Come disporre il cibo: quattro passi nel piatto

@carolineadobo
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Ripartiamo dagli ingredienti per fotografare il cibo per un percorso in quattro puntate che toccherà la disposizione del soggetto (food styling), la composizione, lo scatto, per terminare con l’elaborazione dell’immagine.

@carolineadobo
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Instagram, e in generare i canali di mobile photography, tendono ad avere soggetti genuini, a differenza di uno spot pubblicitario in cui il cibo viene ottimizzato per sembrare delizioso, ma non per essere mangiato, quello che uno di noi si trova nel piatto è la medesima realtà che si cerca di testimoniare prima di affondarci coltelli e forchette! Attenzione ai dettagli, colori e struttura, contenuti, equilibrio e simmetrie.

@rubenhughes
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Superfici e spazi

La disposizione non è solo di quello che è contenuto nel piatto; quest’ultimo infatti potrebbe addirittura mancare! Bisogna fare attenzione all’intera scena: la superficie su cui poggia il soggetto detta l’atmosfera dell’intero scatto. Legno, carta, tessuti, vassoi possono dare effetti completamente diversi con il medesimo soggetto. Usate supporti che si armonizzino bene col tipo di pietanza. La carta, anche dei normali tovaglioli bianchi, posti nel piatto a supporto del contenuto possono contribuire a rendere meno regolare la superficie anche solo con delle ombre date dalle irregolarità.

@aguynamedpatrick
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Lo sfondo

Un fondale scuro o nero, darà una certa drammaticità alla scena soprattutto se contrastante con un soggetto chiaro.

@sliceofpai
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Una finestra o elementi chiari di sfondo possono conferire profondità e tranquillità.

@alice_gao
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Semplice è meglio

Soffermatevi sulle superfici, non esagerate con la disposizione. In generale porzioni più piccole nei piatti possono risultare molto più gradevoli.

@aguynamedpatrick
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Il piatto va bene, ma non sempre serve. Potete esplorare le fasi di preparazione o dare un senso dell’appena completato se la pietanza rimane disposta su una superficie, pensate al pane su una tela o una bruschetta sul marmo con accanto l’oliera o un piccolo bicchiere.

@rick_poon
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Disposizione del soggetto

A volte può essere efficace il soggetto centrale all’inquadratura, soprattutto nel caso di Instagram dov’è perfettamente quadrata. In altri casi una composizione meno regolare può risultare ancora più interessante.

@sliceofpai
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Le imperfezioni

Sfruttate i difetti della pietanza o residui della preparazione o del  trasporto: briciole, gocce, ingredienti accidentalmente caduti. Disponete il tutto in maniera apparentemente casuale.

@carolineadobo
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Raccontate una storia

Lo storytelling vale anche per le foto di cibo! Una fetta di torta mancante, un cioccolatino rimasto, un tovagliolo con delle briciole, un’impronta di cioccolato. Usate il contesto per suggerire, ad esempio, che era talmente irresistibile e buono da non essere arrivato indenne al vostro scatto! Aggiungete poi elementi di complemento molto semplici: una foglia accanto a delle mele può evocarne l’origine e far diventare il tutto ancora più reale. Un ripieno che accenna a fuoriuscire o si riversa sul piatto può suggerire un lasso di tempo trascorso.

@sliceofpai
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Ispirazioni

Se vi piace il genere o semplicemente volete farvi venire qualche idea per un esperimento vi consiglio di andare a guardare il tag di #ItaliaInTavola e magari qualche natura morta di pittori fiamminghi per riprendere il primo articolo in cui si parlava delle origini della food photography.

@alice_gao
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E ora tocca a voi. Su Instagram potete usare il tag #IgersItaliaEdit101 per segnalare i vostri esperimenti. Non mancherò di darvi supporto per pareri o quesiti. Mettete pure un commento alla vostra foto rivolto a @polylm.

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