SynthCam è un’app fotografica per sistema iOS sviluppata da Marc Levoy, docente di informatica e ingegneria elettronica alla Stanford University di Palo Alto. Una delle specializzazioni di Levoy è la fotografia computazionale, disciplina su cui si basa SynthCam.
Abbiamo visto come ai fotografi mobile piaccia simulare la scarsa profondità di campo di certe ottiche per reflex. Solitamente le app con cui ottenere questi effetti si basano su un sistema di maschere e sfocature (vedi ad esempio la nostra recensione di TadaaSLR).
SynthCam al contrario simula gli effetti di un’ottica molto luminosa al momento dello scatto e non in post-produzione.
Il “diaframma elettronico” di SynthCam simula gli effetti di un diaframma molto aperto e luminoso, diminuendo la profondità di campo per ottenere primi piani a fuoco e sfondi sfocati e con effetto bokeh e aumentando al contempo la luminosità della foto.
SynthCam può quindi essere utile non solo per sfocare lo sfondo delle vostre foto, ma anche per ottenere fotografie più luminose e con meno rumore in condizioni di luce scarsa.
Come fa SynthCam a simulare il diaframma di una reflex?
SynthCam in realtà non scatta una foto, ma gira un video, identifica il soggetto all’interno dei fotogrammi che compongono il video e poi ricompone i fotogrammi in un’unica foto, usando il soggetto come punto di riferimento.
Se nel frattempo l’inquadratura si è mossa, quello che non è il soggetto inquadrato si vedrà mosso, sfocato.
L’uso standard di SynthCam prevede di inquadrare il soggetto, far partire la ripresa e muovere lentamente lo smartphone disegnando dei piccoli cerchi in senso orario, per 10-15 secondi. Voilà: l’immagine che ne risulterà avrà il soggetto a fuoco e lo sfondo artisticamente sfocato.
In realtà è più semplice detto che fatto. Usare SynthCam con buoni risultati richiede mano ferma e tanto allenamento.
Una volta trovata la giusta combinazione di distanza dal soggetto, fermezza della posizione (è difficile muovere il telefono con mano ferma se non si è in una posizione comoda!) e tempi di ripresa, si possono ottenere risultati molto belli – ma richiederà tempo e un po’ di frustrazione.
Un altro problema che ho riscontrato effettuando qualche test è il rallentamento delle prestazioni dello smartphone (un iPhone 5 con poco spazio libero, per la verità) dopo alcuni tentativi di ripresa. Immagino che i file temporanei creati da SynthCam siano piuttosto pesanti e incidano sulla RAM e sullo spazio su disco.
L’uso dell’app non è affatto intuitivo, ma se masticate l’inglese sul sito di Levoy potete trovare dei tutorial molto dettagliati.
Nonostante le difficoltà e qualche limitazione tecnica (la risoluzione video consente di salvare foto a soli 640 x 480 pixel), vale la pena prendersi un po’ di tempo per sperimentare: SynthCam non è un’app di utilizzo immediato e sicuramente non potrà sostituire l’app nativa per le nostre foto on-the-go, ma è piena di potenziale.
Con l’aiuto di un treppiede, appoggiando l’iPhone su un sostegno o semplicemente esibendo un’ammirevole mano ferma, SynthCam dà la possibilità di effettuare lunghe esposizioni con vantaggi disparati e sorprendenti, per esempio fotografare un soggetto all’aperto escludendo dalla foto automobili e passanti.
SynthCam è in download gratuito su app store. È disponibile solo per dispositivi iOS e compatibile con tutti i modelli di iPhone dal 3GS in poi.