Instagram si rivela: l’algoritmo social non ha più segreti

È difficile fidarsi di ciò che non si capisce”, a maggior ragione se si tratta di algoritmi, classificatori e processi social. Con questa ammissione del CEO di Instagram, Adam Mosseri, inizia la dichiarazione d’intenti con cui l’azienda ha sorprendentemente deciso di “fare luce sul funzionamento della tecnologia di Instagram e su come influisce sulle esperienze che le persone hanno attraverso l’app”. 

Con una serie di post sul blog della piattaforma, gli utenti potranno verificare la validità delle teorie che aleggiano intorno al visual social media e trovare risposta a domande comuni, a partire da “come fa Instagram a decidere cosa mostrarmi per primo?” o “perché alcuni dei miei post ottengono più visualizzazioni di altri?”. Ma andiamo con ordine.

Che cos’è “l’algoritmo”?

È sicuramente questo il quesito più gettonato sul meccanismo più fosco. Mosseri spiega che non esiste un unico algoritmo che sovrintende all’attività online degli utenti, ma ogni sezione di Instagram – Feed, Esplora, Reel – è regolata da un algoritmo su misura che si adatta al diverso utilizzo dell’app di ognuno. Tendiamo tutti a seguire le Storie degli amici più cari o dei creator più popolari e sfruttare Esplora alla ricerca delle novità. A questo scopo, l’ordine cronologico di visualizzazione adottato nel 2010 non sarebbe più efficace, mentre l’intervento della tecnologia riesce oggi a personalizzare l’esperienza e ottimizzare il tempo. Se è impossibile vedere tutto ciò che viene pubblicato, la classificazione ci permette di non perdere quello a cui teniamo di più. 

Photo credit: hellomayo.com

Come sono classificati Feed e Storie?

Feed e Storie, come sottolinea Mosseri, sono i “luoghi in cui le persone vogliono vedere i contenuti dei loro amici, della famiglia e di coloro a cui sono più vicini“. 

Per questo motivo, il primo passaggio del sistema algoritmico, denominato “inventory”, porta a definire l’insieme da classificare, in questo caso tutti i contenuti recenti condivisi sulla piattaforma dagli account che seguiamo. 

Successivamente, le informazioni vengono raccolte e valutate sulla base di criteri detti “signals”, che includono dall’utilizzo del social da telefono o dal web, alle preferenze e alla frequenza di visualizzazione.

I segnali esaminati, in ordine di importanza, sono:

  • informazioni sul post – contenuto, orario e modalità di pubblicazione, popolarità (a quante persone è piaciuto). Se si tratta di un video, vengono considerate anche durata e localizzazione;
  • informazioni sull’autore del contenuto – chi ha pubblicato risulta più o meno interessante sulla base di quante volte gli altri utenti hanno interagito con questa persona nelle ultime settimane;
  • la tua attività – il monitoraggio delle azioni individuali sulla piattaforma aiuta a intercettare i contenuti che appaiono più attraenti al singolo utente;
  • la tua storia di interazione con qualcuno – l’attenzione riservata a determinati profili viene stimata attraverso visualizzazioni e commenti, particolarmente rilevanti per sollecitare la reciprocità della comunicazione social e il riscontro in termini di acquisizione di nuovi follower.

Dalle statistiche ricavate dai segnali, il processo algoritmico elabora una serie di “predictions”, specifiche e variabili nel tempo. Le previsioni sono ipotesi plausibili sulla probabilità che un utente interagisca con un contenuto, con mi piace, commenti e salvataggi. “Più è probabile che tu intraprenda un’azione, e più pesiamo quell’azione, più in alto vedrai il post”.

L’ultimo anello della catena dell’algoritmo è rappresentato dallo “score”, il punteggio assegnato a ogni contenuto dell’“inventory”, che ne determina l’ordine di visualizzazione.

Photo credit: vincos.it

Come è classificata la sezione Esplora?

Esplora è stata progettata per aiutarti a scoprire cose nuove”. A differenza di Feed e Storie, farciti da account conosciuti, nella griglia di questa sezione personalizzata sono proposte novità foto e video, suggerite – secondo il sistema algoritmico – in base al potenziale coinvolgimento dell’utente che risponderà con le azioni previste di mi piace, salvataggi e condivisioni. 

I segnali analizzati, in ordine di importanza, sono:

  • informazioni sul post – popolarità del contenuto, valutando in particolare la velocità e il numero di persone che lo apprezzano, commentano, condividono e salvano; 
  • la tua storia di interazione con l’autore del contenuto – l’interazione pregressa può rappresentare un indizio concreto di uninteresse verso contenuti di un determinato autore;
  • la tua attività – quali post trovati in Esplora in passato ci sono piaciuti, abbiamo salvato o commentato;
  • informazioni sull’autore del contenuto – i post da promuovere sono quelli diventati popolari perché approvati da un ampio numero di persone che hanno interagito con quel profilo nelle ultime settimane.

Come sono classificati i Reel? 

Intrattenimento è la parola d’ordine dei Reel, i brevi video multi-clip di Instagram. Come in Esplora, la maggior parte di quanto proposto proviene da account che non seguiamo. I contenuti vengono selezionati e ordinati in base a una previsione di gradimento, in correlazione ad altri contenuti già ritenuti accattivanti e visualizzati per intero. “Esaminiamo le persone e chiediamo se trovano un particolare reel divertente e impariamo dal feedback per migliorare nel capire cosa potrà intrattenere gli utenti, con un occhio rivolto ai creator più piccoli”.

I segnali indagati, in ordine di importanza, sono:

  • la tua attività – i contenuti con cui abbiamo interagito sono fondamentali per selezionarne nuovi d’interesse;
  • la tua storia di interazione con l’autore del contenuto – come in Esplora, l’interazione passata con un account non noto può indirizzare l’interesse futuro; 
  • informazioni sul reel – il contenuto del video, come la traccia audio e la comprensione del video, basata su pixel e interi fotogrammi, nonché la popolarità;
  • informazioni sull’autore del contenuto – la popolarità di un utente può favorire la diffusione di contenuti stimolanti per un gran numero di persone e dare a tutti la possibilità di trovare il proprio pubblico.
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“Shadowbanning”

Molti utenti accusano Instagram di questo fenomeno di moderazione per cui i contenuti pubblicati vengono rimossi senza un motivo apparente. Adam Mosseri chiarisce che l’azienda si sta impegnando a essere più trasparente sulle motivazioni, a lavorare per ridurre e risolvere rapidamente gli errori e ad illustrare meglio il funzionamento dei sistemi interni. “Stiamo sviluppando migliori notifiche in-app in modo che le persone sappiano sul momento perché il loro post è stato rimosso e stiamo esplorando modi per far sapere alle persone quando ciò che pubblicano va contro le nostre linee guida”.

E alle accuse di shadowbanning su post che ottengono meno mi piace e commenti del solito, Mosseri risponde così: “Non possiamo prometterti che raggiungerai costantemente la stessa quantità di persone quando pubblichi. La verità è che la maggior parte dei tuoi follower non vedrà ciò che condividi, perché la maggior parte guarda meno della metà del proprio Feed”.

Come puoi influenzare ciò che vedi?

Il modo in cui ci muoviamo su Instagram, semplicemente interagendo con i profili e i post che ci piacciono, condiziona l’esperienza che ne ricaviamo. Un singolo utente può influenzare ciò che gli viene proposto con tre azioni in particolare: 

Photo credit: aseanhr.com

Fornire più contesto su come i contenuti vengono classificati, mostrati e moderati su Instagram è solo una parte dell’equazione. Possiamo fare di più per aiutarti a modellare la tua esperienza su Instagram in base a ciò che ti piace – ha chiosato il CEO di Instagram – Dobbiamo anche continuare a migliorare la nostra tecnologia di classificazione e, naturalmente, fare meno errori. Il nostro piano è di essere proattivi nello spiegare il nostro lavoro in tutte e tre le aree da qui in avanti. Rimanete sintonizzati”. 

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