A guardarlo bene, un po’ assomiglia ad uno dei più grandi artisti contemporanei che ha segnato e contraddistinto l’arte newyorkese degli anni ’70 – ’80 insieme ad Andy Warhol e Keith Haring. Sto parlando di Jean-Michel Basquiat, artista nato in America da un mix di origini haitiane e portoricane, che spiegano la sua pelle scura. Probabilmente lo ha ispirato, sia nel look, (quei capelli così simili raccolti in dreadlocks verso l’alto) che nello stile, nel graffitismo più puro del termine, in quelle pennellate veloci e affiancate.
L’artista in questione si chiama Bradley Theodore, è uno street artist dal 2001, interessato ed ispirato dal mondo del fashion. Infatti è diventato famoso per il suo progetto di street art dedicato alle due icone dello stile Anna Wintour e Karl Lagerfeld; la prima è l’inafferrabile (e gelida, possiamo dirlo) direttrice della prestigiosa rivista mondiale Vogue, il secondo è “solamente” uno dei più grandi stilisti viventi, che collabora alle creazioni di case di moda che sono ormai istituzioni, come Chloè, Fendi, ma soprattutto Chanel.
Bradley è bravo, usa una tecnica sempre costante. I volti dei protagonisti, resi come scheletri amabili e cortesi, sono fatti di linee e pennellate rapide, imprecise all’apparenza, d’ispirazione un po’ espressionista dove i colori e gli accostamenti delle tinte pastello (molto anni ’80) la fanno da padrone.
Nell’era digitale, Bradley è anche un grande comunicatore. Per veicolare il suo progetto ha creato il tag #AnnaAndKarl, con il quale invita a condividere i suoi lavori dedicati ai due guru del fashion mondiale. E poi fa community. Come? Con repost quotidiani sul suo profilo Instagram, scegliendo foto piacevoli e anche spiritose da utenti che lo menzionano o usano il più comune #BradleyTheodore, creando anche un bel engagement con un discreto numero di commenti.
Infatti, il suo profilo @bradleytheodore su Instagram conta più di 20k followers, il tag #AnnaAndKarl oltre 600 foto, ma il tag #bradleytheodore ne conta ben oltre 4200.
Il suo progetto è nato semplicemente dall’idea di raccontare vite eccezionali. Ad un party parigino, Bradley vide prima Karl e pensò “E’ davvero interessante. Voglio dipingerlo” (Meghan Blalock, 2013), ma non lo fece mai realmente fin quando non incrociò anche Anna e capì di doverli rappresentare insieme. Da allora il mondo della moda, con la sua bellezza e le sue contraddizioni, sono la sua fonte d’ispirazione e il terreno giusto per le collaborazioni con i brand (Espirit e Swarosky). Perché per Bradley:
“Il fashion permette alle persone di diventare arte. L’immagine potrebbe essere una identità. Lui o lei potrebbero costruire se stessi proprio come un dipinto.”
Seguitelo, il suo nuovo progetto è dedicato ad altre due icone splendide: Coco Chanel e Frieda Kahlo.
