Il ritratto nella sua definizione più semplice è la rappresentazione artistica delle sembianze di una persona. È sicuramente uno dei primi tipi di fotografia a diventare disponibile a tutti. La possibilità di lasciare una traccia di sé o poter portare un ricordo dei propri cari è stato il successo dei dagherrotipi del diciannovesimo secolo.

Nella fotografia il soggetto è quasi sempre cosciente della presenza di una macchina fotografica. Lo scopo di chi fotografa è esprimere qualcosa che rappresenti un tratto caratteristico della persona, la sua essenza, il suo stato d’animo.
Il ritratto è uno di quegli ambiti dove strumenti e tecnica possono ben poco da soli: molto dipende dalla capacità del fotografo di comunicare col soggetto e di cercare e anticipare quei momenti in cui le espressioni saranno in grado di comunicare un’emozione o un significato.

Parlando di fotografia mobile plausibilmente non ci troveremo a scattare in uno studio bensì dobbiamo tenere presente lo strumento e le condizioni in cui il soggetto si trova. Nel caso di travel o street photography spesso bisogna essere attenti a ciò che ci circonda, a come mutano i contesti anche in base alla luce presente oltre che all’orario. Certe volte può essere un buon esercizio allenarsi a guardare intorno, cercando soggetti e potenziali scatti, ma senza fotografare.
La lente
Solitamente l’ottica in dotazione a un cellulare odierno è affine a un 30mm, nel gergo delle reflex 35mm. Questa corrisponde a una lunghezza di focale propria delle lenti grandangolari. Tipicamente per un ritratto tradizionale vengono usate ottiche che ricadono nella categoria dei teleobiettivi come l’85mm e il 135mm. Questo per avere una minore distorsione e, a parità di inquadratura, una maggiore distanza dal soggetto, aspetto importante che può contribuire a metterlo maggiormente a suo agio.

La bassa distorsione è un elemento fondamentale per un ritratto che voglia riempire l’inquadratura avvicinandosi al viso. Nel caso di un cellulare, un ritratto a mezzo busto o figura intera è sufficientemente distante da non deformare in maniera evidente i soggetti. Se vi avvicinate parecchio fate attenzione al risultato finale.
La luce
Per l’illuminazione della vostra scena avete a disposizione la luce ambientale (il sole ma anche una lampada all’interno di una casa) e luce artificiale sotto forma di faretti, flash o altri dispositivi come lampade specializzate.
Una delle migliori luci per ritratti è un cielo nuvoloso! Questa viene diffusa dalle nuvole mentre in caso di piena luce può essere necessario compensare le ombre eccessivamente marcate. Nessuno di noi normalmente gira attrezzato con riflettori e il flash integrato potrebbe non esser sufficientemente potente. Senza contare che la luce diurna troppo intensa potrebbe costringere il soggetto a smorfie e a strizzare gli occhi.

Quando fate uso della luce ambientale non avete modo di controllare la sua direzione se non facendo muovere il soggetto. Una luce che colpisca lateralmente fornisce facilmente risultati piacevoli.
Il consiglio generale è di usare luce naturale, anche quella di una finestra o comunque ricorrere a poche sorgenti di luce artificiale. In quest’ultimo caso evitate di mescolare tipi di illuminazione differenti (incandescenza, fluorescenza e led), potreste incorrere in dominanti cromatiche di difficile correzione legate al differente bilanciamento del bianco per ciascuna tipologia.

Lo sfondo
Lo sfondo è un complemento in certi casi essenziale per la riuscita di un ritratto interessante, perché colloca il soggetto in un contesto ben preciso e può essere fonte di stimolo per chi osserva la foto. Il grandangolo del telefono si presta a catturare molto dell’ambiente circostante, per cui sfruttate linee o motivi per supportare la composizione e far convergere l’attenzione dell’osservatore.

In caso di dubbio, uno sfondo e un primo piano semplici, anche tinta unita, possono supportare il soggetto senza nasconderlo. Non avete a disposizione luci diffuse e spazi con sfondi neutri? Grandi spazi pubblici, atrii e persino musei possono rivelarsi risorse preziose per i vostri scatti.

Fate attenzione che lo sfondo stesso non contribuisca a introdurre elementi che accidentalmente possano produrre sovrapposizioni ambigue e poco gradevoli (maniglie che sembrano corna o peggio).

Incorniciare il soggetto all’interno di un elemento può fare in modo che lo sfondo diventi partecipe della composizione e renda l’insieme ancora più interessante delle singole parti.


In alternativa, potete cercare una posizione in luce con uno sfondo scuro, in modo che il soggetto spicchi.

Quando la situazione lo permette, preparatevi: se trovate uno sfondo interessante fate delle prove prima di chiamare la persona (o aspettarne una che passi).
Come sempre vi ricordo che queste sono indicazioni generali, a scopo creativo non limitatevi mai a priori, ma cogliete le occasioni per sperimentare e “sbagliare”. Prendetevi del tempo per guardare le foto e le condizioni di scatto (magari guardando anche gli EXIF data) per capire cosa è andato bene e cosa non è riuscito, ma soprattutto perché.
Su Instagram potete usare il tag #IgersItaliaEdit101 per segnalare i vostri esperimenti. Non mancherò di darvi supporto per pareri o quesiti. Mettete pure un commento alla vostra foto rivolto a @polylm.