#InvaderWasHere: arte e trend su Instagram

#Invaderwashere a Vienna, ph. @_54r4_
#Invaderwashere a Vienna, ph. @_54r4_

Alzi la mano chi di voi non ha mai giocato a “Space invaders”.

Nato nell’ormai lontano 1978, Space Invaders è un videogioco originario del Giappone, adottato e sdoganato dagli USA, tra i giochi universalmente più celebri ad aver influenzato più di una generazione di teenager, e ad aver fatto la storia dei videogiochi stessi, di Atari e Nintendo.

Un gioco molto semplice, i cui protagonisti, piccoli alieni pixellati, avanzavano scendendo a zig-zag per attaccare il Mondo, aumentando la velocità a ogni livello. Il compito di difenderlo spettava al giocatore, che comandava una piccola navicella mobile con cannone sparante.

Quei piccoli alieni dal design minimal sono decisamente un mito, oggi come allora.

Il concetto di invasione è stato ripreso di recente e ironicamente da uno degli street artist più importanti sulla scena mondiale, che sta invadendo gli spazi cittadini con i suoi space invaders reinterpretati e con tanti personaggi diversi: supereroi, miciotti portafortuna, Biancaneve e Monna Lisa, La Pantera Rosa e persino Picasso, rifacendosi un po’ alla storia dell’arte, un po’ ai miti anni ’80 e ‘90.

Il suo obiettivo è infatti quello di invadere lo spazio pubblico come un “hacker” adottando la tecnica (in chiave moderna) degli antichi mosaici, utilizzando quadrati di ceramica smaltati che rendono, visti dal basso, l’idea dei pixel.

L’urban artist francese conosciuto come Invader, classe 1969, lavorando nell’anonimato, ha saputo sfruttare ingegnosamente il potenziale dei social network, tanto da essere presente su facebook, twitter, tumblr, ovviamente su Instagram e riscuotendo una popolarità virale contagiosa.

Con il suo hashtag #invaderwashere, ben studiato e molto usato, ha creato un vero e proprio trend e di fatto scatenato la caccia fotografica ai suoi “invasori dello spazio”, con oltre 5.800 media taggati. Il profilo di @invaderwashere, con oltre 108k followers, documenta costantemente i lavori dell’artista, presenti in oltre 40 città del mondo.

Invader l’ho trovato anche io, a Vienna. Non ho potuto far altro che innamorarmene al primo istante e condividerlo nella mia galleria. Oggi – mi permetto – è la cover della nostra rubrica #streetart!

 

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