspettato questo successo? E’ nato tutto per gioco? Quando nasce il professionista che sei adesso?

Credo fosse la primavera del 2015. Colloco nel tempo la data perché ricordo di essermi innamorato perdutamente dell’account Instagram di una ragazza americana, primissima ispirazione, in cui comparivano foto di cibo e still life davvero stupendi. Essendo appassionato di dolci, non potevo non provare a fotografare qualche mia creazione. Così, scatto dopo scatto, ho cercato di affinare il mio stile. Non potevo immaginare che si sarebbero susseguite tante piccole soddisfazioni, come quelle legate alle collaborazioni con le aziende ma anche le concrete offerte di lavoro che mi hanno permesso di alimentare le mie competenze.

Hai recentemente vinto il premio Cucina Blog Award 2018, l’iniziativa del Corriere che premia il food blog più bello d’Italia. Ma per te la food photography è funzionale al tuo lavoro o rappresenta anche altro?

La food photography è prima di tutto una passione, quindi qualcosa che farei a prescindere dal lavoro. Infatti è nata per puro diletto. Quando scatto nel mio studio non bado a nulla. Mi rilasso, creo i vari set, fotografo e mi sfogo così. Quindi sì, rappresenta me stesso, poi il lavoro.

Toglici una curiosità: cucini tu tutto ciò che fotografi e che vediamo su Instagram? Cucina rigorosamente italiana o sperimenti ricette provenienti da altri paesi?

Cucino sempre io, anche perché vivo da solo 😛 per quanto riguarda le ricette dipende, capita di sperimentare ricette estere ma prediligo i piatti della tradizione sarda e italiana.

Hai da poco aperto un blog (ti leggiamo su myfoodphotography.it) nel quale i viaggi si sposano con le ricette, perchè questa scelta?

Scelgo di raccontare anche i viaggi perché il mio blog è come un diario. E poi durante i viaggi c’è sempre occasione per scoprire qualche piatto tipico da fotografare.

Quali artisti/instagramers che trattano di food hanno influenzato e influenzato il tuo lavoro?

Esistono tanti account che seguo da anni. Tra le più brave @Local_milk @_ourfoodstories_ @signebay @whatforbreakfast, per citare le famosissime.

C’è una tipologia di piatti che preferisci fotografare?

I piatti della tradizione sono quelli che preferisco!

I tuoi scatti racchiudono molto più di un piatto. Quali oggetti preferisci inserire dentro una scenografia di food photography?

Amo gli oggetti vintage, dalle stoffe alle stoviglie. Portano con loro il peso degli anni, hanno il fascino del vissuto che può solo contribuire a rendere carismatica e attraente la composizione.

Ora però ti chiediamo cinque consigli sulla Food Photography.

-Se il piatto si sviluppa in altezza evitare di fotografarlo dall’alto ma preferire una foto di prospetto può aiutare a dare un’idea complessiva del suo aspetto.
-Sfruttare la luce naturale.
-Inserire utensili che hanno pertinenza con gli oggetti rappresentati.
-Non appesantire la composizione se il piatto parla da sé.
-Lasciarsi ispirare.

Ultima domanda e poi ti lasciamo andare. Progetti futuri?

Continuare a lavorare in questo campo mi sembra un ottimo progetto!

E noi non possiamo che augurarti il meglio! Ad Maiora @ch_ecco!

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