Il WWIM15 toscano al Museo di Palazzo Pretorio di Prato

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Servizio a cura di: Francesco Rosati (@igersprato)

 

Sarà il Museo di Palazzo Pretorio di Prato la location d’eccezione per il prossimo Worldwide Instameet Toscano #wwim15 #PretorioPrato che si svolgerà domenica 26 marzo.

L’evento, promosso da @IgersToscana@IgersPrato ed il Museo di  Palazzo Pretorio di Prato, in collaborazione con Coop Culture e con il contributo del Comune di Prato e del Caffè delle Logge, è un invito a scoprire 700 anni di storia racchiusi in un edificio che è emblema della città e custode di capolavori d’arte.

Per l’occasione saranno presenti tutti i local manager delle province toscane, l’evento inizierà alle 15.00 al Palazzo Pretorio (Piazza del Comune, Prato), per partecipare è necessario iscriversi su eventbrite e presentare l’iscrizione all’ingresso.

Palazzo Pretorio è il testimone silenzioso della storia della città di Prato. Le prime notizie documentarie dell’edificio come palazzo pubblico risalgono al 1284, quando il Capitano del Popolo Francesco de’ Frescobaldi ne fece l’abitazione dei magistrati. Il primo nucleo fu ampliato nel Trecento, dando forma a uno dei più raffinati palazzi pubblici toscani del Medioevo. Col crescere della città il palazzo venne trasformato e adattato alle nuove esigenze e funzioni, il suo aspetto attuale è la sintesi dell’alternarsi degli stili architettonici e dei continui rimaneggiamenti della sua struttura. Nell’Ottocento, anche per gravi problemi statici perse importanza, rischiando addirittura di essere demolito. Imponenti restauri e rifacimenti nel XIX secolo comportarono un nuovo uso della struttura che divenne nel 1912 sede della Galleria Comunale.

Risale al 1954 il nuovo allestimento rimasto sostanzialmente invariato fino all’ultimo, complessivo restauro, avviato nel 1998 e concluso nel 2013 che lo ha restituito al suo ruolo di custode di opere d’arte ma anche forziere delle memorie di Prato.
Negli spazi di Palazzo Pretorio è ospitata una collezione di capolavori formata nei secoli grazie ad artisti come Bernardo Daddi, Giovanni da Milano, Donatello e Filippo Lippi, come i pratesi Filippino Lippi e Lorenzo Bartolini.

Le sale del museo sono arricchite da affreschi, stemmi dipinti, statue e altri ornamenti lapidei, testimonianza delle varie destinazioni nel corso dei secoli. A piano terra si conserva lo stemma trecentesco in pietra col Cavaliere, l’insegna più antica del Comune, ritrovato nei lavori del 1926.

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