I love Instagram – Torino Magazine intervista Nicola Pasianot aka Tonick

Torino Magazine - Nicola Pasianot

Torino Magazine - I Love Instagram - Nicola PasianotNel numero invernale un ampio servizio dal titolo I love Instagram, in cui non poteva mancare Nic founder di Instagramers Torino, nell’intervista a cura di Gloria Cardano della redazione di Torino Magazine.

Torino Magazine 
Conoscere una città vuol dire trasformarsi in esploratori urbani, selezionando e raccontando situazioni e protagonisti non sempre facili da scovare e da proporre.

In particolare Torino, metropoli discreta per definizione, tiene accuratamente celati i propri tesori. La nostra redazione mette in primo piano eccellenze di alto profilo, che spesso sono una rivelazione anche per chi pensa di conoscere a fondo una città sempre in grado di stupire, incuriosire, rivelare piccoli misteri e personaggi sorprendenti.

La memoria visiva è cambiata, oggi si misura in pixel.

La rete ha creato un pubblico completamente nuovo, lo hanno imparato gli addetti ai lavori che operano quotidianamente sulle pagine dei social network e imparano nuove cose sui consumatori e sul loro universo di valori. Instagram è diventata una community attiva e dagli obiettivi concreti; ce lo conferma il fondatore di Instagramers Torino Nicola Pasianot, conosciuto in rete semplicemente come Nic @tonick: «Instagram rompe i confini: le persone si incontrano, ad esempio l’instameet di Torino, organizzato come community italiana – Instagramers Italia – ha visto oltre 200 partecipanti, un evento che fa muovere la gente da ogni parte d’Italia e Europa per conoscersi di persona. Il mezzo permette la realizzazione di progetti, crea qualcosa di nuovo che non è possibile ottenere con altri social network».

Attorno ad essa infatti è nato il gruppo più numeroso al mondo, quello degli Instagramers, detti anche Igers «che, con il motto ‘Let’s Instagram the world!’ conta più di 80 gruppi internazionali e oltre 230 gruppi locali nel mondo. 26 di questi sono in Italia e rappresentano community radicate sul territorio coordinate a livello nazionale (instagramersitalia.it)» continua Nicola.
I numeri relativi agli Instragramers Italia non scherzano: 850.000+ scatti taggati #igersitalia, 35.000+ Follower, 26 gruppi sul territorio, 65 Challenge locali negli ultimi 10 mesi; mentre gli Instagramers Torino contano 58.000+ scatti taggati #igerstorino in meno di un anno e mezzo.

Nicola Pasianot organizza mostre, eventi e challenge per la community di Torino, ultima della serie Instantissima a Paratissima 2012, per il secondo anno consecutivo, di cui Instagramers Torino è stato partner ufficiale.

Tra le altre partnership, quella con Social Media Week Torino (oltre 1600 fotografie condivise e proiezione delle immagini in streaming su Palazzo Madama), ‘Con un Libro‘, «challenge lanciato in occasione del Salone del Libro 2012 che, in 4 giorni, ha visto oltre 750 entry»; ‘ImmaginaTO‘, dedicato alla magia di Torino con oltre 200 fotografie, ‘Digital Experience Festival‘ 800 scatti e ‘Collisioni Festival‘.

Nicola lavora per Domino, Interaction Agency di Torino, propone strategie in ambito digitale per aziende e brand e con Instagram ha sviluppato l’interesse per la fotografia: «La risoluzione delle foto è sempre più alta e in continua evoluzione e molte agenzie si stanno aprendo a questa nuova realtà visuale. Ho unito all’applicazione la passione per i media digitali e ho pensato: ‘adoro la mia città e con queste foto è ancora più bella».

Philippe Gonzàlez, creatore di Instagramers nel mondo, qualche mese dopo aver visto sorgere Instagramers Italia per mano di Ilaria Barbotti, gli propone di fondare la community su Torino e così succede.
Oggi sono 26 le città attive tra nord e sud e a breve verrà lanciato Instagramers Piemonte.

Sono già tanti i nomi conosciuti sul web – e tra queste pagine – come Alessandro Costa alias @Osnuflaz, inventore del divertente personaggio tirannosauro T-Rex, che si materializza in situazioni pubbliche, informali e non: per lui i like si sprecano. Poi c’è Antonio Amendola, ideatore e fondatore dell’ong Shoot4change, che riunisce  fotografi, designer e artisti nella missione volontaria di reporter per organizzazioni sociali. Uno dei più cercati e condivisi è Gianpiero Riva, ingegnere elettronico fotografo non professionista, oggi talentuoso instagramer.

«Viviamo in una società sempre più visiva e il fatto che si utilizzino mezzi meno cari e meno elitari non era mai accaduto prima. Instagram è veloce anche perché mobile, permette di rendere accattivante uno scatto anche banale, potenzia il soggetto. È la gratificazione immediata, come succedeva per le Polaroid, che piace» spiega Nic.

Instagram intreccia storie e permette a chiunque di esprimere un’emozione in un click e con un feedback istantaneo ma, come in tutti i fenomeni di massa, c’è chi è contento e chi no. Mentre l’utente medio è fiero di poter condividere le proprie emozioni e di avere sempre un posto in prima fila, il fotografo tradizionale storce il naso perché ‘la fotografia è un mestiere, ha alle spalle un percorso artistico di studi e non va sminuita’, «ma ormai ci sono molti fotografi che utilizzano Instagram» precisa Nic.

L’applicazione ha acquisito in pochissimo tempo autorevolezza e credibilità: è lo specchio del successo social network e l’approvazione l’ha già ricevuta dal suo universo di rete.

Il formato è quadrato, i soggetti qualsiasi – panorami, tramonti, animali domestici e new entry, il food – cioè che vale è il piacere di trasmettere uno stato d’animo e cogliere il dettaglio che più ha destato interesse.

Il mondo cambia veloce e le vecchie logiche di potere sono superate; i confini di digitale e reale si assottigliano.
Le cose stanno così, ci state a saltare nell’etere della comunicazione veloce, immediata, dei like e dei commenti (a volte anche profusi),  dei contenuti che si rinnovano, delle tecnologie, consci del fatto che le cose belle e ben fatte rimangono mentre tutto il resto vive in un respiro?

*dati e eventi realtivi al mese di novembre 2012, 

 

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