Originario dell’Iowa, trapiantato a Los Angeles, dal 2011 anche lui è sulla scena internazionale dell’arte urbana alla quale ha attribuito una nuova dimensione. Con il suo spirito ottimista, che traspare dalle sue opere, si definisce “uno scrittore che fa le cose e poi le attacca sul muro”.
E’ Morley, il “rivoluzionario” della street art, che unisce al concetto di arte urbana la sua tagliente vena scrittoria, in un mix perfetto di immagini e parole.
Il suo stile è molto grafico, fatto di linee e di bianchi e neri, motivo per cui le sue opere rimangono visivamente impresse dal primo istante e soprattutto sono facilmente riconoscibili ovunque. Il suo metodo è sempre uguale. Realizza i suoi disegni raffigurandosi mentre (in un gioco volutamente illusionistico) scrive sul muro una frase o regge uno dei suoi poster (opera nell’opera).
Infatti Morley non lavora nell’anonimato e mette la sua faccia in ogni suo lavoro, attaccando i poster in luoghi affollati e in pieno giorno. Questo stravolge le “antiche” regole dell’arte urbana, che vedono – a volte anche ossessivamente – il mistero come chiave del successo degli artisti, completamente agli antipodi con chi invece ha raggiunto la fama proprio in questo modo, come Banksy, giusto per fare un nome! E non usa Tag. O meglio, la usa, ma è esattamente il suo nome e non un nickname.
Il segreto dei suoi lavori, poster di carta sottili stampati con il disegno elaborato all’origine, è infatti che il fruitore, la gente comune, si sofferma a guardarlo, non per carpirne la tecnica, ma per leggere le sue frasi, ogni volta divertenti, ironiche, dissacranti e in rottura con la società, sì, ma in un modo che risulta sempre gentile e familiare, come se potesse leggere nel pensiero degli altri, come se fossero pensieri segreti mai rivelati, riflessioni quotidiane, o piccoli testamenti da lasciare al mondo.
E la gente comune, perciò, si rispecchia quotidianamente nei suoi brevi testi. Tagliente ma romantico (sul suo blog fa spesso e volentieri riferimento a quanto gli piaccia sua moglie) conquista il pubblico con frasi del tipo: “Se stai leggendo questo, c’è ancora tempo”, “Viviamo questa fiction per sempre”, “Ti amo perché odiamo le stesse cose” o ancora “Il vero trionfo sta nell’atto del fare, non nell’essere celebrato per averlo fatto”.
E’ quindi molto amato. I suoi fan lo seguono per “collezionare” le nuove frasi. I suoi slogan – sì perché si possono proprio definire così – sono una voce che interrompe la routine quotidiana, come non riescono più a farlo gli slogan pubblicitari, dai quali comunque il suo stile prende ispirazione per distanziarsene liberamente.
Non credo che l’arte di Morley sia stata e sia ancora esente da polemiche nel mondo dell’arte urbana internazionale, proprio perché intorno a sé ha creato comunque un certo business di facile consumo. Sul suo sito di fatto si possono acquistare le sue opere o gli stickers, o commissionargli qualcosa di speciale e dedicato. Nel 2014 le sue opere sono state anche raccolte in un volume dal titolo “If You’re Reading This, There’s Still Time“, come una delle sue opere più famose.
Personalmente, ritengo che sia un vero artista e street artist, che parla col cuore e con humor della vita e della speranza. Ha saputo essere creativo e diverso, con lo strumento più antico e potente che possediamo tutti: la parola.
Su Instagram il suo profilo è @official_morley; l’hashtag #morley contiene oltre 17.400 media, tra i quali le sue opere condivise dagli Instagramers con parole di apprezzamento verso l’artista. Sono certa che lo apprezzerete anche voi, guardando le sue opere e leggendo le sue frasi.
Morley: the street artist who’s a writer
Born in Iowa, living in Los Angeles, since 2011, he is on the international scene of the urban art, to which he attributed a new dimension. With his optimistic spirit, shown by his works, he defines himself as “a writer that makes things and later attaches them on the wall”.
It’s Morley, the street art “revolutionary” artist, who adds his sharp way of writing to the concept of urban art, in a perfect mix of pictures and words.
His style is very graphic, made of lines and black and white, which is the reason why his works remain visually impressed from the first instant and they’ re easily recognizable everywhere. He always follows the same method: he realizes his drawings representing himself while (in an intentionally illusionistic game) he is writing a sentence on the wall or while he is holding one of his posters (work in the work).
In fact Morley doesn’t work in the anonymity and he puts his face in every work, hanging posters in crowded places in daylight. This distorts the old rules of urban art, according to which the (sometimes even obsessive) mistery is the key of the artist’s success. Morley is poles apart from those who achieved fame in this way, like Banksy, just to tell a name! Also, he doesn’t use Tags. Or better, he uses a tag, but it’s his real name and not a nickname.
The secret of his works, posters of thin paper printed with an elaborate design at first, is in fact that the user, the ordinary people, stops and looks at it, not to understand the technique, but to read the sentences, which are every time fun, ironic, desecrating and breaking with society, but in a way which is always friendly and familiar, as it could read the others’ thoughts, as if they were secret thoughts never revealed, daily reflections, or small wills to be left to the world.
And ordinary people, therefore, are daily reflected in his short texts. Sharp but romantic (on his blog he often refers to how much he likes his wife) his sentences capture the audience with phrases like: “if you’re reading this there’s still time”, “We are living this fiction forever”, “I love you because we hate the same things” or again “the real triumph is in the act of doing, not in being celebrated for doing it” .
So he is very much loved . His fans follow him to “collect” his new sentences. His slogans – yes because they can be defined exactly like this – are a voice that stops the daily routine as advertising slogans no longer do… he’s inspired by them, just to freely leave them behind.
I don’t think the art of Morley may be considered as free from controversy in the international world of urban art, due to the business it created around itself. On Morley’s website in fact you can buy his works or stickers or commission him something special and dedicated. In 2014 his works were also collected in a volume entitled “If you’re reading this, there’s still time”, like one of his most famous works.
Personally, I think he is a real artist and street artist, who sincerely and humorously talks about life and hope. He knew how to be creative and different , with the oldest and most powerful tool we own: the word.
On Instagram his profile is @official_morley; and the hashtag #morley contains over 17.400 media, including his works shared by instagramers with words of appreciation to the artist. I’m sure you’ll enjoy it too, looking at his work and reading his sentences.
Translated by Classe 3C indirizzo “Turismo” ISIS Follonica