Il settore della ristorazione è stato uno dei più colpiti dalla crisi generata dall’emergenza Covid-19. Locali chiusi, cuochi a casa, attività ferme e tutti assaliti da un senso d’incertezza riguardo il futuro: come verranno distribuiti i tavoli? Cosa ne sarà della preparazione del cibo? Solo alcune delle domande che, sicuramente, saranno passate per la mente di molti proprietari.
Durante queste settimane, i locali si sono trasformati, anche in senso “digital” (molti grazie soprattutto all’aiuto di Instagram), per poter mantenere viva la comunicazione con i clienti. I più si sono sbizzarriti con post di ricette e consigli culinari, mentre altri si sono adoperati per poter avviare la loro attività di ordine e consegna a domicilio.
Dicono che da ogni crisi può nascere un’opportunità. E’ nel momento di difficoltà, infatti, che si deve usare la creatività e il settore della ristorazione non è rimasto a guardare, né in Italia né all’estero. Oggi vi proporremo tre esempi di idee creative nate “grazie” alla crisi del coronavirus.
La pizza surgelata di Giuseppe Maglione
La Campania è stata l’unica Regione dell’Italia dove la consegna a domicilio di cibo è stata vietata per ragioni di sicurezza, durante la fase più dura della quarentena. Il divieto imposto dal Governatore De Luca per ristoranti, pizzerie, bar e caffè ha creato una situazione mai vista fino ad oggi nell’intera Regione: tutti i locali sono stati chiusi.
Ma tutti, tutti? Direi proprio no. Ad Avellino, Giuseppe Maglione, chef e titolare di @danielegourmet è stata l’unica pizzeria campana a consegnare a domicilio nel pieno rispetto delle regole, grazie all’ideazione di un nuovo prodotto: la pizza surgelata gourmet.
Come funziona? La pizza appena sfornata viene abbattuta, imbustata ed etichettata, così le norme d’igiene vengono rispettate, il locale ha ottenuto in tal modo l’approvazione della Regione. Gli ingredienti sono in forma di kit per esser abbinati alla pizza da riscaldare in forno, seguendo semplicemente le istruzioni dello chef.
Adoptaunbar.com
Anche la Spagna ha vissuto un momento di forte difficoltà a causa del Covid-19. Il governo ha dichiarato lo stato di quarantena qualche giorno dopo l’Italia. Di conseguenza, anche qui, tutti i ristoranti, bar e caffè sono stati costretti a sospendere la loro attività.
Tra le tante iniziative degne di nota, ce l’è una che sta aiutando molti di loro a vedere la luce in questo lungo tunnel: @Adoptaunbar (“adotta un bar” in italiano) che fa parte di una campagna di solidarietà creata da un gruppo d’imprenditori spagnoli. I clienti, dopo aver selezionato il loro locale tra quelli presenti in un elenco di attività aderenti all’iniziativa, possono scegliere e comprare bevande o pasti in anticipo, attraverso un apposito sito web o delle piattaforme social media come Instagram, per poi consumarli una volta che tutto sarà finito.
L’obiettivo della campagna è quello di aiutare i locali a soppravvivere durante queste settimane praticamente ad incasso zero e invogliare la popolazione a comprare “local”.
Cena nel parco? In Lituania si può
A Vilnius, la capitale della Lituania, il settore della ristorazione e le autorità sono arrivati ad un accordo: concessione a ristoranti e bar di spazi pubblici, gratis, per poter rispettare il distanziamento di due metri tra i tavoli.
La Lituania ha avuto pochi casi di coronavirus (circa 1400 contagiati e 50 morti), ma il Ministero della Salute ha imposto per la riapertura che i tavoli fossero posizionati ad una distanza minima di due metri. Questo è risultato impossibile per molti di loro (soprattutto per quelli che non dispongono di un spazio all’esterno), perciò durante la stagione estiva il comune di Vilnius ha deciso di concedergli spazi pubblici in parchi, piazze e marciapiedi senza costi aggiuntivi.
La misura è stata ben accolta sia dagli imprenditori che dai residenti, che vedono questa iniziativa come un’opzione per ritornare alla normalità nel rispetto di tutte le misure di distanziamento, ma anche come un’occasione per convertire la città in un gran ristorante all’aperto, elemento d’interesse per nuovi turisti.