Twiperbole: Bologna vista dagli occhi degli Instagramer

Sapete cos’è un “account diffuso”? Avete mai sentito parlare di Twiperbole, a Bologna?

Ci racconta questo progetto di racconto condiviso della città di Bologna, Luca Zanelli, staff Iperbole, che ci racconta come e perché il Comune del capoluogo emiliano ha deciso di far gestire un canale istituzionale a Instagramer e fotografi bolognesi (e non solo).

Il canale Instagram Twiperbole, infatti, da un anno viene gestito a più mani.

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bianco e nero @soffiatromba

Com’è nata l’idea di Twiperbole: quando e perché avete deciso di renderlo un canale diffuso e farlo gestire ai cittadini di Bologna?

Nel 2014 abbiamo lanciato il “progetto” #MyBologna: si trattava di affidare per una settimana la gestione del profilo Instagram a cittadini che si candidavano a farlo, impegnandosi a pubblicare almeno una foto al giorno. Lo scopo era, è, raccontare la città giorno per giorno, con lo sguardo di chi ci vive. È andata benissimo e a quel punto ci siamo chiesti come rendere sostenibile nel tempo il progetto: ci è parso naturale trasformare l’idea originaria in qualcosa di più strutturato: abbiamo individuato e contattato le persone e la loro risposta entusiasta ci ha convinto ad andare avanti ed ecco che è nato il team.

Quanto è importante per la città di Bologna un canale come Instagram?

Le immagini sono un veicolo importantissimo di condivisione e narrazione di un luogo, di rappresentazione di se stessi e questo vale anche per le città. Instagram diventa importante perché ti permette di contribuire, in maniera relativamente facile, al racconto della città, delle sue ricchezze culturali, architettoniche e perché no, anche enogastronomiche, attraverso i punti di vista molteplici di chi scatta la foto. Che è proprio uno degli aspetti di quanto abbiamo cercato con la gestione condivisa del profilo: una visione al tempo unica e corale della città. Inoltre i contenuti di Instagram si prestano molto bene al rilancio e alla diffusione sugli altri social media.

Avete avuto dei riscontri tangibili e o quantificabili della gestione condivisa?

Certamente. In pochi mesi i follower sono cresciuti (circa 2000 in più), è cresciuto l’engagement e il numero di foto pubblicate: l’hashtag #MyBologna conta ora più di 18mila foto in un anno di vita!

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momenti di vita @mirehoracio

Quali sono state le persone e le foto che hanno coinvolto di più?

Può sembrare forse strano, le foto che sono piaciute di più sono tutte quelle realizzate durante la nevicata di inizio febbraio, compreso un breve video dei primi fiocchi di neve sulla città, così come i luoghi “classici”: le torri, piazza Maggiore e piazza S.Stefano, il Nettuno. E’ naturale che i luoghi più noti, in quanto simboli di Bologna, ricevano più “mi piace”: ciò che viene più apprezzato è probabilmente la varietà degli stili, il differente modo di vivere, osservare e fotografare la città. Anche se, al di là del numero dei “mi piace” alla singola foto, il nostro intento è anche quello di scoprire e valorizzare angoli della città meno conosciuti: tutte le persone che partecipano, infatti, sostengono che l’aspetto che li entusiasma di più sia “girare per la città per pubblicare con Twiperbole cercando nuovi angoli da fotografare e sorprendersi ogni volta”.

Chi sono queste persone? Lavoro, passioni, skill, tipo di fotografia?

Le cito una a una (e approfitto dell’occasione pubblica per ringraziarle): sono Silvia Canini, Nicoletta Masetti Calzolari, Alfredo Carbone, Fabrizio Dell’Atti, Francesca Fabbri, Matteo Fagiolino, Cinzia Gabriele, Oriana Lang, Enrica Lazzarini, Andrea Petti, Ramona Marsico, Patrizia Ragno e Michela Zingone. Sono 13 persone diversissime tra loro, dalla studentessa universitaria alla community manager, che hanno una loro precisa identità su Instagram e che hanno tutte accettato con grande entusiasmo un compito che non è facile e che, inevitabilmente, sottrae tempo alla cura del proprio profilo personale. Li accomuna lo spassionato amore per Bologna e dintorni e il desiderio di condividere il proprio punto di vista sulla città con tutta la community di follower.

Il team creato per la gestione condivisa è diventato un supporto al social media team? Fanno ora parte del team?

Assolutamente sì: molti di loro hanno già partecipato la scorsa estate a un’iniziativa simile su Twitter (raccontare un fine settimana d’estate a Bologna attraverso il profilo ufficiale @Twiperbole) e per altri eventi specifici, dal trekking urbano alle invasioni digitali a Diverdeinverde, la rassegna sui giardini cittadini.

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Contro le mafie @soffiatromba

É stato per loro un momento di crescita lavorativa e personale?

Per molti di loro è un momento di crescita personale, un’opportunità per conoscere persone nuove, far parte di un “gruppo” e contribuire in prima persona al racconto della città ognuno con i propri stili; per altri, che lavorano nell’ambito della comunicazione, è stata un’occasione per sperimentare con i social media, per tutti (e ci tengono a sottolinearlo) è un gesto d’amore verso la città e di collaborazione con la rete civica.

Quali sono le tue considerazioni da social media manager? Parliamo di analisi, dati…

Finora ci possiamo dire molto soddisfatti della gestione condivisa: dall’avvio del progetto la crescita dei follower ha avuto un ottimo impulso. Il profilo cresce e viene curato costantemente: lo mostrano sia la quantità totale dei media postati rispetto all’anno scorso (a oggi siamo a 424 dall’inizio del progetto rispetto ai 709 totali nel 2014) sia la loro distribuzione temporale, in termini di giorni della settimana, ma anche di copertura oraria. Quel che più ci conforta è la consapevolezza di star costruendo col tempo una comunità affezionata, tra l’altro molto fedele e attenta: le interazioni infatti provengono per l’87% da utenti già follower del profilo e la maggior parte degli utenti commenta entro due-tre ore dalla pubblicazione. Ed è il vero valore aggiunto di progetti come questo.

Avete progetti specifici su Instagram o per il futuro?

Accanto al racconto della città vorremmo dare uno spazio particolare ai portici cittadini, con un hashtag apposito #portici_di_bologna, e al territorio metropolitano, dai colli ai laghi, alla montagna, ai paesi. Anche qui c’è un hashtag dedicato, #aroundBologna, che vorremmo far crescere. E poi chissà, ci piacerebbe “ospitare” personalità che passano per Bologna, soprattutto nel fine settimana e interagire sempre di più con le varie community locali.

Questo è il link in cui si parla del progetto con tutti coloro che hanno contribuito > http://www.comune.bologna.it/comunita/mybologna-instagram-comune-con-i-cittadini

Tutte le foto finiscono qui > http://mybolognaiperbole.tumblr.com/

Credit foto in copertina: invasioni digitali @mirehoracio

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