Instagramers Firenze rende omaggio a Izis, il poeta della fotografia

" Si dice spesso che le mie fotografie non sono realiste. Non sono realiste ma è la mia realtà"
” Si dice spesso che le mie fotografie non sono realiste. Non sono realiste ma è la mia realtà” Izis Bidermana

Indipendentemente dal mezzo con cui è stato realizzato, un bello scatto nasce dal cuore, dall’emozione e da un’ottima cultura fotografica. 

Questo è il messaggio che la Fondazione Alinari, con il suo immenso archivio, porta avanti dal lontano 1852, ma come Magnum Photos ha guardato al futuro nominando candidato socio un Iphonographer, Michael Cristopher Brown, anche Alinari apre le porte alla tecnologia permettendo agli smartphone di @igers_firenze di accedere a uno dei luoghi più amati e venerati dagli addetti al settore, il MNAF (Museo Nazionale Alinari della Fotografia).

 

In collaborazione con le Ville de Paris, fino al 6 gennaio 2014, il mastro Izis Bidermanas (1911/1980) si racconta al Museo Alinari di Firenze in una bellissima esposizione, articolata in una selezione di circa 120 immagini in bianco/nero.

Gli scatti di Parigi, alternati a quelli londinesi, tra ritratti di artisti e circensi, offrono l’occasione a tutti gli amanti della fotografia, di conoscere l’intensa attività di quest’autore solitario. Fin da giovane, Izis, cercò sempre riposo nel sogno e, a distanza di anni, le sue immagini poetiche, dai tagli affilati di luce e dalle particolari atmosfere, sono ancora una forte testimonianza di momenti, racconti, realtà oramai perdute.

 

Nato in Lituania, alla sola età di diciannove anni, scappa dalla miseria della sua terra per raggiungere la Parigi dei sogni, capitale culturale della letteratura e della pittura. Durante la guerra è costretto a rifugiarsi ma nel ‘44 si arruola nella resistenza francese e, al fronte, affascinato dai giovani soldati, realizza dei ritratti straordinari. Finito il conflitto ritorna a Parigi dove prosegue la sua attività.

Dal 1949 inizia a collaborare con Paris Match come specialista fotografo dei soggetti più improbabili. A quel periodo risalgono inoltre le sue immagini di Marc Chagall al quale, nel 1969, dedica un’intera opera intitolata “Le Monde de Chagall”. Nel 1951 partecipa a fianco di Brassaï, Cartier Bresson, Doisneau e Ronis alla mostra “Five French Photographers” presso il MoMa di New York ma, nonostante questo prestigioso riconoscimento, Izis resterà sempre un artista poco conosciuto al grande pubblico.

 

La frenetica attività lavorativa di reporter non assopisce il sogno di Parigi che Izis non smette mai di cercare durante tutta la sua esistenza.

In compagnia della sua macchina fotografica vaga solitario tra i quartieri popolari, lungo le rive della Senna, le fiere e i circhi tracciando così’, nel tempo, un’immagine eterna della capitale francese. Izis, come ogni grande maestro, ha saputo conciliare, durante tutta la sua carriera, la professione con la ricerca personale, ha approfondito lo studio del dialogo perfetto tra immagine e parola, tra soggetto, emozione e forma. Un poeta, un grande artista, segnato dalle difficoltà dell’esilio e della guerra, il fotografo umanista che più tra tutti, si è allontanato dalla realtà per tentare di realizzare quel sogno che ogni fotografo almeno una volta nella vita ricerca nel volto di un anziano, negli occhi di un gatto, o semplicemente in un momento di vita quotidiana rubato al tempo e allo spazio.

 

Izis il poeta della fotografia

Museo Nazionale Alinari della Fotografia

Sito web: www.alinari.it/mostre/Izis

Progetto “Ritratti da sogno”

In occasione della mostra il dipartimento didattico della Fondazione Alinari realizza, presso la sede del MNAF, “Ritratti da Sogno”. Un’attività rivolta a bambini dai tre anni in su e ragazzi che  mimando, travestendosi e lanciandosi sulla pista come artisti da circo avranno modo di avvicinarsi al mondo della fotografia, diventeranno protagonisti di una serie di scatti da sogno!

 

Articolo di @lili76photo

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