Hipstamatic è una delle più longeve app di fotografia mobile.
Lanciata a fine 2009 da Synthetic Corp, Hipstamatic è stata eletta app dell’anno da iTunes nel 2010 e nel corso degli anni si è dotata di un corredo di filtri, servizi accessori e spin-off di tutto rispetto.
Anch’io ho scattato con Hipstamatic le mie prime foto su iPhone filtrate da un effetto vintage, e sempre con Hipstamatic ho sperimentato la comodità di mandare in stampa le foto direttamente dal telefono, ricevendole a casa nel giro di pochi giorni.
Su questi e altri versanti, Hipstamatic è stata un’app quasi pioneristica, su cui si potrebbe raccontare talmente tanto da trasformare la recensione in una rubrica fissa.
Lo slogan con cui Hipstamatic è stato lanciato sosteneva “la fotografia digitale non è mai sembrata tanto analogica”.
Hipstamatic aderisce infatti (e per quanto riguarda la fotografia mobile, per primo o quasi) ad un certo gusto per l’analogico nato in questi tempi digitali, una nostalgia per la pellicola e la sua grana, per la foto stampata e per le cornici dei provini, per le infiltrazioni di luce e i colori dalle forti dominanti delle macchine giocattolo in stile lomo.
A partire dall’interfaccia, Hipstamatic si discosta dagli standard della fotocamera nativa dell’iPhone e delle app fotografiche più comuni. Riproduce essa stessa una macchina fotografica in stile retro, con un fronte su cui è visibile l’obiettivo, il numero di foto scattate, i pulsanti di scelta delle varie funzioni; sul retro, si trova tutto quanto serve per scattare la foto: mirino, pulsante di scatto, leva di attivazione del flash.
Anziché apporre filtri, texture o altre modifiche su foto già scattate, Hipstamatic prevede di scattare la foto dopo aver selezionato un obiettivo, una pellicola e, facoltativamente, un flash. Tutte queste variabili andranno a comporre il filtro, la combinazione di modifiche apportate alla foto in una specie di fase di “sviluppo” dell’immagine.
Hipstamatic dispone di un set di lenti, pellicole e flash di base, gratuiti, ma è possibile acquistare in app numerosi set aggiuntivi, giungendo a centinaia di possibili combinazioni.
Sono disponibili, gratuitamente o in pacchetti a pagamento, anche custodie alternative che cambiano colore e aspetto dell’interfaccia/fotocamera.
La differenza è puramente estetica e non ha conseguenze sulla foto prodotta. Tuttavia, cambiare case a Hipstamatic può rivelarsi utile per rendere più visibili pulsanti e icone in situazioni di estrema o limitata visibilità, quando un maggiore o minore contrasto sullo schermo dello smartphone può fare la differenza.
Hipstamatic permette di impostare la qualità della foto: alta, media o bassa. La scelta si opera girando la ghiera posta su ognuna delle lenti: posizionandola sul cerchio giallo più basso si imposta la bassa qualità, media sul medio e alta sul cerchio superiore.
Il nostro consiglio è di utilizzare sempre Hipstamatic a media o alta qualità, a meno che la scarsità di spazio disponibile sul vostro iPhone o la necessità di scattare molte foto in rapida successione non vi impongano di ricorrere alla bassa qualità.
La lente è il principale responsabile dell’aspetto finale delle foto scattate con Hipstamatic.
Il modello dell’interfaccia è estremamente analogico: per passare in rassegna e scegliere una lente, basta scorrere orizzontalmente con il dito sulla macchina, con tanto di buffi rumori meccanici.
Per ogni lente, pellicola o flash è disponibile una breve descrizione e alcune foto di esempio, molto utili per farsi un’idea dell’effetto, del mood e delle caratteristiche estetiche della foto finale.
L’icona a forma di rullino in basso a sinistra dà accesso al pannello di scelta della pellicola.
Le diverse pellicole disponibili determinano non solo il tipo di cornice della foto, ma anche la resa di luce e colore delle lenti. Come per una vera macchina fotografica analogica, sono disponibili pellicole a colori e pellicole in bianco e nero, ciascuna con caratteristiche di grana, contrasto e dominanti di colore caratteristiche.
Le possibili combinazioni di pellicole e lenti sono numerose ed estremamente variegate nel risultato.
Per chi ama le sorprese, scuotendo lo smartphone si può attivare una combinazione random di flash, lente e pellicola: solo una volta scattata e salvata la foto se ne potrà valutare l’effetto.
Dal menù Modifica Pellicole è possibile sia cancellare una pellicola dalla propria installazione di Hipstamatic, che di escluderla da questa scelta casuale, spostando il pulsante da Agita On a Agita Off.
I flash conferiscono all’immagine infiltrazioni di luce e dominanti di colore.
Una volta selezionato il flash (si scorrono con il dito proprio come le lenti) questo resta comunque inattivo.
Il flash è attivabile dal retro di Hipstamatic. Posizionando a destra lo slider del flash, si attiva l’effetto flash, cioè verrà applicato all’immagine il colore o la luce del flash selezionato precedentemente, come un filtro. Non viene però realmente accesso il flash “fisico” dello smartphone.
Posizionando lo slide a sinistra, si attiva sia l’effetto digitale che l’accensione materiale del flash dello smartphone.
L’icona a forma di stella dà accesso al menù di scelta e salvataggio delle combinazioni preferite di pellicola, lente e flash.
Data la quantità di combinazioni possibili, soprattutto se si sono acquistati pacchetti extra oltre a quello base, poter salvare i preferiti è un grosso aiuto per operare velocemente la scelta del filtro più adatto alla foto che si intende scattare.
Come procurarsi lenti, pellicole, flash e custodie extra?
Semplice, l’icona a forma di carrello accede a uno store in app da cui poter scegliere nuove attrezzature, ma anche beni “analogici” come custodie per iPhone e servizi accessori come la stampa e spedizione delle foto.
Una delle caratteristiche peculiari di Hipstamatic è un certo effetto sorpresa, un’indeterminatezza del risultato. Al momento dello scatto non si sa con certezza quale sarà l’aspetto finale della foto: nel mirino vedo il soggetto così come è inquadrato, ma la foto che infine verrà salvata nel rullino avrà colori, contrasti, sovra- o sottoesposizione, grana, effetti di luce determinati dalla combinazione di attrezzature.
Dal momento dello scatto alla conclusione della scrittura della foto passa qualche secondo (i tempi sono più lunghi tanto più alta è la qualità della foto che si è impostata sulla ghiera), durante i quali è possibile scattare un’altra foto, che a sua volta si accoderà alla coda di salvataggio.
I tempi di Hipstamatic sono dunque un po’ più lunghi di quelli della fotocamera nativa o di altre app fotografiche. Parte del suo fascino però sta proprio in questa attesa e imprevedibilità del risultato.
Una volta “sviluppate” le immagini sono raccolte nella galleria, chiamata HipstaPrints: qui è possibile passarle in rassegna, vederle in dettaglio, raccoglierle in pile (album), visualizzare informazioni dettagliate, inviarle in stampa e condividerle sui propri account Oggl (il social network fotografico di Hipstamatic, che vedremo meglio in seguito), Facebook, Twitter, Instagram e Tumblr e Flickr.
Le informazioni sull’immagine riassumono la configurazione lente-flash-pellicola, data e luogo in cui è stata scattata.
Come abbiamo visto, l’interfaccia e l’estetica di Hipstamatic sono fortemente legate all’idea di lomografia, un approccio alla fotografia caratterizzato dall’uso di macchine analogiche vintage, spesso nate come giocattoli di plastica in plastica, e dall’adesione al motto “non pensare: scatta!”. Alcuni modelli di macchine lomo montano spesso pellicola in medio formato anziché 35mm.
Al medio formato si ispira il formato quadrato delle foto di Hipstamatic – un formato in seguito ripreso da Instagram e a cui si stanno riconducendo anche social network non direttamente legati alla fotografia (Facebook da qualche tempo mostra anteprime quadrate delle foto, indipendentemente dal formato originale).
Un’altra peculiarità di queste macchine fotografiche è il sistema di avvolgimento della pellicola che, se inceppato o se non fatto avanzare volutamente, può dar luogo a esposizioni multiple su un solo fotogramma.
Un’espansione divertente, acquistabile in app, permette di ottenere la sovrapposizione di due scatti anche su Hipstamatic. La funzione si attiva posizionando lo slider in alto a sinistra nel retro dell’interfaccia.
L’attesa del risultato, la curiosità di vedere che aspetto avrà la foto appena scattata, sembrano restituire in chiave minore, ridotta a meno di un minuto, l’attesa dello sviluppo e stampa dei rullini fotografici.
Hipstamatic non è un’app nata per scattare e rivedere le foto rapidamente, nè per avere un controllo completo sul risultato.
Sperimentare abbinamenti di lenti e pellicola è una delle caratteristiche più interessanti e divertenti di Hipstamatic; nel tempo, porta a una buona consapevolezza di quali siano le combinazioni più adatte alla tipologia di foto, alle condizioni di luce, all’atmosfera che si ricerca.
Non comunque è possibile prevedere con assoluta sicurezza quale sarà l’aspetto finale della foto, lo stesso mirino volutamente non è preciso (nelle impostazioni generali si può attivare o disattivare la modalità Random o Precisa per il mirino) e persino il controllo della messa a fuoco è meno agevole di quanto non sia in app fotografiche più tradizionali.
Questi possono forse considerarsi demeriti dell’applicazione, ma sono in realtà perfettamente in linea con l’ironica filosofia analogica di Hipstamatic.
Nonostante questo lato giocoso e impreciso, Hipstamatic è tuttavia un’app tecnicamente serissima: la risoluzione e la qualità delle foto sono ottime, l’interfaccia è di utilizzo agevole e al contempo piuttosto sofisticata nel concetto, la piattaforma di condivisione è ben strutturata e con un design accattivante.
Negli anni, attorno a Hipstamatic si è raccolta una comunità di utenti creativi e entusiasti; sono nati siti, hub, archivi e web magazine che raccolgono foto di indubbia qualità; l’app è usata e apprezzata da fotografi professionisti (vedi l’intervista a Michael Christopher Brown).
Hipstamatic è disponibile per iOs 6 e successivi, è un’app ottimizzata per iPhone 5 e costa 1,79€ su iTunes.