Marzia Keller // Iger della settimana

Marzia Keller Iger della settimana

Marzia Keller Iger della settimanaOggi sulle nostre pagine vi presentiamo Marzia Keller (@marziakeller), partenopea di nascita cresce in Umbria, dove acquisisce una discreta expertise in scalata dell’ulivo, raccolta delle “nocchie” e ratto della pannocchia. Dopo la laurea trascorre due anni negli Stati Uniti, dove impara ad amare il viaggio come estensione della mente, la fotografia come interpretazione del reale e il web come spazio di condivisione di esperienze e visioni. Vive in Umbria, si occupa di comunicazione e turismo.

Marzia, comincia subito parlandoci un po’ di te e presentandoti alla community.

Classe 1980, nata a Napoli ma sono cresciuta in Umbria dove tuttora vivo. Ho vissuto 2 anni negli Stati Uniti ed è lì che sono “nata digitalmente”: ero lontana, ma volevo restare connessa con i miei amici e con la mia famiglia, ho aperto un blog (su Windows Live Spaces… erano altri tempi!), usavo Messenger e Skype, scrivevo lunghissime mail… era il 2006, sembra un’altra vita. La passione per i viaggi ce l’avevo da prima, quella per la fotografia mi è venuta insieme a un attacco di psoriasi nervosa quando mi sono trovata di fronte alla grandiosità del Grand Canyon con una compatta in mano. Davanti a quella vastità incommensurabile, la mia inadeguatezza si misurava in pixel. La reflex è arrivata nel 2011, poco dopo è arrivato anche l’iPhone, fotografo con l’una e con l’altro, ma ne faccio usi diversi.

La tua gallery è molto armonica:  colori, inquadrature, stile fotografico… che storie racconti?

Racconto le suggestioni che vivo in viaggio, quello che mi piace è che quando sfoglio la mia gallery ricordo non solo le cose che ho visto, ma il modo in cui le ho viste. Quando sono in viaggio mi piace sentirmi parte del contesto in cui mi trovo, non un corpo estraneo: mi piace riuscire a vedere la normalità della vita che scorre (che spesso all’occhio diverso, che viene da un’altra cultura, sfugge, e la vita quotidiana in una medina araba può apparirci come uno spettacolo di folklore), essere colpita dalla bellezza piccola e nascosta, non ovvia. Ecco, questo credo di raccontare.

Quanto di te passa attraverso i tuoi scatti?

Non so rispondere! Probabilmente passano il mio amore per la bellezza del mondo, la mia visione delle cose e parecchi stati d’animo, certo non passa la mia autobiografia – non sono una da #selfie o da #instadaily, posto piuttosto raramente, solo quando proprio “mi scappa”, solo se penso che valga la pena.

Momento “tecnico”: Instagram e Marzia amore a prima vista o ci vai con i piedi di piombo? Da quanto lo usi, scatti solo con smartphone o anche con reflex?

Amore a prima vista, ma senza risvolti ossessivo-compulsivi: come dicevo, non sento il bisogno di postare una foto ogni 15 minuti o di documentare le mie file alle poste. Uso Instagram da settembre 2011, ma in due anni e mezzo ho pubblicato meno di 250 foto, solo quelle che pensavo avessero un contenuto e fossero guardabili. Le foto che posto su Instagram sono rigorosamente mobile, perché il bello di Instagram è appunto l’istantaneità, il cogliere un attimo e condividerlo in quel momento stesso. La reflex resta la mia prima passione, ma è un’altra cosa, è una fotografia più pensata e, per la natura stessa del mezzo tecnico, meno immediata. Instagram non è il suo posto, secondo me, ma questa è solo la mia opinione.

Editing: no filter, filtri Instagram o dai spazio ad app esterne per editare i tuoi scatti? E se sì, quali app usi?

Confesso di aver abusato pesantemente di Snapseed in passato, ma di recente ho iniziato a farne un uso responsabile: raddrizzo la linea dell’orizzonte se lo scatto è un po’ storto, aggiusto i contrasti e se necessario ritaglio. A volte aggiungo un filtro di Instagram, altre volte vado per #nofilter. Mi piacciono molto le gallery di chi rimane fedelissimo a uno stile, ma nella mia non ci riesco, l’unica regola a cui cerco di attenermi è di non esagerare. Come si dice, il drama è bello quando è poco!

Progetti presenti e futuri di @marziakeller? (viaggi, lavoro, idee, desideri…)

Sono alle prese con tante cose nuove su tutti i fronti: insieme ad Alessio Carciofi sto lavorando a due bei nuovi progetti di marketing turistico, uno in Umbria e uno in Veneto; nella redazione di Bigodino.it, il web magazine di cui sono coordinatrice editoriale, siamo in fervida attività per alcune grandi novità che saranno lanciate nei prossimi mesi; Suite, lo spazio di coworking che ho fondato quasi 3 anni fa insieme alle mie amiche Laura e Silvia a Terni, sta per fare il primo grande salto con un cambio di sede in un locale molto più grande… insomma, spirano venti di novità da tutti i punti cardinali! I viaggi per il momento sono in stand-by, ma la wish list è sempre sul comodino.

Cosa non ti ho chiesto e avrei dovuto chiederti?

Mumble mumble… non mi hai chiesto quali sono i luoghi dove ho trovato più ispirazione, ma te li dico lo stesso: Marrakech, Essaouira e l’Atlante in Marocco; Cape Peninsula e Mpumalanga in Sudafrica; la Puglia in ogni angolo; Napoli. Poi mi hanno ispirato luoghi insospettabili e incredibilmente ordinari, come un’area di servizio a Teano o il cortile interno poco manutenuto del mio palazzo. Non sai mai cosa ti spingerà a fare click.

 

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