CasaInstagram: l’influenza

Servizio a cura di Roberta Bancale (@robertinae)

#CasaInstagram perché ci sentiamo come a casa. È una rubrica che nasce per raccontarci, per prenderci in giro, per metterci a nudo, per girare in mutande proprio come faremmo dentro casa nostra! Insomma, #CasaInstagram, una rubrica senza veli.

L’influenza

Siamo a marzo, ma ancora non possiamo dirci fuori dal picco di Influencer che ha colpito #CasaInstagram. Che poi sapete come vanno queste cose: uno la prende per primo e poi la attacca agli altri: è un attimo che ce l’abbiamo tutti.

piramide
da www.augure.com

L’influencer colpisce colui/colei che ha tanti followers (o almeno così crede, cioè perché per me, con 1000, son già influenzatissima!) ma talmente tanti che se dice che domani pioverà, domani pioverà davvero. L’influencer, quindi, ti dà il potere di Greyskull e ti mette in cima alla piramide che conta. Con l’influencer puoi far cambiare opinione alla gente («Hannibal Lecter era vegetariano!»), creare campagne sociali (ad esempio io promuovo molto su Twitter la campagna toscana o anche quella “Più Gorgonzola Per Tutti!”) e molto altro.

Una volta che hai l’influencer alta, i brand che hai sempre sognato, le aziende più importanti fanno a gara per averti nella loro vetrina e quindi ti mandano i loro oggetti più in voga del momento sperando che la tua influencer sia di tipo virale. A questo punto non devi far altro che pubblicare foto di te (o senza te) con l’oggetto del desiderio (e che devi far desiderare) sul tuo account Instagram.

Ed ecco che qui entrate in ballo voi. Voi poveri anelli deboli di una catena da neve, voi marciapiedi della piramide sopracitata, voi che dovete sorbirvi foto di scarpe straziate da fronzoli, vestiti investibili con colori «New!», colli con collane fantascientifiche, braccia con braccialetti elevate al cielo in posizioni che nemmeno nel Kamasutra, orologi appoggiati in bilico che, se mentre scatto la foto, mi cadono in terra, mi maledico perché poteva essere una rata del mutuo…

Sì amici, questo post è dedicato a voi, voi povery senza influenza, voi immuni.
Voi che non chiamate le aziende «Posso essere il tuo influencer del cuore? Ho  M I L L E  followers che pendono dalle mie labbra»
Voi che non aspettate la mail che ha come oggetto “WE WANT YOU. YOUR INFLUENCE!

EE-EEE-EEETCIÙ! Sgusade, devo addare a soffiarbi il nazo: ho prezo l’influenza.

Tagged: