Tra le Linee Guida di Instagram si esplicita chiaramente che, nonostante le persone decidano spesso di condividere nudi artistici o creativi, la piattaforma non ammette la pubblicazione del nudo. Questo sia che si tratti di foto, di video o di qualsiasi contenuto esplicito come, tra gli altri, mettere in risalto “primi piani di natiche completamente nude”. Nonostante l’esplicito divieto, contenuto nei termini di utilizzo, Instagram, da un po’ di tempo, sta soprassedendo alle “Porn Live”: dirette di modelle e influencer seminude che si mostrano per un maggiore guadagno su OnlyFans, canale senza censura che ha avuto un boom di iscrizioni soprattutto durante lo scoppio della pandemia. Da tempo, le Porn Live si stanno diffondendo tra influencer e modelle in particolare, attraverso lo sfruttamento delle Live Rooms, strumento creato dalla casa di Menlo Park per realizzare video in diretta con un massimo di quattro partecipanti.
Le dirette, a partire dal 2020, sono state utilizzate moltissimo, rappresentavano, infatti, uno dei modi migliori per interagire con svariati utenti di Instagram su disparati argomenti e, in particolare, in tempi così difficili come quelli che stiamo vivendo e che ci tengono lontani dal diretto contatto con le persone. La particolarità di queste Live è proprio il contenuto: in onda, le ragazze non parlano ma ballano o si muovono seminude, senza lasciare spazio all’immaginazione. In alcuni casi, la visibilità e la possibile immaginazione vanno oltre e, con anche la partecipazione di uomini, le ragazze fingono dei rapporti sessuali. Un po’ come nei vecchi film di Fantozzi, quando tutti gli uomini si radunavano davanti alla TV a vedere “programmi proibiti”, dopo le 22 le storyline di Instagram si riempiono di queste Live Rooms. Il fenomeno oramai è dilagante.
Fuori da ogni dubbio anche il seguito che ottengono queste ragazze: si parla di un numero di follower che va dai 145mila sino ai 4 milioni a testa. Tra i nomi più noti, nel campo, la modella milanese Martina Vismara – presente anche su youtuber e con 3,7 milioni di followers; numeri simili anche per la modella Naomi De Crescenzo o la ex ciclista Elena Berlato e per tante altre famose ragazze italiane. Parecchio alto anche il numero di spettatori di queste dirette che raggiunge in pochissimi secondi tra i 10 e 15mila follower attivi. Anche in questo caso, l’obiettivo principale è adescare quanti più utenti e visualizzazioni possibili ai fini di un vero e proprio guadagno. La diretta è, quindi, solo uno strumento: attira il fan, lo riporta su un link presente nella bio della ragazza che, a sua volta, lo rimanda al canale personale della stessa su Onlyfans dove è possibile vendere contenuti espliciti.
Quello che rende dubbioso il tutto è comparare i termini e le condizioni di Instagram con già solo le immagini esplicite di nudo che riempiono i feed di queste modelle/influencers. Instagram, negli ultimi mesi, aveva ribadito un irrigidimento della sua normativa per contenuti così espliciti, di conseguenza la perplessità è lecita. Cosa sta succedendo? Dopo la segnalazione di uno di questi contenuti in diretta, Instagram rispondeva così: “Abbiamo controllato il post e al momento non ci è possibile rimuoverlo perché rimuoviamo solo i contenuti che violano le nostre linee guida della community”. Risposta automatica che non farebbe fede alla sezione “Contenuti Deplorevoli” dello Statuto di Instagram, nel quale si vietano e conseguentemente si bloccano tutti i contenuti che abbiano elementi sessuali espliciti e chiaramente visibili. Il problema è principalmente uno: nelle dirette sulle Live Rooms, a differenza di post o Stories, non c’è una moderazione costruttiva della piattaforma e i contenuti rimangono privi del dovuto controllo; agendo a posteriori rispetto alla segnalazione, Instagram rifiuta la rimozione in quanto in quel momento priva dell’elemento contrario alle linee guida della community.
Peraltro, dalla fine del 2020, Instagram ha cambiato i termini di utilizzo per quanto riguarda in particolare i contenuti deplorevoli. Secondo la nuova policy per essere bannati dalla piattaforma si dovrebbero offrire o richiedere contenuti che implicitamente o indirettamente offrono elementi allusivi ed espliciti. Dall’altro lato, evitare di evidenziare contenuti allusivi anche per il tramite di emoji comunemente a “sfondo sessuale”. Il fatto, poi, che Instagram faccia da vetrina pubblicitaria a queste influencer permette agli utenti di rimanere sulla piattaforma, altrimenti abbandonata a favore della ricerca di questi contenuti espliciti altrove, con la conseguenza ovvia di una maggiore entrata economica anche per Instagram stesso. Le piattaforme come Instagram o Facebook, che danno l’impressione di essere spazi pubblici, sono in realtà luoghi privati con fini prettamente commerciali. Instagram, soprattutto, non è un luogo completamente neutro e libero, ma riflette l’idea di controllo e commercializzazione sui propri utenti chiamati a partecipare all’inevitabile costruzione di un proprio sé mediato da regole e modelli imposti dalla piattaforma.