Servizio a cura di Tiziana Lauro (@drunkenbones), local manager di @IgersModena
Nella terra dell’aceto balsamico di eccellenza non poteva mancare un “Balsamic Tour”, che @igersmodena ha organizzato presso l’Acetaia Malphighi di Modena sabato 24 maggio, per gli Igers e i blogger interessati a conoscere i segreti di una delle più radicate tradizioni enogastromoniche del territorio modenese, la cui produzione si tramanda da secoli.
L’ imprenditore Ermes Malpighi, quarta generazione di una famiglia che produce e custodisce la sapienza antica (dal 1850) del vero Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, ci ha accompagnato con simpatia e maestria in un percorso di scoperta dell’uva e del processo di acetificazione e invecchiamento all’interno di una splendida acetaia immersa nel verde dei suoi vigneti.
“La vigna raccoglie le influenze della vita che ha intorno, le assorbe, le plasma, le rende sue. La vigna come primo passaggio di vita”, afferma la nostra speciale guida. Un buon aceto non dipende solo dalla materia prima e dalle botti pregiate e antiche (la più antica? oltre 500 anni!), ma anche e soprattutto dal lavoro dell’uomo perché occorre prestare la massima cura e attenzione, avere pazienza e metterci tutto l’amore per offrire un prodotto di altissima qualità. “Ma ricordate – precisa Malpighi – l’ingrediente è uno solo: il vino“.
Gli Igers presenti hanno potuto ascoltare dalla voce dello stesso imprenditore, il processo che dalla fermentazione del mosto d’uva porta alla produzione dell’aceto, passando per una particolare tecnica di cottura del mosto a botti aperte. Il racconto di come si diventa giudice di questo prelibato prodotto modenese.
Gli Igers hanno quindi assaggiato i prodotti della Collection dell’Acetaia: 8 diversi tipi di aceto (tradizionale, bianco e all’aroma di mela, vaniglia, fichi, menta, zafferano, arancia) e hanno provato a cogliere le diverse sfumature di sapori dell'”oro nero” prodotto dalla famiglia Malpighi.
Il suo consiglio più prezioso? “Fate anche voi l’aceto! A partire da subito!”
Il tour è proseguito con la visita alla sala cottura e alle sale in cui l’aceto è lasciato lentamente invecchiare all’interno di botti di legni scelti. Sono cinque i diversi tipi di legno che ospitano l’aceto: rovere, castagno, ciliegio, gelso e ginepro. L’aceto, filtrato e racchiuso in una pregiata bottiglietta concepita dal designer Giorgetto Giugiaro, sarà cosi pronto per esaltare e accompagnare i prodotti unici della nostra terra. L’invito del nostro oste a sentire i profumi di ogni aceto, non solo è stato inebriante, ma anche curativo, visto che l’aceto ha tantissime proprietà benefiche. Inoltre, ogni modenese che si rispetti, sa che specchiarsi nell’aceto è di buon auspicio.
Numerosi i riconoscimenti che fanno bella mostra all’interno dell’acetaia e di uno è particolarmente fiero Ermes Malpighi: il cucchiaio d’oro vinto nel 1989 a decretare il migliore Aceto Balsamico Tradizionale di Modena prodotto nell’area degli antichi domini estensi.
Ma la chicca della giornata è stata sicuramente la piccola botte del 1845 che la nostra guida ci ha mostrato alla fine del tour. “È il tempo, l’attesa e la passione a rendere unico e inimitabile ogni prodotto”, ci dice Ermes Malphighi.
E con un po’ di relax nella bellissima Tenuta del Cigno, abbiamo concluso questo educational tour sull’aceto balsamico. I profumi delle botti e le papille gustative stimolate sono il modo migliore per conoscere questo meraviglioso prodotto del patrimonio enogastronomico modenese. Ma il merito della buona riuscita del tour va anche a Ermes, che ci ha rapito con i suoi racconti sulla storia dell’aceto.
Siete curiosi di scoprire i segreti dell’Aceto Balsamico? Visitate l’Acetaia Malpighi e fatevi trasportare indietro nel tempo, attraverso questa tradizione modenese.
Potete trovare l’Acetaia Malpighi anche su Facebook!