Per la rubrica #StreetArt, oggi passiamo la parola ad Alessandro Bottone (@alessandrobottone) che ci ha segnalato il suo reportage tra i murales di Ponticelli accompagnata da un’intervista a INWARD.
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Non avevo mai apprezzato più di tanto la street art prima dei murales di Ponticelli, a Napoli. Sulle facciate di palazzine ultrapopolari nella periferia est di Napoli INWARD Osservatorio sulla Creatività Urbana ha realizzato quattro enormi opere, ognuna su un tema diverso, ognuna affidata a uno street artist italiano di fama internazionale.
Queste opere parlano come i quadri di un museo: hanno una potenzialità comunicativa enorme così come un’alta densità di dettagli e colori.
Jorit, Zed1, Mattia Campo Dall’Orto e Rosk&Loste sono i protagonisti di una rivoluzione artistica che questa volta si sviluppa nella periferia della periferia, in un luogo dove era necessario portare attenzione, non solo mediatica. Le loro realizzazioni sono continui richiami a esigenze diverse.
Jorit ha scavato nell’anima di Ael, una bambina rom allontanata dal quartiere con accuse false e infamanti. Zed1 ha rappresentato l’effettivo contrasto tra i giochi attuali e quelli del passato e di come quest’ultimi ne escono distrutti. Mattia Campo Dall’Orto ha portato sulla facciata i protagonisti del posto, a partire dai bambini e dal loro desiderio di crescita, anche attraverso la lettura. Rosk&Loste hanno riprodotto l’infinita passione dei partenopei per il calcio nell’incontro tra le magliette di due squadre importanti, il Napoli e l’Argentina.
Così quei volti raccontano di un pezzo di quartiere o di città. Della voglia di essere protagonisti di un cambiamento che può partire proprio dall’arte.
Qualche curiosità su INWARD e le sue attivitàRisponde Luca Borriello, Direttore Ricerca INWARD
1. Di cosa si occupa INWARD?
INWARD è un Osservatorio che svolge ricerca e sviluppo nell’ambito della creatività urbana. Da anni ci occupiamo di writing, street art e muralismo, operando con uno specifico modello di valorizzazione nei settori pubblico, privato, no profit ed internazionale. Il nostro obiettivo principale è quello di sostenere la creatività urbana in tutte le sue forme e pratiche, agendo su tutti i livelli possibili.
2. Parco Merola di Napoli: perché scegliere la periferia?
Le nostre attività si fondano sul connubio tra riqualificazione artistica e rigenerazione sociale. Si tratta di operazioni di partecipazione e di scambio che assumono particolare valore quando vengono svolte in periferie delicate e complesse come quelle di Napoli Est. Questo territorio presenta il più alto tasso di dispersione scolastica e di disoccupazione della Campania ma è anche il quartiere napoletano demograficamente più giovane: tramite la creatività urbana come vero e proprio programma socioculturale vogliamo affrontare mancanze problematiche e valorizzare talenti ed ambizioni per far sì che le comunità locali possano apprezzare maggiormente il proprio quartiere lavorando sulla propria identità. Il Parco Merola, ad esempio, oggi è conosciuto da tutti come “Parco dei Murales”, il primo distretto dedicato alla street art in Campania.
3. Quali altri progetti di creatività urbana vi hanno visti impegnati?
Abbiamo realizzato moltissimi interventi, progetti e programmi in questi primi dieci anni e più, quasi 140 attività. Più di recente, ad esempio, abbiamo supportato la realizzazione del grande murale dedicato a Maradona, e sempre a Napoli abbiamo lavorato anche nel centro antico. Primo tra tutti “Gennaro” eseguito anch’esso da Jorit AGOch alle porte di Forcella; una vera restituzione contemporanea della figura del Santo, amata ed apprezzata ormai da tutti i napoletani e divenuta oggi nuovo simbolo della città. Altro intervento che siamo orgogliosi di aver realizzato è “Giancarlo”, opera firmata dagli Orticanoodles e dedicata al giovane giornalista napoletano Giancarlo Siani assassinato dalla camorra.
4. Progetti futuri/in partenza?
Quest’anno, già solo in questi mesi, abbiamo davvero cantieri di street art un po’ ovunque in Italia ed in particolare ci apprestiamo ad intraprendere la seconda metà del Parco dei Murales, da completare entro l’anno, realizzando altri quattro big wall con la partecipazione di artisti di fama nazionale e internazionale e portando a termine il programma socioculturale pensato per ognuno degli interventi. E poi mostre d’arte in Italia con il meglio degli street artisti italiani, produzioni industriali e audiovisive, coordinamento di tavoli tecnici molto importanti a livello nazionale, ricerche di settore, un paio di progetti a valere su bandi vinti di recente e tantissime altre produzioni.
In copertina, ph. @inwardstreetart