Instagram for kids: il progetto stoppato

Instagram for kids

Instagram for kids non vedrà la luce, almeno per il momento. A confermarlo lo stesso CEO di Instagram, Adam Mosseri in un tweet e un comunicato stampa che ne spiega il motivo.

Avevamo anticipato la notizia ad aprile quando, a un anno dalla pandemia, da Menlo Park trapelava la notizia di una piattaforma che fosse ad uso esclusivo e sicuro dei minori di 13 anni, i quali sono già presenti sul social delle foto e dei Reels, aggirando la non insormontabile barriera dell’età per accedervi.

Adesso, a distanza di sei mesi, Adam Mosseri annuncia lo stop allo sviluppo della piattaforma per bambini e al contempo il potenziamento di strumenti di supervisione dei genitori.

Instagram ritiene fondamentale un’app per i più piccini e lo stop può avere il sentore di un “ve l’avevamo detto” posto in essere dai detrattori dell’aggiornamento. La verità, si legge nelle parole di Instagram, è che i bambini sotto i 13 anni, essendo nativi digitali, hanno già una presenza digitale, posseggono i devices e li usano conoscendo bene anche come aggirare le norme di accesso su quelle applicazioni interdette alla loro età. Motivi per i quali vogliono un’esperienza di fruizione in linea con le loro esigenze.

Peccato che i minori di 13 anni non comprendano i rischi della rete e quindi è necessario investire su strumenti di educazione digitale da fornire ai genitori in modo che facciano comprendere ai figli i potenziali risvolti negativi di azioni realizzate sulle piattaforme social. Quindi, la qualità della navigazione del minore è un compito e una responsabilità genitoriale e non doveva di certo dirlo Adam Mosseri.

Inoltre, alla luce delle recenti ricerche sull’impatto dei social network di Zuckerberg sulla salute mentale delle persone, che ha causato malcontenti sia interni che nell’opinione pubblica, dovremmo porci anche altre domande o quanto meno riflettere sull’uso che facciamo dei dispositivi digitali. Perché non è solo il mondo Facebook ad essere diabolico e destabilizzante, quanto l’uso prolungato dello strumento stesso. Sempre in temi di minori, basti pensare a tutte le volte in cui, flotte di genitori con figli piccoli al seguito, mettono Youtube Kids per sedare il pianto degli stessi vedendo nello smartphone la panacea di tutti i mali.

Fa bene Adam Mosseri a farsi carico delle preoccupazioni che gli utenti di Instagram muovono rispetto all’esperienza di fruizione della piattaforma. Ha ragione quando dice che conducono ogni giorno diverse ricerche per rendere Instagram un mondo migliore.

Ha ragione quando afferma che

“le nostre intuizioni spesso fanno luce sui problemi, ma ispirano nuove idee e modifiche a Instagram. Gli esempi includono il nostro lavoro antibullismo leader del settore come Restrict , Hidden Words e Limits e le nostre recenti modifiche per rendere gli account Instagram privati ​​per impostazione predefinita per i minori di 16 anni”.

Fa bene anche quando dice di testare due nuove funzioni: la prima è quella che ti permette di scegliere di vedere altro quando sei di fronte a un contenuto che potrebbe contribuire a uno scontro sociale negativo e l’altro è il pulsante “Metti in pausa” che puoi premere quando vuoi riflettere sulla qualità del tempo che stai spendendo su Instagram.

Il progetto di “Instagram for kids” per ora si ferma, ma solo per fare in modo di renderlo il più sicuro possibile.

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