Come catturare i colori delle Cinque Terre

@polylm
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Gli antichi Romani chiamavano la costa ligure “costa balenae”, ossia la costa delle balene. Il riferimento era senza dubbio al cosiddetto Santuario dei Cetacei, un’area del Mediterraneo che intercetta le coste italiane dell’alto Tirreno e si sviluppa fino a un terzo di quelle francesi confinanti comprendendo il Principato di Monaco. Un arco di mare al largo delle Cinque Terre, che abbiamo visitato lo scorso 4 aprile, partendo da Monterosso (SP).

@eletrotter
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I mammiferi marini sono sempre stati presenti nella zona per via di correnti di risalita con numerosi nutrimenti, molto simili a quelle atlantiche e il Parco delle Cinque Terre coordina un progetto integrato fra le varie zone marine protette coinvolte e le regioni di Liguria, Toscana e Sardegna. Un parco, prettamente terrestre, ha mosso e muoverà barche per i vari punti della costa, al fine di formare sentieri che congiungano culture marine diverse. Questa esperienza a Monterosso è stata solo la prima tappa di un percorso più lungo che mira anche a formare nei giovani la consapevolezza di questo patrimonio unico, affinché possano a loro volta comunicarlo con rinnovato entusiasmo. Allo stesso tempo si stanno studiando e realizzando strategie per permettere l’uso del mare rispettando la protezione dell’ambiente.

@lucanatale70
Un capodoglio avvistato dalla Goletta Verde da @lucanatale70

Ben due Golette Verdi “fuori stagione” stanno effettuando un percorso di otto tappe per questi scrigni di biodiversità di cui i cetacei sono un indicatore evidente. Durante il periodo primaverile diventa più facile l’avvistamento a causa del cambiamento di alimentazione. Si tratta di un progetto della durata di 15 giorni che si concluderà il 17 aprile prossimo con una conferenza.

L’attenzione è posta sulla convivenza con le attività antropiche che perturbano l’ecosistema. Dall’inquinamento prodotto dalle navi, anche sotto forma di rifiuti abbandonati in acqua, a quello acustico, problema principale per i mammiferi marini. Nell’area marina protetta di Portofino, in particolare, è in corso un progetto per recepire la voce dei cetacei della zona, registrando e identificando i singoli animali. La capitaneria di porto riceve le segnalazioni di presenza degli animali e coordina gli avvisi verso le barche in zona, al fine di ridurne la velocità e aiutarle a mantenere una distanza adeguata.

Nel contempo sono nati fenomeni turistici come il whale watching che attrae 15 mila visitatori l’anno: una risorsa economica preziosa per promuovere una visione rispettosa dei cetacei.

@milkydrop
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Il Parco delle Cinque Terre è costituito anche da persone abituate alla fatica per via di un territorio particolare che sembra quasi rovesciarsi nel mare. Le vigne sono un elemento di congiunzione che ha portato gli uomini a creare questo territorio unico. Fra i muri a secco, la vite trova una collocazione naturale e le persone mantengono in piedi un sistema unico in cui i vini sanno di pietra, mare e fatica. Qui il mare è anche nel vino più di ogni altro posto: Montale da Monterosso scrisse che “qui l’uva si pesca” alludendo alla vendemmia in cui erano usate le barche per trasportare l’uva dai ripidi vigneti. Questa pratica sopravvisse fino agli anni 70, ma l’erosione marina e il bosco han ridotto progressivamente la fascia utile alla coltivazione.

Il territorio è dunque variegato e decisamente unico nel suo genere. Come fotografarlo, quindi, con il vostro smartphone, per rendergli giustizia?

Per mare

A bordo di una barca potete godere di una visuale differente del paesaggio. Integrare elementi del contesto può rendere interessante un promontorio che altrimenti rischierebbe di sembrare anonimo o banale. Non dimenticate la possibilità di fare filmati, soprattutto nelle manovre d’ingresso ai porti o alle insenature si possono catturare sequenze estremamente dinamiche in grado di rendere un po’ della tridimensionalità della scena. Non concentratevi solo sul display: guardatevi intorno, ci sono istanti irripetibili, ma proprio perché tali non sempre si riesce a catturarne l’essenza. Godeteveli e poi, se riuscite, rimediate anche uno scatto! Non fermatevi in un solo punto, esplorate: lo scafo, mare, nuvole, la luce e le persone sono in continuo movimento. Valutate i soggetti anche in funzione della posizione di luci e ombre, aspettate o ripassate. Il sole alle spalle vi garantirà panorami con un cielo saturo. Cercate il controluce se volete sfruttare silhouette particolarmente interessanti, come per esempio dettagli di cordami o meccanismi.

@viaggideirospi
@viaggideirospi

Come sempre siate curiosi e fate attenzione a come vi muovete. Tenete ben salda la presa al dispositivo, ma al contempo assicuratevi di non essere in posizioni instabili: siate sempre pronti a eventuali movimenti improvvisi della barca.

Sulle terrazze

Riuscire a rendere le prospettive o gli spazi compressi di questo panorama è una vera sfida. L’orizzonte, elementi di paesaggio riconoscibili e valutabili possono rendere evidente ed enfatizzare le proporzioni. Sui promontori o lungo la parte alta della costa, lo sguardo si perde nell’orizzonte. Potrebbe rivelarsi divertente fare esperimenti con lenti addizionali grandangolari che accentuino una curvatura sulla linea dell’orizzonte, la presenza di soggetti minori, in questo caso contribuisce a dare una scala.

@giariv
@giariv

La realtà agricola è a portata di mano, le viti e i fiori delle piante da frutto sono a brevissima distanza dall’obiettivo, non servono scale per avvicinarsi. Anche soggetti più comuni possono risaltare con sfondi unici come il mare delle Cinque Terre.

@marosa19
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Anche i sentieri sono frequentati da turisti e persone del posto. Gli orari di passaggio non sono gli stessi, chi segue i campi spesso passa la mattina per poi andare al lavoro principale. Siate pronti, e ricordate che, come in montagna, il saluto viene spontaneo e una frase garbata con un po’ di sana curiosità potrebbe farvi incontrare personaggi unici come Susie Barrow, originaria di Brighton che è venuta a dipingere Manarola (SP).

@marosa19
Susie ci mostra un lavoro ancora incompleto che aveva in borsa. @marosa19

I sentieri sono stretti e le verticali che i terrazzamenti coprono lasciano spesso senza fiato. Nel camminare bisogna osservare e non parlare. Un piede in fallo o inciampare nei tiranti “mimetizzati” dei filari potrebbero avere conseguenze antipatiche.

@lucanatale70
Geotag! Anche i cartelli dei sentieri hanno le coordinate GPS per il soccorso. @lucanatale70

Nei paesi

Fra i vicoli la vita quotidiana procede sotto lo sguardo dei turisti. Cercate dettagli che la rivelino: spesso la patina artificiale per i visitatori è molto sottile, vi basta sfuggire dalle vie principali e infilarvi in un vicolo parallelo per scoprire segni delle storie di chi vive questi luoghi.

@milkydrop
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Se piove non scoraggiatevi! Non tutti i colori restano, ma voi sfruttate la situazione: toglieteli o createli. Il bianco e nero si rivela utile per accentuare il contesto e permettervi di concentrare l’attenzione su dettagli che il colore “chiassoso” normalmente nasconderebbe. Per “creare” il colore invece potete sfruttare elementi artificiali, cercate giacche contrastanti (rosso!), ombrelli e ombrelloni variopinti. Nel caso, portateli con voi sotto forma di un ombrello o un foulard colorato.

@milkydrop
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Abbiamo visto un parco che, come molti altri, ha problemi. Qui tuttavia l’innesto sembra ben saldo e le persone ne trovano spesso un supporto attivo e presente che ascolta. Le Cinque Terre sono un intreccio unico fra mare e terra. E forse è proprio la parte di terra quella meno nota ed esplorata, indubbiamente più lenta da raggiungere che non quando si scende da una barca che percorre le cinque tappe canoniche.

È stato anche grazie alla curiosità che ha spronato gli Igers presenti, se in questi giorni sono apparsi parecchi scorci unici di questo territorio. Maggior merito e un ringraziamento di cuore va alle persone del posto che ci hanno accolto e accompagnato con passione e amicizia. Ovviamente, anche il Parco Cinque Terre è su Instagram!

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