Denuncia, rabbia, racconto, poesia, espressione. La street art, lo ripeto sempre, è tutto questo.
Ma cosa succede quando si incontra quella che può definirsi la street art 2.0? Quella che sembra avere come primo obiettivo una strategia mediatica che sfrutta al meglio i social network per avere visibilità e far parlare di sé, prima dell’espressione del valore artistico in sé?
E’ il caso di James Goldcrown, giovane fashion photographer e artista, che per passione o per lavoro ha realizzato un’opera fotograficamente molto giocosa e colorata, d’impatto immediato, dall’iconografia quanto mai semplice che, insomma diciamolo, funziona perfettamente come sfondo per le foto instagram.
#Bleedinghearts e #Lovewall sono i suoi marchi, il leit motiv stilistico che James utilizza sia come quadri ma soprattutto come piccoli murales in giro per la città di New York. La sua arte è molto essenziale: bastano una serie di cuori colorati sovrapposti, intrecciati, casuali per creare il “muro”. E il gioco è fatto.
Non parliamo di una e propria forma d’arte in questo caso, lo posso dire, ma è una grande trovata mediatica che strizza l’occhio ora all’arte pop, ora al “caos colorato” di quella di Pollock.
Street Art 2.0 anche perché @jgoldcrown accompagna le sue opere sempre dalla firma, che non è come si può immaginare il suo semplice nome e cognome, bensì il suo nickname instagram, e dagli hashtag corretti da usare per condividere le proprie foto davanti al wall nel modo giusto.
Una tattica ben ideata molto amata dagli innamorati e dalle fashion victim e che gli ha permesso perfino di finire in una delle gallery Instagram d’oro, più seguite al mondo, quella della regina delle fashion blogger Chiara Ferragni.
Tra moda e arte, va dato a James l’onore e il merito di aver intuito come sfruttare Instagram tutto a suo vantaggio, dato che a breve il suo account sfiorerà i 10 k followers.
