Iger della settimana// Andrea Pomini

Andrea
John Lennon mashup by @pomo_fi
John Lennon mashup by @pomo_fi

Andrea Pomini, in arte @pomo_fi, è un instagramer che ho potuto conoscere e apprezzare proprio grazie a @igers_firenze, community di cui sono local manager.

Fiorentino doc, lo dimostrano le interazioni sul suo profilo, ha iniziato a seguire Instagramers Firenze fino a diventarne uno dei più ferventi sostenitori. Creatore di alcuni flyer che sono stati utilizzati come cover per i nostri eventi, Andrea ha sempre dimostrato di avere una spiccata propensione per l’arte. Igers della settimana è per me un piacere potergli dedicare questo articolo, ringraziandolo ancora una volta per il suo sostegno alla communty fiorentina.

Descrivi te stesso in poche righe.
Nella vita reale sono un quarantacinquenne molto quadrato che svolge un lavoro tecnico. Per chiunque mi conosca in ambito privato da più di cinque minuti sono un inguaribile adolescente chiamato semplicemente Pomo. Come qualsiasi sedicenne che si rispetti vivo nel mondo dei sogni.

Che rapporto hai con Instagram?
Lo adoro perché, al contrario di altri social network, ti lascia più aria da respirare. A volte basta un’immagine per descrivere tutto.

Ci sono profili Instagram di altri utenti che ti piacciono? Se si quali e perché?
Ce ne sono molti e non mi sembra il caso di sfornarti una lista infinita. Magari posso approfittare dell’occasione per ringraziare due artisti, con i quali sono entrato in contatto grazie a Instagram, che mi hanno spinto a cercare la mia strada con le loro parole, @im_screwtape che addirittura era disposto a investire nella realizzazione dei miei lavori e @cletabraham che un giorno mi ha detto “devi smettere di lavorare”, non ho ancora smesso ma nel mio piccolo li ringrazio per avere acceso un sogno.

@pomo_fi #cletsanuotare
@pomo_fi #cletsanuotare

Ti seguo da molto tempo ma ultimamente Il tuo profilo Instagram @pomo_fi è diventato una vera e propria galleria d’arte! Ci puoi raccontare come è nata questa tua idea, se ti sei ispirato a qualcuno, ma soprattutto perché hai scelto di usare la tecnica del “mashup” per le tue foto.
All’inizio ho utilizzato il mio profilo per condividere quello che amavo, soprattutto streetart e da lì è nato un gioco virtuale con Clet. In un primo momento a trovare le sue nuove opere poi a reinterpretarle decontestualizzandole dalla strada. Il mio primo “mashup” è nato da una serie di commenti con @lartesanuotare (altro artista che adoro e ringrazio) che mi ha spinto a realizzare Clet nel suo stile subacqueo e non me lo sono fatto ripetere due volte al grido di #cletsanuotare. Quella è la lampadina che si è accesa.

Spiegaci cosa è un “mashup”.
Il termine “mashup” viene utilizzato soprattutto nella musica ed è riferito al lavoro dei deejay nel creare un qualcosa di nuovo da due o più brani diversi semplicemente mixandoli e alternandone le parti.
Io l’ho preso in prestito adattandolo alla mia idea: creare nuove opere da altre già esistenti di artisti diversi. Poi ho iniziato ad associare fotografie a quadri e la naturale evoluzione è stata l’elaborazione delle foto con immagini create da me. Non nascondo una piccola soddisfazione nel notare che alcuni artisti stanno iniziando a utilizzare il termine “mashup” per le loro opere visive.

@pomo_fi  No clouds. Pay attention every 4th Wednesday moon washing!
@pomo_fi
No clouds. Pay attention every 4th Wednesday moon washing!

Sono creazioni che nascono e vengono realizzate esclusivamente con il tuo smartphone o sono disegni a mano e poi fotografati?
Tutto nasce dallo smartphone e dall’incredibile comodità di avere sempre a portata di mano uno studio completo. A questo si aggiunge la bellezza del tocco e la possibilità di interagire fisicamente con quello che si sta creando.

Che applicazioni usi, come riesci tecnicamente a realizzare le tue immagini?
Al momento ho oltre quindici applicazioni e per ogni immagine ne utilizzo almeno quattro. Non posso dire di avere un’app preferita, a volte scelgo tra le peggiori applicazioni disponibili in quanto ho la necessità di degradare la qualità di quello che sto realizzando. Unica caratteristica che deve avere il software che uso è la possibilità di lavorare sull’immagine a mano, un po’ come voler creare un “mashup” tra arte digitale e tradizionale.

Natalie Imbruglia mashup by @pomo_fi
Natalie Imbruglia mashup by @pomo_fi

Spesso ritrai personaggi famosi che a volte hanno ripostato le tue foto sui loro profili ig, ultima è stata Natalie Imbruglia, una bella soddisfazione che ti spingerà sicuramente a studiare qualcosa per il futuro. A tal proposito hai qualche altro progetto in cantiere? Se sì, ne puoi parlare?
Con Natalie grazie a Instagram è nato un rapporto speciale che non si è fermato a un repost e adesso due miei lavori sono nella sua casa di Londra… un sogno!
Progetti in cantiere: l’organizzazione della mia prima mostra personale, l’apertura di un sito, la volontà di arrivare a mischiare digitale e tradizionale sui miei lavori, alcune collaborazioni con altri artisti… mi fermo per lasciare spazio ad alcune sorprese e concludo dicendo che su tutto resterà comunque la volontà di dare un aspetto di unicità ai miei lavori tenendomi alla larga dalle riproduzioni seriali e anche questo è un richiamo all’arte tradizionale di cui sono innamorato perso.

 

 

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