L’arte di raccontare l’arte su Instagram ai tempi della pandemia

Turismo, arte e cultura sono tra i settori economici italiani maggiormente colpiti dall’emergenze COVID-19. Ma in quest’era digitale come stanno reagendo le massime istituzioni nazionali per resistere a questa situazione? La campagna #iorestoacasa promossa dal MiBACT ha aperto nuove frontiere per la comunicazione e le proposte interattive. Vediamo come.

Da oggi in tutta Italia saranno chiusi cinema, teatri, concerti, musei. Una scelta necessaria e dolorosa. Ma la #cultura può arrivare nelle case. Chiedo alle tv di programmare musica, teatro, cinema, arte e a tutti gli operatori culturali di usare al massimo i loro social e siti.

Con questo tweet pubblicato l’8 marzo 2020, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha lanciato un appello fortissimo a tutte le istituzioni e luoghi della cultura, ovvero, a chi per primo ha avvisato il duro colpo di questa emergenza.

Diciamoci la verità: nessuno era preparato. Reperire informazioni veloci, sconvolgere le proprie abitudini, abituarsi a nuovi e fragili equilibri, rimanere sospesi in attesa che il tempo scorra e che arrivino tempi migliori sono tutte azioni a cui abbiamo dovuto far fronte necessariamente e in poco tempo, supportati però dalla grande “fortuna” di quest’epoca, il digitale, che ci viene in soccorso in tutto questo trambusto e ci allevia anche il morale quando l’incertezza, insieme alla paura e alla tristezza, si insinuano dentro e fuori di noi.

E forse è proprio su quest’ultimo punto che il Ministro ha costruito le basi di una delle più grandi campagne a supporto della diffusione della cultura e della valorizzazione del nostro patrimonio artistico. Un’azione incentrata sulla volontà di non abbandonare a se stessi gli attori di questo settore, ma di farsi faro durante la tempesta capace di illuminarci nel buio e regalarci momenti di bellezza e speranza.

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Coronavirus, il mondo della cultura si mobilita, al via campagna #iorestoacasa: artisti e musei insieme sui social per contrastare diffusione del virus. – Jovanotti, Sorrentino, Ligabue, Fiorello, Amadeus, Maria Grazia Cucinotta, i Negroamaro, Beppe Fiorello, Francesca Archibugi, Cristiana Capotondi, Tiziano Ferro, Enrico Lucci, Antonella Clerici, i Pinguini Tattici Nucleari, Barbara Foria sono tanti gli artistiche che stanno aderendo in queste ore alla campagna #iorestoacasa nata spontaneamente sulla rete e rilanciata dal ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini che invita a limitare le relazioni sociali per combattere la diffusione del Covid-19. Molti anche i musei che stanno postando sulla rete i propri capolavori invitando a scoprire da casa i segreti delle loro collezioni. Finora hanno aderito: i Musei Reali di Torino, Pompei , il Colosseo, gli Uffizi, Palazzo Reale di Napoli, il Museo Egizio, Palazzo Barberini, la Galleria nazionale d’arte moderna e Contemporanea di Roma, il Museo archeologico di Cagliari, la Galleria dell’Accademia di Firenze, il Parco Archeologico dei campi Flegrei, il museo d’arte orientale di Venezia, Capodimonte, il Museo Omero di Ancona, la Galleria Nazionale dell’Umbria, il Museo di San Martino. “Ringrazio i tanti i protagonisti della musica, del cinema, dello spettacolo che in queste ore stanno promuovendo sui social la campagna #iorestoacasa. Un messaggio importantissimo per i ragazzi” ha twittato il ministro @dariofrances. – #mibact #coronavirusitaly #coronavirusitalia #coronavirusitalianews #covid #covid_19 #covid19 #covid19italia

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Centinaia, infatti, sono state le istituzioni e gli enti culturali tra musei e parchi archeologici, oltre a case editrici, teatri e live club e la stessa IgersItalia con tutte le sue community, a rispondere a questa chiamata, rendendo virale (sul web e sui social) un hashtag che altro non è che un invito all’azione ora più che mai ineludibile: #iorestoacasa.

Virtual tour e messa a disposizione di interi archivi sul web non erano azioni sconosciute a molte realtà culturali italiane, così come l’utilizzo dei social per forme creative di comunicazione. Ma oggi, dal Nord a Sud dell’Italia passando per il Centro e le isole, quella rivoluzione innovativa e tecnologica così anelata ha subito un’accelerazione senza precedenti, spingendo sulla grande possibilità di usufruire del nostro patrimonio in un click e rendendo ingegnosi e altamente creativi tutti i canali digitali possibili, per garantire intrattenimento sì, ma anche condivisione di stupore e meraviglia.

Come dicevo, sono tantissimi i musei, le gallerie, le pinacoteche, i parchi, le biblioteche e affini che hanno messo in campo strategie d’eccezione, continuando a donare generosamente al pubblico a casa momenti davvero importanti di condivisione. Tra questi, molte le istituzioni e i centri culturali che hanno rafforzato l’utilizzo o addirittura prediletto Instagram come canale preferenziale per la comunicazione e la condivisione creativa.

L’account ufficiale del MIBACT, per esempio, ogni giorno ci informa rispetto a due aspetti: quello meramente governativo (nuovi decreti, disposizioni, ordinanze a tutela della salute pubblica o specifiche del settore di appartenenza) e quello relativo alle azioni virtuali che i vari musei e siti ministeriali stanno mettendo in campo, rafforzato dal canale Museitaliani, da sempre impegnato nel racconto collettivo delle più grandi opere esposte nei musei d’Italia.

Ma ancora:

  • Gallerie degli Uffizi (che solo da poco sono sbarcate su Facebook perché presenti solo su Instagram e Twitter) hanno lanciato l’hashtag #UffiziDecameron, una rubrica dal titolo di chiara ispirazione al Boccaccio, per raccontare le opere della propria collezione;
  • Pinacoteca di Brera propone un highlight di “Appunti per una resistenza culturale” e “Voci dal Museo / My Brera”, integrando web e social media;
  • Gugenheim_Venice lega l’hashtag #ioresotoacasa alla rubrica “Voice your choice”, con la quale dà voce alla propria collezione attraverso le scelte degli utenti, la parola dello staff e degli stagisti o di esperti in talk via IG TV, oltre a tanti quiz nelle stories per interagire con il pubblico rispetto alle opere proposte;
  • MarTA, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, sviscera dettagli e curiosità della sua collezione con fotografie e video sull’IG TV;
  • Triennale di Milano, invece, ogni giorno ci dona dirette Instagram con interventi ed interviste sui propri spazi “aperti” allo sguardo e alle considerazioni di giornalisti, attori, sportivi, architetti, designer, presentatori TV, artisti, registi e ancora tanti altri;
  • Museo Maxxi, invece, sta utilizzando moltissimo il suo canale IG TV affrontando, giorno dopo giorno, argomenti sul design, l’arte, l’architettura, l’attualità, le performance, libri, educazione, collezioni ed azioni d’artista dando la parola agli esperti;
  • Mambo di Bologna propone ogni giorno alle 15, dal martedì al venerdì, la rubrica video “2 minuti di Mambo”;
  • Pinacoteca Ambrosiana, invece, conserva un highlight a tema #iorestoacasa e lavora non solo di creatività in gallery, ma anche con stories molto interessanti ed interattive;
  • il Centro italiano per la fotografia Camera Torino, riserva momenti d’arte anche ai ragazzi con #CameraKids;
  • Fondazione Sassi di Matera, invece, sta raccontando con brevi pillole quotidiane la selezione di opere provenienti dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze che costituivano la mostra “Il Pane e i Sassi”, rimasta aperta fino al 7 marzo;
  • casa.dei.tre.oci. si racconta tramite le pillole video del suo direttore.

La Biennale di Venezia, il Museo Madre di Napoli, il Circolo La Scaletta di Matera, Palazzo Bentivoglio a Bologna, Palazzo Barberini e Galleria Corsini e Galleria Borgherse a Roma, i Musei Civici di Venezia, i parchi archeologici del Colosseo, Pompei ed Ercolano, di Ostia e tanti, tantissimi altri sono i protagonisti di questo racconto meraviglioso sui tesori della nostra bella Italia.

Capaci di reagire immediatamente con una pronta risposta a questa emergenza epocale proponendosi sui social, sui siti web, su Google Arts and Culture e in ogni luogo digitale, le narrazioni di queste case della cultura ci ricordano che l’immenso patrimonio artistico e culturale di cui tutti siamo custodi, in questo momento più che mai va tutelato e diffuso. Ciò che oggi ci affascina e ci garantisce (fortunatamente) un effetto placebo in un momento di forte preoccupazione, deve rimanere al centro del nostro interesse, mantenendo alta l’attenzione su di un settore sul quale l’intera economia nazionale ha sempre fatto affidamento, seppur ogni tanto lo dimentichiamo valorizzandolo mai abbastanza.

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