Questa settimana per l’appuntamento con l’Iger della settimana abbiamo incontrato Natalia Resmini, @nataliaresmini su Instagram, una affermatissima illustratrice e validissima Iger. Lavora, tra le altre testate, per Corriere della Sera, The Times, Elle Italy e moltissime altre.
Instagram: come e quando lo hai scoperto?
Ho scoperto Instagram grazie ad alcuni amici, durante un viaggio in Sardegna, tre anni fa. Io non avevo nemmeno l’iPhone all’epoca (!).
Eravamo lì per praticare il surf; le nostre immagini con le tavole colorate e il mare blu, mi sono sembrate molto simpatiche. Sono rimasta affascinata dal binomio formato quadrato – atmosfera vintage.
Ai tempi dell’Accademia di Belle Arti giravo sempre con una Polaroid per catturare istantanee, il passaggio a Instagram mi è parso naturale.
Qualche anno fa il social aveva una certa innocenza, c’erano meno regole. Oggi si è persa quella spontaneità. La grossa influenza di Instagram sulla collettività, sia per i risvolti commerciali che dal punto di vista personale, mi fa riflettere molto.
Guardando le tue foto scopriamo che ami il disegno, il surf e i Maggiolini VW. Raccontaci qualcosa di più di te e delle tue passioni.
La mia passione per il disegno coincide in realtà con una professione, che porto avanti da 15 anni. Lavoro per la moda e l’editoria, come illustratrice e designer free-lance. Ogni sabato realizzo un disegno per il Corriere della Sera, pubblicato sulle pagine di moda e bellezza. Il surf è un hobby che mi appassiona moltissimo, è uno stile di vita, una religione.
Grazie al surf ho viaggiato in tutto il mondo e scoperto culture diverse, imparato a parlare correttamente 5 lingue, aprendo la mente a nuove immagini. Il maggiolino Volksvagen è immatricolato nel 1959: ricevuto in eredità da mio nonno Carlo è sempre stato di proprietà della mia famiglia. Cerco di usarlo più’ possibile, soprattutto durante l’estate.
Per tornare a Instagram, credo che sia un buon soggetto da fotografare! Il blu elettrico della carrozzeria è perfetto per ogni scatto, con o senza filtro.
Le tue illustrazioni sono bellissime, ne realizzi alcune esclusivamente per postarle su Instagram o fotografi disegni realizzati per altri scopi?
Entrambe le cose. Una delle mie più grandi passioni è il ritratto: spesso mi capita di raffigurare persone che seguo, e di postare “a sorpresa” un’immagine a loro dedicata. Un’operazione che calza a pennello con l’immediatezza di Instagram, che stimola la mia creatività e rende felici i miei follower (nonché ottimo esercizio per affinare la tecnica pittorica e le espressività del ritratto).
Ho anche un grosso archivio di immagini realizzate per altri scopi e che spesso pubblico sul mio profilo, per diffondere e pubblicizzare il mio lavoro.
Cerco sempre di sfruttare la didascalia (caption) per diffondere un messaggio, e nello specifico il mio pensiero su qualche argomento.
A volte sicuramente scrivo anche qualche cavolata, ma quello che pubblico è sempre molto onesto, frutto di una riflessione.
Ti piace anche la dimensione social di Instagram con commenti, interazioni, like e “amici virtuali” o lo apprezzi di più per altre caratteristiche?
Mi piace sicuramente interagire con persone sconosciute e credo che il potere delle immagini sia proprio questo, ovvero abbattere le barriere culturali e geografiche.
Seguo e commento immagini di altri creativi provenienti da tutto il mondo, trovo che la condivisione in questo senso sia molto stimolante.
Al tempo stesso mi spaventa un po’ il meccanismo di paragone che si innesca fra le persone, soprattutto nei più giovani.
Senza una forte coscienza di se stessi, Instagram può creare un po’ di confusione e debolezza nel confronto con la vita degli altri.
Non bisogna dimenticare lo scarto fra immagine e vita reale: Instagram è una copertina patinata, nessuno ha una vita perfetta senza problemi o scocciature!
Filtri sì o filtri no? Sempre più persone usano altre app per scattare e ritoccare le proprie immagini, tu cosa usi per le tue foto?
Non c’è un filtro che preferisco e nelle ultime versioni di Instragram esistono talmente tante funzioni di editing (contrasto, calore, luci, ombre, etc) che forse preferisco giocare con quelle.
Quando posto immagini scattate in pellicola o con fotocamere più professionali, per esempio foto di surf, preferisco lasciarle intatte, anche per rispetto nei confronti del fotografo che le ha scattate.