Il Team di Igersitalia questa settimana si dà allo sport!
Il nostro buon caro Antonio Cinotti alias @antoncino, appassionatissimo di rugby, ha infatti intervistato Andrea Lo Cicero, fino a pochi mesi fa pilone della Nazionale Azzurra di Rugby ed iger molto attivo! Andrea è stato probabilmente uno dei volti più noti della palla ovale azzura grazie ai suoi 103 caps con la maglia della Nazionale ed alla sua simpatia fuori dal campo.
– Ciao Andrea, riassumi brevemente le tappe della tua strepitosa carriera agonistica nel mondo del Rugby per presentarti a chi non ti conosce!
Ho iniziato la carriera professionistica nel 1993 nell’Amatori Catania, la città dove sono nato, passando per Bologna e per poi per Rovigo sono arrivato, nel 1999, alla RDS Rugby Roma Olympics dove ho vinto lo scudetto. Nel 2000 ho esordito anche nella Nazionale italiana allenata da Brad Johnston, un momento indimenticabile, giocavamo contro l’Inghilterra era il nostro primo 6 Nazioni e da quel momento l’amore per la maglia azzurra non mi ha più lasciato; a dire la verità l’anno prima feci parte del gruppo della Nazionale che partecipò alla Coppa del Mondo del 1999, ma non venni mai utilizzato in una partita ufficiale. Dopo lo scudetto con la Rugby Roma, andai a giocare un anno in Francia con lo Stade Toulousain, una della squadre più blasonate d’Europa, fu una parentesi molto formativa per la mia carriera professionale. Tornai a giocare in Italia l’anno successivo prima alla Lazio e poi a l’Aquila, una città a cui sono rimasto particolarmente affezionato. In quegli anni l’allenatore della Nazionale era Pierre Berbizier e quando lascio l’Italia per andare ad allenare il Racing Metro 92, a Parigi, mi portò con sé. A Parigi ho chiuso la mia lunga e fortunata carriera rugbystica. Lo scorso anno con la vittoria contro l’Irlanda al 6 Nazioni ho anche salutato la maglia azzurra con il assoluto record di presenze: 103.
– Come hai scoperto e quando hai iniziato a usare Instagram?
Sono un appassionato di telefonia e tecnologia anche se, devo essere sincero, non sono uno di quelli che si può definire “smanettone”. Con Instagram ho iniziato a scattare assieme ai miei compagni di Nazionale e di club per documentare un po’ quello che facevamo durante i raduni e per prenderci un po’ in giro. Come succede spesso quando sei un personaggio noto, si è sparsa la voce e ho avuto subito un grande seguito, allora ho cercato di unire la mia passione per la fotografia ad un mezzo di comunicazione così rapido e potente e ho cominciato a postare anche scatti un po’ più “seri” e che rispecchiassero il mio modo di vedere le cose, anche quelle che funzionano un po’ meno bene.
– Il tuo stream contiene foto tue, della tua vita, di moto e di molti animali; se tu dovessi descrivere cosa ti piace condividere su IG cosa diresti?
Come ho già detto quando giocavo condividevo principalmente i momenti con i miei compagni di squadra anche per far vedere fuori dagli ambienti, qual è la vita di uno sportivo professionista. Oggi condivido principalmente momenti particolari della mia vita, le mie passioni e denuncio attraverso le immagini quello che secondo me non va bene, allo stesso modo mi piace evidenziare quanto di bello ci sia nel nostro Paese e i comportamenti “virtuosi” delle persone.
– Quali sono gli scatti e gli igers che preferisci?
Sicuramente tutti quegli scatti che hanno qualcosa da dire… e che mi comunicano qualche emozione e mi fanno pensare. Non ho un iger preferito, seguo quasi tutti i miei ex compagni di nazionale, i miei amici e qualche personaggio famoso… come me! Scherzo… magari anche più famoso di me…
– Usi direttamente Instagram per scattare le foto oppure utilizzi altre app per ritoccare le foto prima di postarle? In caso quali usi?
Spesso scatto direttamente da Instagram. A volte quando c’è poco tempo per aprire l’app scatto con la fotocamera del cellulare e poi passo su Instagram. A parte i filtri di Instagram non utilizzo altre applicazioni di fotoritocco, anzi devo dire che utilizzo poco anche le possibilità di Instagram di modificare le immagini… mi piacciono al naturale.
– Hai apprezzato i video di Instagram? Pensi che possano avere lo stesso successo che ha ottenuto la condivisione di foto?
Non te lo so dire ancora. Personalmente non li utilizzo molto. La fotografia è un concetto completamente diverso dal video è un “attimo”, un’istantanea della tua vita che cattura un momento particolare, dietro una foto c’è tutto un mondo da scoprire. Diciamo che i video da un lato sono più simpatici e divertenti, ma meno poetici. Tuttavia, credo che da punto di vista della comunicazione è un passo importante per Instagram e che avrà la sua fetta di estimatori
– Veniamo a te, con il tuo ritiro dalla Nazionale l’Italia perde non solo un grandissimo giocatore ma anche un pilastro della storia del 6 Nazioni. Quali sono i tuoi programmi per il futuro, sui giornali si dice che tu….
Sui giornali e su internet si dicono tante cose e voi ne sapete certo più di me… per il momento, come potete immaginare, sto attraversando una fase di sperimentazione. Lo sport a livello professionistico è molto stimolante perché, da un lato, ti permette di conoscere tante persone, venire in contatto con mille realtà differenti, ma dall’altro non ti consente, per via della carenza di tempo, di approfondire veramente. Quindi in questa fase mi sto sicuramente continuando ad allenare, nel frattempo mi guardo intorno cercando di riallacciare tutti quei fili lasciati un po’ appesi mentre giocavo e valuto un po’ di idee che mi vengono proposte. La cosa più importante però, e vorrei sottolinearla, è che sto aprendo una azienda agrituristica vicino Roma chiamata La Terra dei Bambini è un luogo in cui, oltre alla classica accoglienza turistica, si pratica l’onoterapia, vale a dire la cura di alcuni tipi di disturbi attraverso il contatto e l’interazione con gli asini, un animale a cui sono particolarmente affezionato.