Intervista a Francesco Montefusco, promotore del Codice Etico di Igersitalia

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Lui è Francesco Montefuscomembro del Consiglio Direttivo di Igersitaliafondatore e Local Manager di @igerslatina oltre che esperto di marketing, comunicazione e formazione in ambito Digital con la sua azienda. In questa lunga intervista parleremo di marketing territoriale, Codice Etico e tanto altro ma non mancheranno i consigli per chi è alle prime armi.  

 

Ciao Francesco,

sei membro del Consiglio Direttivo di Igersitalia, fondatore e Local Manager di @igerslatina oltre che occuparti di marketing, comunicazione e formazione in ambito Digital con la tua azienda: come convivono questi ruoli?

I punti di contatto sono due.

Il primo è la Comunicazione nel senso “evoluto” del termine, ossia sviluppata in modalità visual storytelling in ottica di Marketing territoriale. La mia idea di promozione del territorio come Community si avvicina molto all’approccio che la mia agenzia ha adottato negli ultimi anni nei suoi progetti.

Il secondo è l’approccio strategico che cerco di avere in tutti i progetti lavorativi e che penso di aver almeno in parte portato nella gestione e nello sviluppo delle attività associative e di Community, prima con Igerslatina e poi con “mamma” Igersitalia.

Conciliare i due ruoli non è sempre facile, soprattutto quando sei anche un padre di famiglia con tre figli: questo modus operandi mi ha consentito finora di mantenere un fil rouge tra questi ruoli che si contaminano e si influenzano vicendevolmente rendendo meno faticoso passare dall’uno all’altro.

Sei il promotore del Comitato Scientifico Igersitalia e del Codice Etico dei Digital Content Creator: raccontaci da quali necessità è nato e quali sono i prossimi obiettivi che intendete raggiungere.

La necessità nasce dall’evoluzione del mondo Instagram degli ultimi 2 anni: da appfotografica “di nicchia” al terzo Social Network più popolato al mondo e il primo per importanza in termini di comunicazione visiva per i brand aziendali e personali, da contenuti amatoriali a immagini sempre più impattanti e coinvolgenti.

Si è creato nel tempo un vero e proprio mercato che oggi vale oltre 1 miliardo di euro, all’interno del quale sono emerse nuove figure professionali come i Digital Content Creator, erroneamente (a mio modo di vedere) definiti (o autodefiniti) influencer in quanto parte dei processi di promozione legati all’Influencer Marketing. Quando si crea un nuovo mercato mancano punti di riferimento, un sistema di regole condivise da tutti i suoi player. Da una vera e propria esigenza di chiarezza di un mercato “in cerca d’autore” ho iniziato a maturare questa idea che l’Associazione Igersitalia, che ho sempre ritenuto tra le realtà più competenti e autorevoli in questo ambito, potesse dare delle risposte. Idea che ha iniziato a concretizzarsi prima nella mia proposta di candidatura al Consiglio Direttivo Igersitalia, in cui parlavo per la prima volta di “rappresentanza, e poi, una volta eletto, nel piano strategico triennale che presentai a inizio mandato come responsabile della Commissione Sviluppo Associativo, approvato all’unanimità dal Consiglio a febbraio 2016. Grazie al nostro Presidente Ilaria Barbotti, che si è fin da subito spesa per questo progetto a livello istituzionale, e al sostegno del responsabile Affari Legali Raffaele Monaco, del Tesoriere Antonio Ficai, del Segretario Orazio Spoto della responsabile della Commissione Comunicazione Alessandra Polo il progetto ha visto la luce dopo poco più di un anno di lavoro con la nascita del Comitato Scientifico Igersitalia, un organo consultivo che riunisce intorno a un tavolo grandi personalità del mondo accademico e giuridico, alcuni professionisti del settore e i rappresentanti di alcune tra le più importanti Agenzie di Comunicazione italiane, con l’obiettivo di riconoscere le nuove professionalità emergenti e contribuire alla crescita del settore della Comunicazione Digitale.

Passiamo alla fotografia: nella tua galleria il colore la fa da padrone! quasi sempre c’è una sagoma a umanizzare un paesaggio. Come nasce questo tipo di scatto? Attendi il momento giusto o la componi rapidamente cogliendo l’attimo?

In realtà entrambe le cose, dipende dalla situazione. Parto dal presupposto che nel mio caso non si può parlare di fotografia: non vorrei mai finire come carne da macello nei gruppi di fotografi indignati! Mi limito a usare Instagram creando contenuti visivi e testuali per comunicare qualcosa, cercando di avvicinarmi il più possibile a un risultato che soddisfi il mio gusto. Quando fotografo mi soffermo su ciò che è bello, o almeno ciò che i miei occhi percepiscono come tale, immagino una scena, se possibile cerco di costruirla (inserendo l’elemento umano o semplicemente aspettando che il volo di un gabbiano entri a far parte dell’inquadratura) e poi scatto. La seconda parte della creazione del contenuto è altrettanto importante per me: con la post produzione cerco di esaltare alcuni colori rispetto ad altri, per fare in modo che l’immagine comunichi quello che ho voglia di comunicare.

Promuovi spesso le destinazioni turistiche e il turismo enogastronomico, cosa rappresenta per te?

Rappresenta la parte più bella e piacevole del mio lavoro nonché l’anello di congiunzione tra l’attività professionale e quella di Community. Diciamo che lo faccio per lavoro, lo faccio per passione, lo faccio perché mi piace scoprire nuovi luoghi e raccontarli prima a me stesso, per tenerli per sempre nella memoria, e poi a chiunque abbia voglia di seguire le mie storie su Instagram, sul mio piccolo blog e sugli altri social.

Le piccole realtà comunali stanno finalmente scoprendo l’importanza di essere presenti online: cosa è stato fatto e cosa ancora manca, secondo te, in Italia?

In Italia sono state gettate le basi per iniziare a ragionare sulla strategia digitale applicata al Marketing Turistico. Diciamo che rispetto a qualche anno fa molti hanno capito che senza i Social non si sta più sul mercato, tuttavia la gran parte dei tentativi di avere una presenza su Instagram e su altre piattaforme risultano ancora piuttosto goffi e improvvisati. Le realtà più attive sono senza dubbio quelle di matrice privata, le pubbliche amministrazioni iniziano a comprendere il potenziale ma nella gran parte dei casi la cultura digitale non è assolutamente adeguata: veniamo spesso contattati per organizzare delle iniziative e noi gli diamo il supporto che possiamo, ma senza una strategia organica e una progettualità ben definita non si va molto lontano. Ciò che ancora manca è il progetto, la visione, la volontà di investire nella costruzione di un Brand di Destinazione e di sviluppare una presenza costante sui media digitali. Il problema più grande, al di là delle competenze tecniche che puoi sempre “comprare” all’esterno, è sempre lo stesso: la politica, ma su questo evito di esprimermi ulteriormente per non scadere nel qualunquismo.

Ti occupi di Marketing e Comunicazione per professione, che consiglio daresti a chi inizia a muovere i primi passi?

Sarò banale ma “studiare” è la parola d’ordine. Studiare e tenersi costantemente aggiornati: il mondo digitale è in grande fermento, le piattaforme Social cambiano costantemente e se non stai al passo perdi terreno su un mercato che diventa sempre più competitivo. Per chi inizia adesso consiglio di stare con i piedi per terra e di privilegiare i contenuti di valore, senza prendere scorciatoie per gonfiare i propri canali social (e il proprio ego) e senza lanciare le ormai trite e ritrite crociate contro i colleghi tanto per ottenere qualche condivisione e attirare l’attenzione su di sé. Quelle sono le persone di cui non si sentirà più parlare tra un anno o due.

È partita anche quest’anno la campagna soci 2018: quali sono i vantaggi della tessera Igersitalia?

Il valore principale è lo stesso di sempre: far parte del network di Instagramer più grande e longevo in Italia, divenuto nel frattempo anche una Associazione che riconosce, rappresenta e tutela i Content Creator come categoria professionale.

Essere Socio significa anche poter partecipare ai momenti importanti della vita associativa, come l’Assemblea annuale con il suo tradizionale Instameet nazionale, il prestigioso Premio Fotografico Igersitalia e altri eventi locali riservati ai Soli Soci.

Con la tessera poi abbiamo costruito e stiamo sviluppando Igersitalia Club, il Sistema di vantaggi legati alle partnership in essere come la copertura assicurativa durante gli Instameet ufficiali delle Community Igers, il Circuito dell’Arte Igersitalia con accesso agevolato ad alcuni musei e luoghi d’arte Italiani, la stampa gratuita di foto e altri servizi utili ai nostri associati.

La Community di Latina è tra le più attive d’Italia, qual è la vostra ricetta della Felicità? 

Il Gruppo. Come in tutte le Organizzazioni il fattore determinante sono le persone, io ho l’unica presunzione di essere riuscito a costruire un gruppo di persone speciali. Tutte teste pensanti con un senso di responsabilità fuori dal comune, ognuno a modo sua porta l’acqua al mulino di @igerslatina. L’unica gerarchia è quella del buonsenso: guida chi ha la migliore idea o la soluzione più efficace, questo ci permette di superare le inevitabili incomprensioni dopo tanti anni insieme. Per questo ringrazio Matteo Cerilli, Maria Grazia Paparelli, Amedeo Cerilli e Roberto Ruscetta per tutto quello che con me hanno fatto, che fanno e che faranno ancora per la causa.

Proiettandoci in avanti, come vedi Instagram e l’associazione Igersitalia tra 2 anni? 

Il futuro dell’Associazione tra due anni dipenderà molto dalle scelte del prossimo ConsiglioDirettivo che si insedierà nel 2019: spero che chiunque ne faccia parte riesca a rafforzare il processo di professionalizzazione dei Content Creator associati a Igersitalia, ispirandosi e sostenendo i principi etici su cui il nostro gruppo sta lavorando e continuerà a lavorare anche in futuro nell’interesse dei professionisti del settore.

Instagram è una piattaforma in fase di maturazione: assisteremo probabilmente a un forte incremento dell’attività di advertising, immagino notevoli evoluzioni della piattaforma pubblicitaria. Allargando il campo anche agli Instagram influencer, in questo momento stiamo assistendo a un livellamento “verso il basso”: Grazie al ricorso a pratiche “poco ortodosse” come l’utilizzo di BOT, la compravendita di like e follower o gli Instagram pod, il mercato italiano si ritrova da una parte migliaia di presunti Influencer con decine o centinaia di migliaia di follower e una pochezza disarmante di contenuti, dall’altra poche decine di veri e bravi Creator. Per ora il mercato non distingue bene e si affida prevalentemente ai numeri, ma questo crea un paradosso: tutti (o quasi) barano, tutti hanno più o meno gli stessi numeri, lo sforzo prodotto per questa rincorsa continua produce un effetto pressoché nullo. Nel frattempo gli operatori hanno iniziato a valutare i Creator per i contenuti prodotti e non solo per i numeri, gradualmente le metriche e gli strumenti per misurare i risultati effettivi di una campagna si faranno più sofisticati. Chi continuerà a investire nella propria capacità di storytelling e di creazione contenuti crescerà in termini professionali e probabilmente tra due anni sarà ancora sul mercato, per gli altri prevedo tempi duri.

Quando parlo di Codice Etico Igersitalia molti mi dicono che è una battaglia persa in partenza: io credo che sia una battaglia che vinceremo all’arrivo.

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