Creare mappe con le foto dei vostri eventi: il caso Piersoft

Schermata-2014-04-06-alle-13.07.02-720x340Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Francesco Paolicelli (@piersoft), che si è occupato di aggregare le foto targate con #invasionidigitali su mappe interattive. In sostanza, si tratta di una mappa interattiva in cui è possibile navigare le foto di Instagram, partendo dalle location delle foto stesse, in base a come sono state geotaggate sul social network. Da queste basi, possiamo trarre uno strumento molto utile per, ad esempio, documentarsi sulla destinazione delle proprie prossime vacanze e vedere in anticipo cosa vale la pena fotografare.

Ciao Francesco. Come di consueto, cominciamo con i convenevoli: dicci qualcosa di te.

40enne, sposato, padre di due figli. Mi chiamano Piersoft da quando, a 9 anni, ho creato il primo Commodore Computer Club della mia città natale, Matera.
Da allora ho fatto tante cose, ma ho sempre avuto come filo conduttore l’informatica, la tecnologia, la musica, la famiglia 😉 Il miei studi in Ingegneria (non terminati purtroppo) hanno fatto il resto. Dopo essere stato titolare di alcune aziende per 15 anni, ho deciso di rimettermi in discussione e faccio il freelance: sviluppo App per iPhone/iPad e Android e da 2 anni sono consulente per la PA per il mondo OpenData e OpenGov. Da febbraio faccio parte della Task Force della Regione Basilicata per l’Agenda Digitale.

Come ti è venuta l’idea per questa applicazione?

All’interno del percorso di candidatura di Matera come Capitale Europea della Cultura 2019, ho conosciuto tanti innovatori italiani. Grazie ad Alberto Cottica, ho conosciuto Simone Cortesi e Maurizio Napolitano e il grandissimo mondo di OpenStreetMap e di Spaghetti OpenData. Queste community mi hanno molto formato e interessato e mi sono molto messo in discussione cercando di imparare velocemente e a testa bassa.
Essendo all’interno del gruppo di lavoro specializzato sulla Community di Matera 2019, ho sviluppato molte cosette di “supporto” all’interazione social. Unendo le cose ho fatto alcune mappe su eventi (Mt2019Contest, SOD2014, Parlamento, ecc.), ma poi è nata l’esigenza , anche per gioco, di avere qualcosa real time. Studiando Instagram, Twitter, OpenStreetMap e un po’ di linguaggio PHP, Script HTML ecc, ho capito come “interrogare” i colossi social per fare qualcosa di personale e originale. Da cui la mappa sia dei Tweets che di Instagram per InvasioniDigitali (www.piersoft.it/invasionidigitali oppure /invasionidigitali_instagram) e via via per tante richieste anche estemporanee.

La tua applicazione si basa su location delle foto e open map. Puoi dirci qualcosa di come è stata sviluppata?

Parliamo di Instagram. Il colosso social permette di essere “interrogato” tramite le proprie API, ovvero delle librerie che rispondono a certe librerie, dando determinati risultati. Per esempio, chiedendo tutte le foto con un commento o descrizione “invasioni digitali”, il sistema mi risponde con una sfilza di dati: utente, foto, like, ecc, e anche, se presente, la posizione geografica (latitudine e longitudine) e quindi tramite un sistema che si “appoggia” su openStreetMap (cioè non scrive nel DataBase di OSM, ma visualizza solo un livello –layer) visualizzo dei pin che cliccati danno le foto. I pin appunto identificano la posizione dell’utente che volutamente ha cliccato su “aggiungi posizione”.
Dato che mi piace condividere le cose, ho fatto anche un post sul mio blog, così anche altri possano fare la stessa cosa.

Abbiamo visto come l’app può essere utile per diverse tipologie di utenti: dal viaggiatore curioso, al community manager; che tipo di pubblico avevi in mente quando hai cominciato lo sviluppo?

Questo tipo di mappe hanno vari risvolti. Si possono usare per argomenti specifici (/parlamento piuttosto che /bringbackourgirls) oppure per gare, per gioco, per lavoro.
Dipende da come “monti” il progetto. Non è lo strumento in questo caso a fare la differenza, ma la strategia che c’è alla base. Un community manager può dare enfasi a un contest ma può essere anche uno strumento di monitoraggio per capire se quell’hashtag è interessante o meno. Ci vorrebbe sempre un post su qualche blog, di “accompagnamento” in grado di spiegare in 3 righe come far popolare la mappa.
La peculiarità di queste mappe è che sono facilmente integrabili all’interno di un post (tecnicamente si dice embeddabili).

C’è altro di cui vuoi parlarci in merito alla tua “creatura”?

Non aggiungo altro se non di seguire il mio blog, se volete, dove ciclicamente inserisco le “mie” scoperte e percorsi di apertura della conoscenza per metterla a fattor comune. 😉
Ringraziamo Francesco e se siete un po’ smanettoni e volete crearvi una mappa particolare partendo da un tag, potete andare sul suo blog e leggere come ha fatto.
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