Igers ad Alghero: le community sarde per due giorni alla scoperta del territorio

Servizio a cura di @valeriofor (@igers_sardegna)

Metti insieme profumi, colori, sapori e tradizioni di Sardegna, aggiungi un pomeriggio in relax coccolati in una Spa, mescola bene e ottieni una due giorni perfetta. Così si può sintetizzare il mini social tour che ha portato alcuni local manager delle cinque community Instagramers sarde nel territorio di Alghero.

Si inizia col piede giusto, un pomeriggio nel Wellness Country Resort Spa Inghirios, abbraccio in sardo, a pochi chilometri dalla Riviera del corallo. Tutto qua è ispirato alle donne sarde che hanno lasciato un segno nella storia dell’isola, alcune delle quali hanno varcato attraverso la loro arte i confini nazionali. Ogni camera porta il nome di una di loro, dalla sala comune intitolata al Premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda alla camera di Maria Lai, una delle più grandi artiste contemporanee di fama internazionale. In ogni angolo sono esposte opere di artiste isolane, preziosi oggetti in ceramica, tessuti, dipinti e sculture. Il pomeriggio trascorre tra vasche di acqua calda, sauna, bagno di vapore e docce cromoterapiche avvolti dai profumi della Sardegna. Tutti i prodotti utilizzati nella struttura sono infatti realizzati con estratti di piante tipiche della macchia mediterranea: lentischio, elicriso, mirto e tante altre varietà sapientemente bilanciate per offrire un’esperienza di relax unica.

Il tramonto si avvicina e ci strappiamo dal tepore della Spa per fotografarlo in uno scenario suggestivo, le scogliere di Capo Caccia. Facciamo prima una capatina alla spiaggia di Torre del Porticciolo dove ci accoglie uno spettacolo meraviglioso. Da una parte le alte scogliere che si gettano a mare e dall’altra la spiaggia a mezzaluna che termina con una collina sulla quale sorge la torre che dà il nome al luogo. La giornata è particolarmente ventosa e questo non fa che aumentare la potenza di ciò che i nostri occhi vedono: dove finisce la terra e comincia il mare, onde alte e potenti si infrangono sulla scogliera nebulizzando l’acqua che sale per decine di metri lungo le pareti rocciose. Proseguiamo verso il belvedere di Capo Caccia e arriviamo in tempo per il tramonto che, sebbene parzialmente oscurato dalle nuvole, sparge i suoi colori su mare e falesie. Davanti a noi l’imponente isola di Foradada, alta e inaccessibile, unico elemento tra noi e la maestosità del mare aperto. Ma che fame dopo tutto lo scarpinare sulle rocce…

Rientriamo da Inghirios e troviamo ad attenderci una tavola imbandita con una selezione di prodotti della tradizione sarda per tutti i gusti. La nostra cena arriva dalla vicina e nota Azienda Agrituristica Sa Mandra, a poche decine di metri dal Resort e appartenente alla stessa famiglia. Formaggi, creme di verdure freschissime, salumi, pane, vino e dolci deliziano occhi e palato. La mattina successiva, dopo una colazione sembra a base di prodotti tipici locali, ci rechiamo a Sa Mandra, vero concentrato di colori, sapori, tradizioni e arte isolana.

La storia di questa azienda ha un che di fiabesco e fa capire il perché del meritato successo. Siamo nei primi anni ottanta e Rita e Mario Marroccu barbaricini doc di Fonni, paese della Barbagia in provincia di Nuoro, decidono di trascorrere le vacanze a Stintino, nel sassarese. Arrivati al bivio tra Stintino e Alghero decidono di abbandonare il progetto iniziale per visitare invece la cittadina sulla Riviera del Corallo, trascorreranno qui un mese. Il giorno del rientro al loro paese la macchina decide di abbandonarli e si ferma davanti ad una serie di terreni appartenenti a tre fratelli. Ricevono assistenza e parlando con i proprietari dei terreni scoprono che uno dei frazionamenti è in vendita. Un’idea si accende nella coppia e, da cosa nasce cosa, nel giro di sei mesi comprano il terreno e vi si trasferiscono con i loro tre figli. Anni di passione, duro lavoro e attenzione alla qualità hanno portato l’azienda alle dimensioni attuali e al meritato successo. Nel corso degli anni Rita e Mario hanno anche collezionato oltre 750 oggetti che raccontano la realtà rurale isolana. Il prossimo 15 maggio verrà inaugurato il Museo di Arte Contadina di Sa Mandra un’esposizione che si snoda tra le sale della struttura e gli spazi esterni, ogni angolo un oggetto.

 

Nel nostro tour dell’azienda ci accompagna Maria Grazia, figlia dei proprietari, che con dovizia di particolari ci svela tutti i passaggi della produzione di ciò che gusteremo a pranzo. Iniziamo dalla mungitura delle pecore, che si cibano di cereali prodotti in azienda, per assistere poi alla preparazione della ricotta e di formaggi stagionati, tutto lavorato rispettando tradizione e leggi in materia di prodotti alimentari. Prima del pranzo visitiamo lo spazio più amato dai bambini che frequentano l’azienda, la Fattoria Didattica. Piccoli e grandi animali, capre, cavalli, asini, animali da cortile si lasciano ammirare dai piccoli visitatori. L’esperienza è unica e sicura, la Fattoria Didattica è infatti certificata come azienda sicura dal rischio di zoonosi, malattie infettive che si trasmettono dagli animali all’uomo, facendo parte di un progetto sperimentale che coinvolge una decina di aziende del nord Sardegna.

Ci accomodiamo per il pranzo che ci viene servito in ‘Su Pinnetu’ una ricostruzione di un rifugio che i pastori utilizzavano come riparo durante i lunghi periodi di pascolo. Il pranzo è un tripudio di profumi e sapori che trasportano la Barbagia in un territorio, quello della Nurra, completamente differente per tradizioni culinarie.

Il pomeriggio è dedicato ad un’eccellenza di prim’ordine, l’oro rosso di Alghero che dà il nome alla sua riviera, il corallo. Ci rechiamo in Piazza Civica, nel cuore di Alghero, per conoscere Carmela Leo, artigiana che lavora il prezioso materiale da diverso tempo, dopo aver terminato gli studi al liceo artistico nel 1974. Ci accoglie nella sua bottega e ci immergiamo subito in un mondo dalle molte più che cinquanta sfumature di rosso. Il ‘corallium rubrum’ algherese è tra i più pregiati del Mediterraneo e viene pescato fra maggio e ottobre dai corollari autorizzati che utilizzano soltanto la piccozza lavorando a non meno di 80 metri di profondità. Carmela Leo acquista da loro i rami di corallo e, grazie alla sua fantasia e alle tecniche di lavorazione affinate nel corso della sua lunga esperienza, li trasforma in preziosi gioielli dalle forme classiche o stilizzate venendo incontro ai gusti di tutti rendendo attuali gioielli e oggetti ricavati dal pregiato materiale.

Un social tour che in due giorni racchiude la #sardegnaintavola, il #creatoadartesardegna, passando per il #discovernorthsardinia tutto all’insegna della #sardiniaexperience a 360 gradi.

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