L’utilizzo sempre maggiore di internet ci porta ad essere attori (in)volontari delle nostre storie, raccontate e diffuse spesso sui social. E poiché viaggiare sulla rete non è ancora stato vietato, compierne uno per raccogliere emozioni, sensazioni e vissuti è quanto Gabriele Salvatores (e non solo) ci sta chiedendo di fare, partecipando al progetto #ViaggioinItalia.
Come riporta We are social in questo report pubblicato il 20 marzo 2020, dati alla mano riferiscono che durante questi lunghi, lunghissimi giorni di stupore, attesa, disperazione e speranza l’utilizzo del digitale, e in particolare di internet e delle sue numerose piattaforme, sia vertiginosamente aumentato così come il tempo di navigazione.
Che sia mezzo per lavorare in modalità smart working o per formarsi seguendo corsi on line; che serva per reperire o diramare le informazioni in maniera tempestiva e capillare; che sia di supporto al trascorrere il proprio tempo a disposizione fruendo di giochi, tv, film e radio in streaming o che serva più semplicemente a comunicare con amici, parenti e contatti con cui si è sentita urgente l’esigenza di ritrovarsi dopo un po’ di tempo, internet ha fatto sì che il distanziamento sociale forzato e fisico non si sia trasformato – nella maggior parte dei casi e tra chi può o riesce ad accedere con più facilità a mezzi che ormai fanno parte della consuetudine del nostro vivere, ndr – in un collasso sociale, momentaneamente sopperito da un continuo cercarsi digitale a cui è conseguita una maggiore connessione.
E questa connessione da sociale si è resa, data l’epoca, molto social anche nel momento in cui, oltre le app di messaggistica istantanea e video call, social media quali Facebook, Tik Tok e Instagram si sono trasformati in mezzi fondamentali mediante i quali si è sentito il bisogno (con buona pace della diffusione di fake news, fenomeno che purtroppo pare ancora sia complicato ostacolare e fermare del tutto) di condividere o collezionare pensieri positivi, dispensare consigli, attivare campagne di solidarietà, diffondere meraviglia e bellezza, esorcizzare la paura e far arrivare lontano anche messaggi di vicinanza e supporto a chi, oggi, sta affrontando battaglie vitali per resistere e reagire all’emergenza.
E forse, proprio da questo punto è nata l’idea di raccogliere il tutto per creare un grande video-documento che racconti ai posteri – e sia utile alla nostra futura memoria – non solo quello che sta accadendo, ma anche in che modo lo stiamo vivendo.
“Vi va di essere i miei occhi?” è infatti l’appello che il regista e premio Oscar Gabriele Salvatores ha lanciato qualche giorno fa per chiedere ad ognuno di noi di contribuire alla costruzione di un grande docu-film emozionale, collettivo e anche sperimentale: “Viaggio in Italia”.
Sulla scia di “Italy in a Day” del 2014, questa volta Salvatores ci chiama a essere partecipanti attivi nella realizzazione di un progetto ancora più ambizioso. Armandoci di smartphone quali unico strumento per registrare quello che avviene rigorosamente dentro le mura delle nostre case, l’obiettivo è quello di girare video inediti che raccontino della nostra vita, delle nostre emozioni, della nostra esperienza, del nostro quotidiano, tra emozione, paura, impressioni e riflessioni: come facendo affacciare lo spettatore ad una finestra sulla nostra esistenza. Condividere le nostre storie, insomma, per raccontarne una unica e più grande, nel mentre tutti insieme stiamo scrivendo una pagina di Storia importantissima.
Due i fronti sui quali si sta già lavorando: la ricerca e archiviazione del materiale ormai pubblicato sui social e la selezione di quello inedito che sarà inviato. E qui entrano in gioco le piattaforme social, Instagram soprattutto, perché principali punti di riferimento (oltre ai mezzi più “classici”) di chi deciderà di rispondere fattivamente a questa iniziativa. Già da qualche giorno, sugli account @viaggioinitaliafilm, @rai_cinema e @theindianaway sono stati pubblicati due video che presentano il progetto e le modalità di partecipazione, con altrettante azioni interattive per renderci dinamici anche della diffusione via social di questo lavoro.
Prodotto da Rai Cinema e Indiana Production, il progetto si sta avvalendo di una redazione costituita da una fitta rete di operatori e collaboratori, a cui si aggiunge il prezioso supporto di istituzioni, enti, associazioni di volontariato, scuole di cinematografia e comunicazione e figure di spicco del mondo della cultura, tutto made in Italy. Oltre a rendersi opportunità di lavoro per molti addetti al settore a casa per forza di cose, la costruzione di questa immensa memoria collettiva è anche sperimentale: tutte le fasi di produzione, da questa prima a montaggio e finalizzazione compresi, saranno sviluppate in smart working. Un esperimento lavorativo che risponde sì alle direttive del governo, ma anche a una modalità inedita per questo settore che mette insieme figure provenienti da diverse esperienze creative sotto un unico coordinamento a distanza. A questa azione-reazione positiva e propositiva alla crisi pandemica, sarà associata con molta probabilità anche una raccolta fondi solidale (contestuale a future utilità, se sarà necessario) da destinare a un istituto di ricerca italiano ancora da individuare.
Ma quella di Salvatores pare non essere l’unica iniziativa del genere. A questa, infatti, si affianca anche “Quarantena – documentario collettivo”, progetto lanciato da un collettivo di filmmaker bolognesi ispirato a “Life in a Day” di Ridley Scott.
Oltre a dare spazio alle proprie emozioni e al proprio vissuto, “Quarantena – documentario collettivo” chiama all’appello anche chi sta trovando nella segregazione forzata un incentivo a sviluppare la propria creatività ed artisticità. Ben accette, infatti, sono sia le produzioni musicali (che potranno diventare parte della colonna sonora) o dipinti, disegni e lavori che potranno far parte della locandina del film, tutte create in questi giorni. Molte di queste, comunicano gli organizzatori, troveranno spazio anche sui canali social Facebook e Instagram. Tutte le modalità di partecipazione sono reperibili a questo link: https://www.facebook.com/events/140244204056087/
Non ci rimane, allora, che attendere il momento in cui potremo vedere il risultato di queste due iniziative. Tutti insieme, uniti quali attori e spettatori di un momento a cui guarderemo, si spera, come ad un brutto ricordo che però, nel frattempo, ci avrà cambiato la vita. E che non dovremo dimenticare mai.