#viaggiareperborghiabruzzo: sei borghi in quattro giorni tra mare e montagna

Servizio a cura di @ruggero_falone admin @igerschieti

I bagagli son già disfatti, pronti per la prossima destinazione, le schede sd da svuotare e i rullini degli smartphone da riavvolgere, su di essi sono impresse le diapositive di un viaggio fatto a pochi km da casa.

Sì, perché il MiBACT proclama il 2017 come l’anno dei borghi con il fine di valorizzare il patrimonio artistico, culturale, naturale e umano di quei luoghi del turismo lento, detentori di un inestimabile patrimonio di arte, tradizioni, enogastronomia e qualità della vita. Nasce così il progetto Borghi – Viaggio Italiano che vede, tra le tante iniziative, anche il challenge #viaggiareperborghi promosso in collaborazione con Igersitalia, a conclusione del quale viene realizzato un digital book e organizzato un social tour con destinazione l’Abruzzo.

#viaggiareperborghiabruzzo traccia un itinerario cucito addosso sulla mappa di un Abruzzo autentico fatto di borghi medievali montani, roccaforti di antichi valori storici e borghi marinari lungo la Costa dei Trabocchi, custodi di lontane e longeve tradizioni marinare. L’arte medievale dei borghi montani, così come la Pasta e la natura di Fara San Martino, lo Zafferano di Navelli e la tradizione dei trabocchi, diventano un unico filo conduttore per dare una nuova chiave di lettura al progetto. Un racconto visivo a sei voci nella regione, forse unica in Italia, in cui il passaggio dalle più alte cime dell’Appennino all’Adriatico è dolce e immediato, scandito da sinuose colline che come un lungo abbraccio avvolgono il mare.

#viaggiareperborghiabruzzo: sei borghi in quattro giorni tra montagna e mare

Santo Stefano di Sessanio
La ricercata eleganza del vivere lento e il vivido contrasto con ciò che nel tempo si è fermato. Santo Stefano di Sessanio è tutto questo, incastonato tra scorci medievali incantati e paesaggi modellati da morbidi monti che ne fanno la porta d’accesso a sud del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il piccolo borgo dell’aquilano, antica roccaforte dei Medici, era il centro di produzione della lana carfagna che veniva poi venduta in tutta Europa.
Nei decenni il borgo di poco più di cento anime ha visto la sua popolazione diminuire in maniera progressiva, il recente terremoto de L’Aquila non ha di certo facilitato le cose, ma il turismo negli ultimi anni è in netta ripresa grazie anche a opere geniali e sorprendenti come l’albergo diffuso Sextantio ad opera dell’architetto milanese Daniele Kihlgren innamoratosi del piccolo borgo in occasione di un viaggio in moto. Kihlgren porta in Abruzzo il concetto dell’inedificabilità, ovvero il rispetto di ciò che già c’è, l’uso di materiali locali e il non costruire nulla, rimettendo in sesto vecchie abitazioni trasformandole in dimore di lusso conservando gli arredi di un tempo.

Rocca Calascio
I 1450 metri di altitudine e gli ultimi metri da percorrere a piedi per raggiungere la Rocca li senti tutti nelle gambe e nel fiato corto, ma la bellezza che si prospetta negli scenari unici dei monti della Laga, del Gran Sasso e della Piana di Navelli ammutoliscono persino l’acido lattico e la fatica. La Rocca di Calascio fa parte del piccolo borgo di Calascio, famosa per uno dei castelli più ad alta quota in Italia, uno dei quindici più belli al mondo secondo il National Geographic. La definizione di castello si confà appieno all’imponenza della struttura, anche se la storia ne trae una funzione da torre di avvistamento che svettava e comunicava con le altre torri della zona, fino all’Adriatico.
Oggi la Rocca è uno dei siti turistici più visitati in Abruzzo e set cinematografico per film come “Lady Hawke” e ” The American” con George Clooney.

Navelli
“So quello che serve! Zafferano! Lo zafferano è quello che ci vuole” escama il piccolo topo Remy, e frugando con le sue zampette nel portaspezie finalmente ne trova una boccetta : ” ahhhh Zafferano de L’Aquila, italiano, Gusteau dice che è eccellente!”. Lo zafferano che il piccolo Remy cercava per insaporire il suo funghetto nelle primissime scene di “Ratatouille” era proprio il pregiatissimo Zafferano del borgo di Navelli, oro rosso d’Abruzzo. Oro non per la sua colorazione, ma per il suo immenso valore. Un po’ di numeri? Ce li dà Alfonso Papaoli, uno dei maggiori produttori di Zafferano di Navelli che abbiamo seguito durante una mattinata di raccolta. Sono necessari circa 200.000 fiori per estrarre con pazienza certosina gli stigmi per ottenere 1 kg di Zafferano, del costo di circa 20.000€, per una piana, quella di Navelli, che ogni anno produce poco più di 40 kg di purissimo Zafferano.
Navelli non è solo Zafferano, è anche un grazioso borgo medievale fatto di strade e vicoli impreziositi da chiese in architettura barocca e rinascimentale.

Fara San Martino
L’acqua che dalle cime della Majella scende a valle lungo il letto del fiume Verde è un’acqua purissima, limpida. Tange il piccolo borgo di Fara San Martino e in un connubio sapiente e perfetto, viene amalgamata e impastata con le migliori semole per produrre l’ottima Pasta che rende Fara San Martino patria italiana della Pasta, da decenni esportata in tutto il mondo. Fiore all’occhiello di questa produzione è il piccolo pastifico del Cav. Giuseppe Cocco che dal 1944 segue le orme del padre, mastro pastaio. Recuperate tra le macerie della guerra i macchinari utilizzati dai pastai di allora e facendo tesoro degli insegnamenti del padre, inizia a produrre quella che oggi è una delle paste artigianali più apprezzate, facendo leva su pochi, ma essenziali, elementi: acqua, grano, aria e lavorazione. Voce narrante della storia di famiglia è la giovane Elisabetta Cocco che ci accompagna nello stabilimento mostrandoci le diverse fasi artigianali della produzione.
Siamo nel versante orientale del Parco Nazionale della Majella e Fara San Martino costituisce una delle porte d’accesso al Parco con un valico che sembra disegnato in un territorio lontano nel mondo, ma la geografia come avviene in questi casi, ci sorprende e ci ricolloca in Abruzzo. Le Gole di San Martino, un percorso nella roccia più dura e imponente che, secondo la leggenda, fu scavata proprio dal Frate Martino con la sola forza delle braccia per far strada ai fedeli, tracciando un percorso che conduce al cuore della Majella fino al Monte Amaro. Sul tracciato, nei pressi delle gole, si trovano i suggestivi resti di un’abbazia benedettina dell’anno 1000. Un cammino passo dopo passo fatto con Majexperience.

Costa dei Trabocchi
“Il trabocco, quella grande ossatura biancastra protesta su la scogliera..forma irta e insidiosa in agguato perpetuo, pareva sovente contrastare la benignità della solitudine. Ai meriggi torridi e ai tramonti prendeva talora aspetti formidabili…”, così D’Annunzio, lo scrittore abruzzese, parlava dei trabocchi ne “Il trionfo della morte”: macchine imponenti con le lunghe braccia protese verso il mare a mo di abbraccio, sospesi tra mare e cielo. I trabocchi, antiche macchine da pesca, oggi per lo più ristoranti di specialità marinare, danno il nome alla Costa dei Trabocchi, un territorio unico nella provincia di Chieti compreso tra Ortona e Vasto. Viaggiare per Borghi tocca due borghi cuore della Costa dei Trabocchi, Rocca San Giovanni e San Vito Chietino, due località con una tradizione marinara scritta nei secoli e sancita dall’opera delle autentiche macchine da pesca, come il Trabocco Punta Cavalluccio, ultima sosta del nostro viaggio. Di proprietà della famiglia Verì, oggi il giovane Tommaso fa rivivere con la sua ristorazione l’atmosfera marinara ancorata in mare che solo un trabocco sa trasmettere.

Un viaggio che termina è come un libro che si chiude a fatica, perché quando la lettura è avvincente, il distacco dall’ultima pagina non è mai semplice. Un grazie a chi ci ha aiutato a sfogliare il nostro libro pagina dopo pagina: 

– Abruzzo Promozione Turismo, Visit Abruzzo

– Sextantio, Santo Stefano di Sessanio
– Tisaneria Sextantio, Santo Stefano di Sessanio dove la signora Gianna Fiorenzi ci ha mostrato come si preparano le Ferratelle
– Azienda Alfonso Papaoli, Navelli
– Pastificio Cav. Giuseppe Cocco, Fara San Martino
– Majexperience – Cooperativa “La Porta del Sole”, Fara San Martino
– Trabocco Punta Cavalluccio, Rocca San Giovanni

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