Instatour Italia: dal premio Igers Awards a oggi

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Consegna IgersAward a InstatourItalia
Consegna IgersAwards a InstatourItalia

InstatourItalia è il profilo creato da Antonio Ficai che ha vinto nella passata edizione di IgersAwards la categoria Travel.

Appena terminata la seconda edizione di questo viaggio a forte connotazione Social parliamo con Antonio Ficai per scoprire come nasce questo profilo e quest’idea. 

Nasce prima l’idea e poi il profilo ovviamente. L’idea era quella di strutturare all’interno del network di Instagram una forma di tour fotografico che si differenziasse dalla formula classica del blog tour che vede coinvolti più profili professionali in una solita unità di tempo, ma che portava, a mio avviso, a una grande dispersione di contenuti e a poco controllo del reale risultato a posteriori da parte del committente.

L’instatour come dice la stessa parola è istantaneo, fatto ovviamente grazie alle potenzialità di network che offre Instagram, e immediato.

Quindi è una narrazione in tempo reale di un’esperienza che in quel momento le persone coinvolte possono mostrare ai propri follower anche su altri canali social che viaggiano parallelamente a Instagram. Si crea così un’interazione immediata con l’esterno con commenti, domande e giudizi creando così aspettativa e attesa in chi segue da casa.

Come hai iniziato a strutturare la tua idea?

Una delle condizioni che mi sono posto dal primo momento in cui ho iniziato a progettare l’instatour era che si andasse realmente a fare e documentare qualcosa di differente e di unico, che lasciasse stupiti i protagonisti e anche tutto il pubblico che li segue. Non avevo infatti intenzione di fare degli instatour tradizionali con semplici visite e semplici opportunità che fossero a disposizione di tutti. Serviva qualcosa di davvero speciale, un evento, un momento che colpisse.

Luogo, momento e gruppo di persone da coinvolgere devono essere studiati attentamente prima di iniziare a progettare l’offerta.

Appena terminata la seconda edizione posso dire che sappiamo che il lavoro di pianificazione per organizzare tutti gli aspetti dura più di 3 mesi.

Una cosa importante è il coinvolgimento degli sponsor cui vanno spiegate bene le caratteristiche del prodotto perché ovviamente non sempre le aziende a cui ci si rivolge per sostenere l’operazione capiscono da subito le finalità e le potenzialità in termini di risultati futuri di cui potranno beneficiare da un’operazione di questo tipo.

Instagram è stato lo strumento naturale per questo progetto ma…

Il limite che ha Instagram, purtroppo, è quello della conversione. L’applicazione, come è noto, permette di condividere una fotografia e una descrizione testuale, niente di più, nemmeno un link.

Spesso questo limite scoraggia la produzione di eventi e anche la partecipazione in termini di sponsorizzazione perché ci si pone la problematica della misurabilità dei risultati visto che da una semplice immagine non si arriva nemmeno a visitare un sito web.

Ragionando nei grandi numeri, in questo caso, si deve porre attenzione invece sulla portata, molto elevata, in termini di visualizzazioni che, anche se si parla di piccole percentuali di conversione, garantisce comunque una ottima visibilità e un buon rientro.

Ci hai parlato dell’importanza della selezione delle esperienze da condividere, parliamo del team?

La scelta del team da coinvolgere è fondamentale, partendo da un fattore di qualità fotografica, passando per la tipologia di pubblico che si vuole raggiungere e anche, purtroppo, per il numero di follower; questo numero incide infatti direttamente sul numero finale di visualizzazioni dell’intero evento. Parlando dell’Isola d’Elba, visto che siamo al momento in attesa dei risultati di Siena, ha portato a 14 milioni e 800mila visualizzazioni dei contenuti pubblicati; è naturale che su questi numeri una percentuale si sia convertita in un risultato in termini di visite per l’Isola d’Elba, acquisto dei prodotti degli sponsor, esperienze presso i locali che il team in quei giorni ha frequentato o anche la semplice visita in località particolari che avevamo messo in programma.

Identica cosa è avvenuta per l’instatour di Siena con un unico sponsor che offriva un servizio di visita del territorio grazie al noleggio di Fiat 500 d’epoca.

Le stesse auto che abbiamo guidato noi per 4 giorni sono disponibili per chiunque in qualsiasi momento andando a prenotare la propria auto, e quindi la propria esperienza, sul sito web dello sponsor, My Tour.

Numeri che sarebbe riduttivo definire strepitosi per i due eventi del 2014. Ed ora.. cosa bolle in pentola per il 2015?

L’instatour ha dato prova che la Toscana è un territorio ideale per esperienze di qualsiasi natura; abbiamo provato il territorio di Siena con le sue colline e con tutta la sua storia e i suoi prodotti e abbiamo provato il mare: l’esperienza all’Isola d’Elba ci ha regalato una diversa visione di una splendida località turistica.
Sicuramente l’anno prossimo la Toscana sarà protagonista di un altro Instatour con una formula nuova e con un’esperienza esclusiva e insolita per i partecipanti. Al momento non possiamo anticipare i dettagli, ma confermo che Instatour tornerà nel 2015 sempre nella nostra regione!

 

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