FVGlive: Instagramers alla scoperta del Friuli Venezia ­Giulia

La vista dalla Pieve di Zuglio (@hypoison)
La vista dalla Pieve di Zuglio (@hypoison)
La vista dalla Pieve di Zuglio (@hypoison)
La vista dalla Pieve di Zuglio (@hypoison)

Come vi avevamo raccontato in un precedente post, dal 23 al 30 maggio il Friuli Venezia-­Giulia è stato protagonista di un nuovo insta­tour, inserito in un più ampio progetto di storytelling cross mediale: l’iniziativa ha infatti coinvolto, oltre a diversi Igers di fama internazionale e alla community locale @IgersFVG, anche Radio Capital, Lonely Planet e Cantforget.it{aly}. Lo scopo era quello di raccontare e far scoprire la regione e le sue tante attrattive sfruttando diversi mezzi di comunicazione: il programma radiofonico dedicato al viaggio “Capital in the World”, condotto dalla bravissima Doris Zaccone, le celebri guide Lonely Planet (quella dedicata al Friuli Venezia Giulia uscirà a breve: intanto un assaggio in pdf) e i Digital Diary, ossia i video virali prodotti da Cantforget.it{aly} che raccontano in maniera innovativa le bellezze dell’Italia.

Una volta arrivati in Friuli Venezia­Giulia, gli storyteller sono stati divisi in due gruppi: da un lato i team di Radio Capital e Lonely Planet, dall’altro i creativi “visuali”, ­ Igers e videomaker. I due gruppi hanno seguito percorsi paralleli e complementari, incrociandosi lungo il perocorso durante una o due tappe. Ecco un breve diario della nostra avventura.

Il nostro #fvglive è cominciato a Udine, luogo di ritrovo dei primi partecipanti. La prima tappa del viaggio è stata in Carnia (zona delle Alpi Carniche), e precisamente nell’abitato di Pesariis, conosciuto come il “paese degli orologi”: nonostante le dimensioni (poco più di 150 abitanti) è uno dei maggiori centri di produzione nel settore dell’orologeria, e ospita un piccolo museo a tema.
Nella nostra prima cena abbiamo fatto assaggiare a tutti alcune delle specialità tipiche di questa zona, come i cjarsons, annaffiate dai nostri eccellenti vini 🙂
Per la notte ci siamo spostati invece a Sutrio, dove abbiamo alloggiato presso lalbergo diffuso: una modalità diversa (nata proprio in Carnia) di concepire l’ospitalità, che prevede il soggiorno in varie case e appartamenti dislocati sul territorio, potendo usufruire però dei servizi tipici dell’hotel.

Il secondo giorno è stato dedicato alla scoperta del vicino paese di Cercivento, con le sue leggende che raccontano di streghe, e poi la fattoria sociale “Bosco di Museis” dove abbiamo assaggiato il miele appena raccolto! Un’esperienza davvero indescrivibile. Abbiamo quindi continuato verso la Pieve di San Pietro (Zuglio) arroccata in posizione tale da farci dominare con lo sguardo tutte le valli circostanti. Il pranzo – ­ dove non poteva mancare il frico! – ha avuto luogo nell’alternativo complesso “Polse de Cougne”, poco lontano dalla Pieve e accostato a un bellissimo orto botanico. Rientrando dal nostro giro non abbiamo potuto fare a meno di fermarci al Lago di Cavazzo (o Lago dei Tre Comuni), le cui acque limpide al tramonto si trasformano in un enorme specchio a cielo aperto.

Il giorno successivo è stata la volta di Venzone e Gemona, due luoghi­ simbolo del tristemente noto terremoto che colpì il Friuli nel 1976; dopo il pranzo lungo le sponde del fiume Torre (a Tarcento) è stato quindi il momento di scoprire la nostra regione… dall’interno, visitando le grotte di Villanova.
Durante il nostro percorso di ritorno ci siamo goduti i panorami mozzafiato sulle colline coltivate a vigneti per arrivare infine a Ramandolo, località nota per l’omonimo vino passito: una sosta­-degustazione è praticamente d’obbligo prima di raggiungere San Daniele del Friuli, città che avremmo visitato il giorno successivo. Il tempo non era dei migliori, ma le cose da vedere certamente non sono mancate: il Tagliamento visto dal Ponte di Pinzano, il museo della civiltà contadina Cjase Cocel a Fagagna, le rovine del vicino castello e quello di Rive d’Arcano, per finire in bellezza andando a scoprire come nasce il mitico prosciutto DOP di San Daniele. Nel pomeriggio, il prof. Angelo Floramo ci ha aperto le porte della Biblioteca Guarneriana, la più antica del Friuli e tra le più antiche d’Italia, con i suoi incunaboli e preziosi codici miniati tra cui una copia della Divina Commedia. La giornata si è conclusa a Spilimbergo, elegante cittadina del pordenonese nota a livello internazionale per la sua importante scuola del Mosaico.

La successiva tappa del nostro viaggio ci ha portato a Cividale del Friuli, con il suo antico nucleo longobardo immerso nel verde delle Valli del Natisone. Una visita al vicino SMO, ­ museo multisensoriale di racconto del paesaggio, ­ e “un salto” (letteralmente!) nelle bellissime campagne della zona per arrivare infine nella Cantina Perusini, dove abbiamo assaggiato alcuni vini della zona (Colli Orientali del Friuli). A sera siamo arrivati nella città-­fortezza di Palmanova, dove il giorno successivo sarebbe cominciato, per alcuni di noi, con un giro in carrozza attorno ai bastioni! Tutti insieme ci siamo ritrovati sul Natissa, fiume che bagna Aquileia, per una gita in barca attraverso la laguna di Grado: tappa sull’isola di Anfora e in uno dei casoni, le tipiche case dei pescatori della zona, per poi tornare sulla terraferma e visitare la suggestiva Grado Vecchia e alcuni siti archeologici di epoca romana ad Aquileia. La giornata è stata intensa e si è conclusa con un instawalk nell’elegante centro di Udine (dove abbiamo ritrovato anche gli amici di @igersud) con cena sul colle del Castello!

Al mattino ci siamo spostati verso il Goriziano: ci aspettava un trekking su uno dei percorsi della Grande Guerra, il circuito del Monte Brestovec, con le sue “ferite” ancora ben visibili (varie trincee e una cannoniera). Immancabile anche una visita al Sacrario Militare di Redipuglia, prima di proseguire in direzione Trieste dove abbiamo cenato in una delle tipiche osmize, rese celebri dal recente film “Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto. E Trieste, città di confne dall’anima mitteleuropea, è stata anche l’ultima tappa del nostro viaggio: è qui che ci siamo salutati, non senza prima aver assaggiato il mitico capo in B e provato la cucina tipica triestina del “buffet di Siora Rosa”!

#jumpstagram - Trieste edition (@gtjumps)
#jumpstagram – Trieste edition (@gtjumps)

#FVGlive è stata un’avventura memorabile, condivisa con compagni di viaggio davvero speciali che si sono avvicendati nelle varie tappe; ecco il team al gran completo:

Gianpiero Riva @giariv, Emma Barreca @hypoison, Elena Tubaro @eltubaro, Angela Biancat @angycat, Adrea Antoni @stailuan per @igersfvg

Marco Gaggio @neumarc, Cinzia Gabriele @mental_shot ­ – gli Igers selezionati grazie alla sfida fotografica #takemetoFVG – ­ Giulio Tolli @giuliotolli @gtjumps, Michele Grimaz @mighele_

Ekaterina Mishchekova @katia_mi, Alexey Mavlonazarov @igerspolice, Mariia Smirnova @maka_smirnova (Russia), Ezgi Polat @ezgipolat (Germania) e Catherine Cordasco @catherinesomething (Francia)

Lo staff di @cantforgetitaly: Mikeaela Bandini @urbanitaly, Lucia Pecoraro @pututie, Mark Hoffmayer @trademarkpictures e Jim Sandsten @jimsandesten
Lo staff di Turismo FVG @fvglive: Cristina Menis @cristina_menis e Gabriele Menis @gabry83ud

Nensi Coseani @nensico, Giorgia Carlig @giorgiacarlig, Fabrice Gallina @phabriphoto e Claudio Zuzzi @ilzuz per @igersud

In attesa del video che racconterà questa esperienza, potete guardare tutte le foto con il tag #fvglive e seguire @fvglive su Instagram; a questo link trovate invece i podcast con le puntate di Capital In the World trasmesse dal Friuli Venezia Giulia!

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