L’Olio Santo di @golahundun scoperto durante #InvadiBari

Durante #InvadiBari, ph. @la__mela
Durante #InvadiBari, ph. @la__mela

Ho ancora negli occhi i grandi murales che con i loro colori si stagliano nel cielo aperto del quartiere Enziteto di Bari, visti e invasi durante le Invasioni digitali sabato con la community degli Instagramers baresi.

Per questo oggi vi voglio parlare di uno degli artisti che, per i ragazzi di Pigment Work Room fondatori del progetto, ha realizzato un altro grande murales nella periferia di Bari, a distanza di qualche mese dai grandi lavori eseguiti sulle palazzine di Enziteto (per saperne di più, leggi qui).

Olio Santo” è la raffigurazione di un grande ulivo secolare di Gola Hundun, artista italiano da anni attivo a Barcellona, ospite quindi dei Ragazzi di Pigment, per i quali ha lasciato da un lato un omaggio dedicato alla Puglia con la rappresentazione del suo simbolo, dall’altro una provocazione circa le ultime vicende che stanno colpendo proprio gli ulivi del Salento, moribondi a causa del batterio della xylella. Non a caso, Hundun ha scelto di rappresentare quello che per lui (e per molti) è un caso attribuibile a dinamiche ben diverse da quelle ambientali attraverso simbologie che vanno dall’occhio, dal chiaro rimando massonico, metafora di trame oscure, all’albero d’ulivo aperto e rinsecchito, fino ai rami che si aprono verso l’alto attraversando i colori sul grande fondale nero, verso un futuro di rinascita e di speranza.

Averlo visto dal vivo ha colpito tutti noi, sia come cittadini che come comunicatori. Prima di tutto per la zona nel quale è stato scelto di realizzarlo, su un muro messo a disposizione dall’Acquedotto Pugliese, ma a ridosso di una delle discariche cittadine (anche in questo l’artista ha voluto dare un significato forte). E poi perché la grave problematica degli ulivi sta colpendo al cuore non solo la Puglia come territorio, ma anche e soprattutto i pugliesi che stanno lottando e soffrendo per combattere questa questione.

L’artista da anni concentra le sue opere coloratissime e piene di dettagli sul rapporto tra essere umano e biosfera, che indaga anche da quando, all’età di 16 anni, decise di diventare vegetariano. Le sue opere sono così un omaggio al mondo animale, ad un ritorno verso la Terra e verso le più primordiali energie.

Lo potrete vedere a partire da “Olio Santo” (in mostra ancora a Bari presso il laboratorio dei Pigment) e nelle altre opere catturate dagli instagramers, nella galleria che segue, scelte dall’hashtag #GolaHundun.

 

 

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