Digitalizzare e preservare il patrimonio culturale dell’Ucraina per le future generazioni. È questo l’intento del progetto Save Ukraine Monuments (SUM) finanziato da 4CH (@4chproject), il progetto dell’Unione europea guidato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare italiano che, insieme ad altri 18 partner europei, lavora per creare a tutti gli effetti un Centro Europeo di Competenza per la Conservazione del Patrimonio Culturale. Il Centro, attivo da gennaio 2021, fornisce già servizi e strumenti per preservare e conservare monumenti e siti storici attraverso l’utilizzo delle tecnologie più recenti ed efficaci, con un’attenzione particolare al 3D.
Con la situazione della guerra in Ucraina che ha distrutto musei, monumenti e siti storici, #4chProject ha istituito una task force impegnata per digitalizzare e preservare le opere d’arte e garantire che la versione digitalizzata venga archiviata in maniera sicura. L’iniziativa SUM – Save the Ukraine Monuments è organizzata dal professore Franco Niccolucci, direttore del VAST-LAB, con il supporto della Commissione europea, dell’Ambasciata ucraina in Italia, dal Ministero della Ricerca italiano (MUR) e dai Ministeri ucraini impegnati nella gestione del patrimonio culturale, nella digitalizzazione e nella ricerca. Oltre a questa task force, guidata da un partner belga e affiancato da colleghi polacchi e da istituzioni e realtà ucraine impegnate nella gestione del patrimonio culturale, il progetto 4CH ha istituito all’interno dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare una task force tecnica per garantire che l’archiviazione delle opere d’arte e dei siti avvenga in maniera sicura e far sì che vengano effettuati controlli di sicurezza sui dati in entrata: in questo modo, il contenuto del file viene archiviato, controllato e catalogato in maniera corretta così da poterlo ritrovare facilmente in fase di ricerca. Ad oggi il progetto 4CH ha ricevuto 50 terabyte di dati: un lavoro che, in una prima fase, ha volontariamente evitato i riflettori per scongiurare l’attenzione di criminali informatici.
Il Teatro di Mariupol
prima del disastro
Il Teatro di Mariupol
distrutto dai bombardamenti
Nel frattempo, è stato messo in piedi un accordo informale per garantire – una volta rientrata la situazione della guerra in Ucraina – la restituzione dei dati conservati in archivio in Europa ai legittimi proprietari e autorità. Inoltre, il progetto si sta attrezzando in ottica futura con l’obiettivo di fornire supporto, quando e se necessario, attraverso l’impiego della propria tecnologia avanzata per permettere la ricostruzione di monumenti danneggiati o distrutti.