Filterstorm: l’equivalente di Photoshop in versione mobile

Nessuno ha ancora mai scritto qui una recensione sulla app Filterstorm? Per me è quasi uno shock perché si tratta di una applicazione di editing fotografico che utilizzo da moltissimo tempo, scoperta su segnalazione del mitico Gianpiero Riva (@giariv). È stato sufficiente prendere familiarità con l’interfaccia, inizialmente non molto intuitiva, per comprendere quanto potente sia questo strumento. Vale tutti i 3,99 euro, e per me rappresenta l’equivalente di Adobe Photoshop in versione mobile. Dopo questa premessa un avviso agli androidiani: rimarrete delusi perché è disponibile solo per iOS.
Proprio come altre applicazioni di editing fotografico, si ha la possibilità di tagliare una foto e applicare regolazioni cromatiche e filtri. Ma dimenticate i classici filtri di Instagram, qui con questo termine si indicano tutti gli aggiustamenti che compaiono nel menu/immagine/regolazioni di Photoshop e molto di più.

Funzioni che rendono Filterstorm speciale

Taglio e dimensione tela. Già da questa funzione ci si accorge della professionalità dello strumento: posso inserire l’esatto valore in pixel dell’immagine che voglio ottenere, o eventualmente adattare l’immagine in scala e rendere quadrata per instagram un’immagine che voglio mantenere rettangolare, aggiungendo quindi le “bande bianche” dove voglio.

filterstorm-vignettatura
Per applicare la vignettatura si potrà agire su tre diversi parametri: raggio, luminosità e soglia, decidendo di spostare il centro dell’effetto in qualunque punto dell’immagine.

Filtri. Come accennato, qui non troverete dei preset da applicare con un tap, bensì troverete curve e livelli di regolazione, punto del bianco, nitidezza/sfocatura, mappa toni, tonalità/saturazione, luminosità/contrasto, bianco/nero e altri effetti come vignettatura e posterizza.
Fin qui niente di nuovo, quasi tutte le app di editing offrono queste possibilità, la stessa instagram ha gran parte di queste regolazioni, anche se c’è da dire che qui la gestione è molto più professionale e personalizzabile. Basti dire che le regolazioni di curve e livelli possono essere applicate ad esempio su un singolo canale RGB, e anche solo per applicare la vignettatura si potrà agire su tre diversi parametri: raggio, luminosità e soglia, decidendo di spostare il centro dell’effetto in qualunque punto dell’immagine (nella foto a sinistra).

Le opzioni fondamentali presenti tra i filtri che non capita di trovare spesso in altre app sono due: la possibilità di usare il clone per eliminare piccole imperfezioni (stesso funzionamento del timbro clone di Photoshop) e la possibilità di operare una riduzione del rumore, che permette di rendere più satinate le sfumature di colore.

C’è da dire che invece ho trovato inadeguate le opzioni che permettono la correzione degli occhi rossi e l’aggiunta di testi sull’immagine. Quest’ultima in particolare non offre subito una anteprima delle font disponibili, sarà necessario provarle una a una (o conoscerle già 😉 )

Livelli. Posso aggiungere più livelli alla mia immagine e unire in questo modo più di uno scatto assieme, creando degli effetti di sovrapposizione di foto differenti oppure sovrapponendo una stessa foto con diversi filtri ed effetti. Siete amanti dei metodi di fusione di Photoshop? Li potete ricreare non solo con le regolazioni descritte nel punto precedente, ma anche giocando con la sovrapposizione e fusione dei livelli in filterstorm.

Maschere. Ogni regolazione che vado ad effettuare sulla foto potrà essere “mascherata”, ovvero si potrà decidere in quale porzione di foto far apparire un effetto, sfumando o decidendo con un pennello quali parti mostrare di quale immagine o regolazione. Vi ricordate le varie applicazioni per isolare un colore di una immagine e fare tutto il resto in bianco/nero? Le maschere agiscono proprio in questo modo, solo che invece di operare solo sul colore dell’immagine, operano su qualsiasi tipo di aggiustamento… Volete una porzione di foto più contrastata? Volete la riduzione del rumore solo in una parte dell’immagine? Presto fatto con una maschera e qualche tap preciso.

Metadati. Se vorrete verificare i dati EXIF di una fotografia che avete nel vostro rullino è presto fatto. Con questa app potete “leggere” lunghezza focale, apertura, tempo di esposizione, velocità di scatto, iso, modello della camera, etc… di ogni fotografia che aprirete. E per di più potrete aggiungere informazioni di vostro pugno attraverso i dati IPTC, come un titolo o un anno.

Storia. Avete fatto un aggiustamento di troppo e volete tornare indietro di uno step? Volete indietreggiare di due? Nella storia trovate step-by-step tutte le ultime modifiche effettuate e si può tornare alle versioni precedenti dell’immagine.

Watermark. C’è l’interessante possibilità di inserire un watermark utilizzando le automazioni.

Esportazione. Potrò esportare l’immagine ritoccata ad una specifica risoluzione che andrò ad inserire manualmente e posso persino ottenere un file tiff.

L’evoluzione della app: Filterstorm Neue

Se vi è piaciuta e volete andare immediatamente scaricare questa app, sappiate che quando arriverete nell’Apple Store vi ritroverete di fronte due possibilità: Filterstorm e Filterstorm Neue.
La Neue è una versione aggiornata nella quale si potrà notare immediatamente una riorganizzazione dell’interfaccia grafica. Più intuitiva e con qualche effetto disponibile in più, come clarity.
Questa nuova versione è sicuramente più leggera e maneggevole, è più veloce nell’apertura ed esportazione delle foto. D’altra parte la gestione degli effetti, delle maschere e del clone sembra più instabile e non mi permette di agire facilmente sulle immagini.

Io mi trovo ancora bene e continuo a consigliare la Filterstorm delle origini. Chi mi convince del contrario?

 

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