Social tour nel cuore della vecchia Romagna, tra Forlì e Cesena

Servizio a cura di Roberto Ruscetta, admin di @igerslatina

In occasione della 7^ edizione de La Settimana del Buonvivere (27-29 settembre 2016) 11 Instagramers provenienti da diverse regioni italiane, hanno avuto la possibilità di vivere tre giorni, nel cuore della “vecchia” Romagna, tra Forlì e Cesena.
Insieme ad @alessandrapolo, @nicolacarmignani, @hypoison, @iena70, @ch_ecco, @thererumnatura, @kidvikk, @enza_di, @ambassadorpontino anche i vincitori del challenge #vivolacqua: @rafus_omega e @sopranic92.

Ecco il racconto per tappe del social tour #romagnatbv di uno di loro: l’@ambassadorpontino.

“Dopo aver assistito alla Igers Academy “Instagram per il turismo” presso il bellissimo Polo Museale di San Domenico a Forlì, la prima tappa della 3 giorni è stata Forlimpopoli patria di Pellegrino Artusi, padre della cucina Italiana e autore, nel 1891, del libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, manuale di cucina e raccolta di ricette. 
Il tour prosegue nella Scuola di Cucina di Casa Artusi, il 1° centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana, dove assistiamo alla preparazione della vera Piadina Romagnola. Le piadine appena sfornate con il loro profumo, ci lasciano estasiati.

La giornata successiva è dedicata alla visita di alcuni borghi ai piedi degli Appennini Romagnoli. A Dovadola ci fermiamo ad ammirare l’Eremo di Montepaolo, dove S. Antonio di Padova ebbe la sua prima residenza italiana. Proseguiamo verso San Bendetto in Alpe, l’ultimo paese della Romagna prima del passo del Muraglione dove, smartphone e fotocamere alla mano, entriamo nell’abbazia Benedettina dell’XI secolo. Dal chiostro-cortile con pozzo al piccolo e delizioso giardino fino alla cripta, è un continuo scattare.
Scendendo più a valle troviamo il delizioso borgo medievale di Portico di Romagna dove secondo alcuni sbocciò l’amore tra Dante e Beatrice. Passeggiando per i suoi vicoli, giungiamo sul bellissimo e fotogenico Ponte della Maestà.

Al rientro a Forlì visitiamo a Palazzo Romagnoli l’esposizione permanente della prestigiosa Collezione Verzocchi con le opere di importanti artisti italiani, da Guttuso a De Chirico e molti altri, uniti da uno stesso filo conduttore: il lavoro. Ci attende infine, la visita al Palazzo del Governo che nel 1936, per volere di Mussolini, diventa sede del Governo. Nel cortile, un giardino in stile ville cinquecentesche romane. All’interno del palazzo Il salone d’onore, affrescato con tematiche figurative inneggianti il Duce. Su un’altra ala dell’edificio, un appartamento per i soggiorni forlivesi del Capo dello Stato.

A fine serata abbiamo modo di scoprire la tipica ospitalità romagnola. Veniamo infatti accolti nella splendida Villa di Cristina Casadei, Interior designer molto apprezzata e co-autrice del bellissimo libro fotografico “Un anno in Romagna” che divoriamo letteralmente con gli occhi.

La seconda giornata ci porta alla scoperta della riviera Romagnola.
Prima tappa è Cesenatico: il porto canale Leonardesco, fulcro della vita cittadina, pieno di deliziosi ristorantini di pesce e il centro storico, con le sue pittoresche piazzette, le colorate “vele al terzo” e i trabocchi sul mare. Restiamo poi affascinati dal Museo della Marineria diviso in due sezioni: il museo galleggiante, il solo presente in Italia, in cui si possono ammirare le barche storiche del medio e alto Adriatico e la sezione a terra, che ospita un trabaccolo e un bragozzo, due imponenti barche protagoniste dell’ultima marineria a vela.
Seconda tappa è Cesena. Passeggiamo per il centro storico, tra chiese e palazzi di notevole interesse storico, artistico e culturale finché raggiungiamo la Biblioteca Malatestiana (XV sec.), proclamata Memoria del Mondo. È il primo bene italiano che ottiene questo prestigioso riconoscimento. Al suo interno si trovano codici preziosi come un Evangelario del 1104 o un messale romano degli inizi del ‘400 con una splendida Crocifissione miniata.
Terminata la visita di questo luogo unico e affascinante, raggiungiamo la Rocca di Cesena edificata nel 1380; dalla maestosa mole, comprendente due imponenti fabbricati, la Torre Maestra (Maschio), e il Palatium (Femmina).

Il terzo giorno è quello della partenza. Non possiamo lasciare l’Hotel Castrocaro Terme che ci ha ospitato senza fare un salto nel famoso Padiglione delle Feste, inaugurato nel 1938 con le decorazioni del celebre Tito Chini in puro stile Art-Decò, secondo i canoni dell’architettura razionalistica italiana del Ventennio.
All’interno una sala plenaria, la sala delle carte, la sala rossa, la sala primavera e la sala biliardo. Un’atmosfera in cui riecheggiano gli sfarzi del regime.”

Insomma un assaggio di Romagna che ci ha lasciato l’acquolina in bocca. Torneremo sicuramente!”

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