Nelle svariate sfaccettature che alimentano da decenni l’anima contemporanea di quella che viene definita arte urbana, il mezzo e lo strumento sono i passaggi fondamentali grazie ai quali pensiero e messaggio si svelano; grazie al mezzo, infatti, l’artista esprime volontà precisa seppur incondizionata nel lasciare il proprio segno nel mondo e nel tempo.
In questo vastissimo panorama, c’è un artista americano che ha modificato (in parte) il volto e l’assetto urbano di New York e altre città americane con le sue incredibili installazioni di vetri colorati.
L’utilizzo di tasselli colorati, mosaici di vetro, ma soprattutto delle vetrate è molto antica, basti pensare tra tutte alla Sainte Chapelle a Parigi. Lo scopo è quello essenziale di utilizzare la luce solare per creare effetti di stupefacente bellezza.
E Tom Fruin, artista americano classe 1974, ha reinterpretato quest’arte antica rendendola prima di tutto tridimensionale e poi a disposizione dell’area pubblica, in spazi aperti e metropolitani, anche molto frequentati.
Dalle sue sperimentazioni passate e dalle tecniche di assemblaggio sempre utilizzate, nascono così le sue grandi architetture a forma di casa, torre, cilindri, rigorosamente realizzati a vetrate, con l’assemblaggio – appunto – di pezzi con misure e colori diversi di vetro, plexiglass e acrylite, tutti materiali presi dalla strada o comunque di riuso.
Ad esempio la sua opera maggiore Watertower ha rivoluzionato lo scenario urbano newyorkese, un grande cilindro innalzato nei pressi del ponte di Brooklin, fruibile da tutti, che ha reso ancora più bello il paesaggio urbano.
La reinterpretazione non è solo nella tecnica, ma anche nel concept. Le casette dai tetti spioventi, le cisterne di riserva d’acqua sono elementi quotidiani che animano una città. Le sue architetture hanno un elemento in più: diventano nuovi punti di riferimento (straordinari) visivi e geografici nell’assetto urbano, a New York come altrove, perfettamente integrati nell’environment circostante.
Per avere un’idea delle sue opere scorrete la sua gallery su Instagram (@tomfruin), arricchita anche da un vivace storytelling di quello che accade durante i suoi viaggi oppure scoprite le foto di chi ha potuto osservarle da vicino dal tag #tomfruin.