Feudi di San Gregorio è partner del Premio IgersItalia – Content Awards 2024.
Fondata nel 1986, Feudi di San Gregorio è la cantina che da quasi quarant’anni valorizza i vitigni autoctoni della tradizione campana come il Greco, il Fiano e l’Aglianico, applicando ricerca e studio a un territorio, l’Irpinia, vocato alla coltivazione di viti di altissima qualità. Oggi è la prima azienda vinicola del sud italia.
Proprio questo motivo ha spinto la famiglia Capaldo a esplorare il potenziale vinicolo di altre regioni di Italia. È nato così, accanto a Feudi, il progetto «Tenute Capaldo», che racchiude un complesso di cantine che condividono gli stessi valori fondanti di visione a lungo termine, aderenza al territorio, cultura e rispetto del consumatore. Fanno parte di questo gruppo: DUBL, lo spumante campano metodo classico; Campo alle Comete, baluardo toscano a Bolgheri; Basilisco, cantina biologica nel Vulture; Sirch, negli splendidi Colli Orientali del Friuli e tutto lo sviluppo enoturistico racchiuso nel progetto Borgo San Gregorio.
Una caratteristica molto interessante dal punto di vista storico sono i 50 ettari di vigne centenarie che hanno non solo l’intento di raccogliere grappoli preziosi ma anche di salvare letteralmente il patrimonio vinicolo, anche grazie alla garanzia di una sostenibilità economica ai proprietari delle vigne. Un processo di salvaguardia territoriale e varietale. Le vigne sono state ulteriormente mappate e catalogate per studiarne l’evoluzione durante il ciclo vegetativo e produttivo, come tasselli diversi di uno stesso mosaico. Tra queste, le più imprtanti sono senza dubbio gli esemplari centenari di Taurasi. Piante prefillossera e a piede franco, alte otre i 2,5 metri con tralci che si incrociano l’uno con l’altro arrivando a 4-5 metri di lunghezza, costituendo un allevamento che in dialetto si definisce “a Tennecchia”. Camminare in un vigneto avvolti dalle sue viti come in un abbraccio è uno spettacolo davvero unico ed emozionante. Ed è per questo che Feudi, una volta individuati questi esemplari, ha voluto preservarli, catalogarli e studiarne il potenziale.
Dal 2023 è entrata nella galassia Tenute Capaldo anche la prestigiosa cantina Galardi.
Dal 10 maggio 2021 inoltre Feudi di San Gregorio è diventata Società Benefit, modificando il proprio Statuto per confermare l’impegno verso l’Irpinia e verso un modello di business sostenibile.
Ad agosto si è certificata Equalitas e da giugno 2022 tutto il Gruppo è B Corp.
Sin dall’inizio Feudi di San Gregorio si è dedicata allo studio e alla ricerca del territorio e dei suoi vitigni autoctoni, ma è Antonio Capaldo, presidente dal 2009, a reinterpretare l’anima agricola e a farne oggi una realtà protagonista non solo del Sud ma di tutto il panorama vitivinicolo italiano. I capisaldi della sua filosofia sono incentrati su tre parole chiave: visione, coraggio e determinazione. Lo studio e alla ricerca costanti, rendono Feudi qualcosa di più di una semplice cantina; piuttosto un luogo d’incontro e di confronto, un laboratorio d’idee, arte e cultura. Ecco perché Feudi di San Gregorio vive il presente con entusiasmo declinando la qualità e la bellezza a 360 gradi in ogni ambito. Infatti, alla qualità dei vini e alla ricerca sul territorio si aggiunge la grande attenzione al design e all’arte, che da sempre hanno contraddistinto la cantina irpina. Dietro ciascuna bottiglia, etichetta, confezione o progetto c’è la massima cura nel dettaglio, poiché tutto deve rispondere a un principio di ordine e bellezza che riflettano l’impegno impiegato in cantina.
All’interno di Borgo San Gregorio, si esprime concretamente lo spirito pionieristico di Feudi di San Gregorio, alla base dell’ispirazione che anima la cantina e della curiosità che l’ha portata e la porta ogni giorno a esplorare terre sconosciute, a cercare il confronto e l’incontro con nuove realtà, propulsori di idee innovative e visionarie.
Da sempre l’azienda ha sviluppato collaborazioni importanti al di fuori del mondo del vino, con artisti, designer e creativi di fama mondiale.
Così è nata, nel 2004 una cantina avveniristica, disegnata dal maestro giapponese Hikaru Mori esposta per due volte alla Biennale dell’Architettura; così sono nate, dal 2001 in poi, le etichette distintive dell’azienda, concepite dal genio di Massimo Vignelli; e sempre così, l’azienda continua a sviluppare progetti innovativi e concreti, come la collezione d’arte contemporanea a sostegno della Fondazione di Comunità San Gennaro.
Nasce così il contenitore BE CURIOUS, il progetto che racchiude l’ormai pluriennale percorso artistico e culturale intrapreso da Feudi di San Gregorio, che. Si declina in differenti arti.
FEUDI E L’ARCHITETTURA
La cantina, ideata per coniugare natura e architettura, è stata riprogettata -a partire dal nucleo originario- dall’architetto giapponese Hikaru Mori, che ha tradotto la filosofia dell’azienda in architettura scegliendo linee essenziali e creando spazi di grande impatto sia all’interno sia nei giardini. Uguale attenzione è stata dedicata agli arredi interni per i quali la famiglia Capaldo ha chiamato come interpreti Massimo e Lella Vignelli, protagonisti del design italiano nel mondo. L’obiettivo era coniugare spazi adeguati ad una vinificazione di eccellenza con la vocazione alla bellezza e, al tempo stesso, dare un volto contemporaneo all’anima storica della viticoltura irpina. Inaugurata nel 2004, la nuova cantina è stata una delle prime d’autore in Italia, esposta per ben due volte come eccellenza architettonica alla Biennale di Venezia. Sempre aperta a collaborare con artisti di fama internazionale ricreando, attraverso l’arte, nuovi codici di linguaggio e di interpretazione nella cultura del vino.
Salita la collina verso Sorbo Serpico, si entra in un “cubo” ideato per spezzare metaforicamente la continuità del reale e potersi addentrare con occhi nuovi nel mondo di Borgo San Gregorio. Un mondo che inizia già all’esterno della struttura e racconta simbolicamente il territorio attraverso l’acqua, le piante e un anfiteatro che si fa spazio di confronto e condivisione. Dentro, la cantina Feudi di San Gregorio ospita nell’area ipogea gli spazi per la vinificazione, la scenografica barricaia con il tunnel che sbuca in mezzo al vigneto, la sala di degustazione sospesa e la cantina storica. Sul tetto, il ristorante gourmet San Gregorio mentre le dimore si trovano sparse nelle vigne circostanti.
FEUDI E L’ARTE
Per Feudi di San Gregorio, la nascita di un vino ha lo stesso processo creativo di un’opera d’arte. Per questo l’azienda ama l’arte così tanto.
L’arte contemporanea filtra il passato con l’occhio di oggi, proiettandosi perennemente nel futuro; ed è così che Feudi vuole essere, è così che intende i propri progetti.
Nel 2011 si è tenuto un workshop con alcuni fra i più promettenti artisti contemporanei campani. Feudi di San Gregorio ha chiesto ai propri ospiti di realizzare un progetto ispirato alla loro visita in cantina e collegato ad un vino della gamma, con l’obiettivo di costruire una collezione di arte contemporanea campana.
Il primo artista ad iniziare è Vedovamazzei con il proprio lavoro “Colature”, ispirato agli effetti del vino in un bicchiere e realizzato con i colori delle etichette Feudi e DUBL. Stella e Simeone, che hanno dato vita a «Vedovamazzei», sono artisti dotati di una straordinaria creatività e napoletani doc. Oggi lavorano a Milano e sono esposti in tutto il mondo. Recente la mostra al MAXXI a Roma che ha ospitato una loro opera iconica all’ingresso del polo museale.
Nel 2013 è stata la volta di Marinella Senatore – poliedrica artista campana, che vive e lavora tra Londra e Berlino – che ha realizzato per Feudi di San Gregorio la “Collezione di Acquerelli”, che riproduce su tela la storia della cantina e del territorio in un racconto in bianco e nero di incredibile impatto emotivo. Sei acquerelli, dipinti con un gioco di chiaro scuro, raccontano l’edificazione della nuova cantina, dagli scavi alla costruzione. Negli ultimi anni ha collaborato con grandi marchi del mondo della moda; nota l’installazione di luminarie realizzata in occasione della sfilata Cruise 2021 a Lecce.
Nello stesso anno, Feudi di San Gregorio ha affidato al maestro Mimmo Jodice il racconto della sua anima in un’installazione artistica permanente, “Immaginazioni”: una galleria fotografica che ritrae le vigne secolari a Taurasi e alcuni particolari in cantina attraverso gli occhi e l’obiettivo dell’artista.
Napoletano, Jodice è uno dei maestri della fotografia della nostra epoca.
Nel 2022 è stato coinvolto l’artista romano Pietro Ruffo che ha scelto di raccontare con l’opera “Il canto della terra” il ciclo della vita del vino sulla superficie di un’anfora, usata dai tempi più antichi per l’affinamento del vino. Il racconto delle operazioni di cantina si fonde così con la comunità che la anima e il territorio che la ospita, l’Irpinia, culla di sapienza e cultura enogastronomiche.
La natura teatrale del lavoro di Ruffo lo ha portato ultimamente a collaborare con le principali case di moda (Valentino e Dior), che si sono rivolte all’artista per realizzare intricate scenografie che fanno da sfondo alle ultime novità dell’alta moda.
Nel 2023 hanno risposto alla chiamata della cantina irpina il duo di artisti Californiani Fallen Fruit (David Allen Burns e Austin Young) che – con il loro stile inconfondibile – si sono cimentati per la prima volta nella realizzazione di un’opera outdoor, vestendo completamente gli esterni della nuova foresteria dell’azienda. L’opera di Fallen Fruit si caratterizza per la creazione di spazi meravigliosi e sontuosi in cui il pubblico può godere delle collezioni museali in modi nuovi e inaspettati, per cambiare radicalmente la partecipazione pubblica e la funzione degli spazi urbani ed esplorare il significato di comunità attraverso la creazione e la condivisione di risorse nuove e abbondanti, come gli alberi da frutto.
In Italia, dopo aver partecipato a Manifesta Palermo nel 2018, dal 2022 sono esposti al Chiostro del Bramante a Roma e recentemente hanno inaugurato un’opera all’Accademia Carrara in occasione di Bergamo Capitale della cultura.
LE ETICHETTE D’ARTISTA
Il progetto artistico trova un ulteriore sviluppo del suo percorso quando nel 2014 Feudi di San Gregorio diventa socio fondatore della Fondazione di Comunità San Gennaro, che punta al superamento del disagio sociale nel rione Sanità di Napoli attraverso l’educazione all’arte ed alla cultura.
Da allora Feudi di San Gregorio trasforma le opere “site-specific” degli artisti – fotografi, pittori, designer – con cui collabora in bellissime etichette in edizione limitata, il cui ricavato viene interamente devoluto alla Fondazione, animata da Padre Loffredo.
Il progetto Be Curious è una delle importanti leve che si inserisce e sostiene questo percorso di valorizzazione della bellezza del e per il territorio.