La Rete Sardegna Produce Verde vista con gli occhi di Igers Sardegna

A cura di @frencipod (admin @igers_nuoro)

Qui c’è la storia di un luogo speciale, la Sardegna, e di una rinnovata visione di valorizzazione della natura isolana.
La storia di una manciata di piccole realtà imprenditoriali che, riunitesi nel grande progetto della “Rete Sardegna Produce Verde”, hanno fatto degli elementi di questa terra antica la propria bandiera.

È una storia che come le trame e l’ordito di un colorato tappeto sardo, unisce tanti punti dell’Isola, – quanti sono i luoghi di provenienza delle piccole imprese –  ai profumi, all’ospitalità e al benessere, arrivando a catturare anche la curiosità del team di @Igers_sardegna andato alla scoperta di luoghi, storie di donne e natura legati alla Rete Sardegna Produce Verde.

A far da cornice a questa storia sono i colori di un litorale d’Ogliastra vestito di primavera, con il giallo delle ginestre selvatiche che segna i sentieri e i profumi di una macchia mediterranea appena sbocciata.

Tra le trame e l’ordito di quella grande tela di cui si parlava sopra, si può individuare un particolare filo, quello che lega la storia di tante donne sarde che, quasi in silenzio e con tanta maestria, hanno conservato un patrimonio sconfinato arrivato sino ad oggi. Come per una strana casualità – o un misterioso disegno divino – il gruppo di Igers era per l’occasione composto da donne che hanno scoperto, ascoltato e ovviamente fotografato.

E così ritroviamo la storia della famiglia Porcu, (quasi) tutta al femminile che con grande caparbietà e quel pizzico di “testardaggine” che spesso caratterizza il carattere delle donne sarde, hanno creato un gioiello dell’ospitalità in uno dei luoghi più magici di Sardegna, il Nascar Hotel, a Santa Maria Navarrese, sulla costa centro orientale. L’attenzione al dettaglio colpisce, conquista e incuriosisce: ogni elemento, ricercato con passione, rimanda a un territorio inalterato e a una cultura immensa, ogni particolare racconta spingendo all’ascolto del capitolo successivo, in un intersecarsi infinito di narrazioni.  I colori dell’orbace e del broccato che avvolgono i menù richiamano ai colorati costumi tradizionali, gli elementi d’arredo riportano le sfumature dei colori di una natura incontaminata, e poi ci sono loro, le donne della famiglia, che già dalle istantanee in bianco e nero accolgono l’ospite, sussurrando storie di forza e tenacia e contraddistinguendosi in un’ospitalità unica.

Poi c’è la storia di tutte le nostre nonne, quelle che conoscevano ogni erba, arbusto e fiore, e di ognuno di questi riuscivano a coglierne le qualità per curare, per rallegrare e per vivere. Ed è da questa sapienza che nascono i prodotti per il benessere fisico (e mentale) di Natùa e Iliana che, come preziosi scrigni, conservano gli aromi e le proprietà di Mirto, Elicriso, Lentisco, Ginepro. Abbinate alle originali spugne vegetali ecco che formano un insolito kit di benvenuto, racchiuso tra i fili tessuti dalla cooperativa Tèssere. E la storia di quelle donne che fanno delle tele il proprio libro di racconti è quella che compone il capitolo successivo. Nel piccolo laboratorio di Baunei si parla di arte, di dono di nuova vita a vecchi indumenti e di piccole e grandi creazioni originali il cui ritmo di realizzazione è dettato dai pesi e dai pedali del telaio orizzontale, mormorando i gesti delle antenate che hanno trasmesso quel saper fare.

Ora immaginatevi tutte queste piccole storie, finemente intrecciate tra loro e ben racchiuse in questo splendido video, che prendono vita tra le alte guglie granitiche che discendono verso un mare dai colori ipnotizzanti, gli stretti sentieri che si inerpicano tra le montagne e che regalano panorami mozzafiato, i profumi di una natura in fiore, o ancora, tra i colori di un sole che si fa spazio nel finale della notte, in una spiaggia deserta, avvolta dal silenzio interrotto solo dalle onde del mare. È fuori dubbio che il rigenerarsi è assicurato.

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