Instagram non vuole vendere le vostre foto

Instagram TOS news

Instagram TOS newsLa revisione dei termini di utilizzo del servizio effettuata da Instagram ha scatenato nella giornata di ieri reazioni al limite del verosimile (soprattutto perché alla fine non si tratta di nulla di vitale importanza). Oggi con un po’ di calma la situazione che sembra emergere non è così drammatica. Vediamo perché. A cura di @alefortuna on Instagram aka @biopod23 on Twitter

Il discorso è molto semplice: Instagram non venderà le foto degli utenti, ma utilizzerà tutte le informazioni derivanti dai nostri like, dalle nostre geolocalizzazioni, dai nostri tag e da qualunque cosa vi venga in mente per ottimizzare il processo di advertising che prenderà vita nei prossimi mesi. Esattamente come fanno già Facebook o Twitter o G+.

Perché il punto è proprio questo. Qualunque immagine da voi realizzata e condivisa non solo su Instagram ma anche su altri socials ha già subito il trattamento che ieri ha terrorizzato e indignato moltissimi utenti.

Termini di utilizzo di Instagram, aggiornamento ufficiale

L’ufficialità arriva direttamente da Kevin Systrom, co-founder di Instagram, che dal blog ufficiale ci dice che ci stanno ascoltando:

Yesterday we introduced a new version of our Privacy Policy and Terms of Service that will take effect in thirty days. These two documents help communicate as clearly as possible our relationship with the users of Instagram so you understand how your data will be used, and the rules that govern the thriving and active Instagram community. Since making these changes, we’ve heard loud and clear that many users are confused and upset about what the changes mean.

I’m writing this today to let you know we’re listening and to commit to you that we will be doing more to answer your questions, fix any mistakes, and eliminate the confusion. As we review your feedback and stories in the press, we’re going to modify specific parts of the terms to make it more clear what will happen with your photos.

Legal documents are easy to misinterpret.

Al di là del fatto che il legalese può essere facilmente frainteso (ma proprio per questo sta a loro essere più chiari ed esaustivi possibile per non lasciare da soli gli utenti di fronte ad argomenti poco accessibili ai più), il concetto alla base di tutto è che Instagram deve assolutamente trovare un modello di business.

Mi piace ricordare che Instagram è completamente gratuito. Il download dell’app è gratuito. L’utilizzo è gratuito. Tutte le features sono gratuite. Proprio per questo Instagram sta cercando una via per ottenere un ritorno economico senza che siano gli utenti a pagarne le spese. E l’unica soluzione è l’advertising. I brand pagano per tutti ed in cambio vogliono visibilità e la vogliono anche di qualità, già profilata.

Sinceramente ho sempre dato per scontato questo passo, pensando che fosse solo questione di tempo. Certo, il microclima della Baia viene contaminato, ma il cuore dell’app sono gli utenti e starà a loro (a noi, mica ho “cancellato” l’account) continuare ad interpretarla come sempre, con la stessa vivacità, con la stessa partecipazione.

Approfondimento sulla Privacy Policy di Instagram

Per chi volesse approfondire ulteriormente l’argomento lascio un po’ di letture interessanti per arrivare al 16 Gennaio senza troppi patemi:

Gli articoli successivi sono in lingua inglese ma possono essere utili a capire vari punti di vista e relativi sentimenti che li accompagnano:

In rete si trova molto altro, ma probabilmente non aggiungerebbe nulla a quello che abbiamo appena detto. Insomma, non cancellate il vostro account, soprattutto se Instagram sino ad ora vi è piaciuto. Aspettate il 16 Gennaio, o poco prima, per pensarci su a mente fredda. Anche perché ciò che vi spaventa di più è molto probabilmente già successo, senza che ve ne accorgeste o che nessuno ve lo dicesse. E la colpa, se di colpa si tratta, non è di Instagram.

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