Meta e Siae: addio alla musica in Italia su Instagram e Facebook?

Meta e Siae: addio alla musica in Italia su Instagram e Facebook? Se nel lontano 1981 i Pooh cantavano “…chi fermerà la musica…”, almeno per oggi forse abbiamo trovato una riposta: il mancato rinnovo dell’accordo tra Meta e Siae riguardo l’utilizzo dei brani coperti dall’ente italiano. La Società Italiana degli Autori e degli Editori (Siae), come riportato nella sezione “Chi siamo” sul loro sito ufficiale è “un organismo di gestione collettiva, cioè una società senza scopo di lucro che si occupa della tutela del diritto d’autore” dal 1882. Attraverso accordi di reciproca rappresentanza con 178 società di autori a livello globale, Siae oggi tutela il diritto d’autore di ogni repertorio artistico per oltre 100 mila associati e mandanti, amministrando 62 milioni di opere italiane e internazionali, come dettagliato nel loro sito ufficiale.

Data questa premessa, torniamo alla nostra domanda di apertura: siamo davanti all’addio della musica in Italia sulle piattaforme digitali del gruppo Meta? La risposta, almeno per ora, sembra essere un sì.

A seguito del mancato rinnovo dell’accordo tra le due parti, dai prossimi giorni non sarà possibile corredare post, reel, storie o altri contenuti condivisi sui social network del gruppo Meta con canzoni tutelate da Siae. Tale limitazione riguarderà anche i contenuti su WhatsApp e Messenger, piattaforme del gruppo dedicate principalmente alla messaggistica. 

Cosa ha originato questa decisione? A quanto trapelato nelle ultime ore, all’origine di questa decisione c’è il mancato rinnovo dell’accordo che consente a Meta, attraverso tutti i suoi social network, di offrire ai propri utenti l’utilizzo delle canzoni, italiane o internazionali, tutelate da Siae. Per utilizzare i materiali tutelati dalla Siae, che si tratti di emittenti radio, Tv, deejay, servizi di streaming o privati che organizzano una festa, è infatti necessario richiedere un permesso di utilizzo che, previo pagamento di una tariffa, concede la licenza necessaria a riprodurre legalmente i contenuti tutelati.

Per fare un semplice esempio, come ben riportato sul sito Siae, se si intende organizzare una festa privata con riproduzione di musica da loro tutelata, l’organizzatore dovrà farne richiesta all’ufficio Siae e pagare una licenza dai 103 ai 135 euro più le relative imposte e diritti amministrativi.

Torniamo al caso Meta.

Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae“, ha dichiarato Meta in una nota aggiungendo, “La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta e per questo motivo, a partire da oggi, avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae all’interno della nostra libreria musicale“. Di conseguenza, rimarranno disponibili per gli utenti tutti quei brani non coperti dalla tutela Siae, ma da altre realtà che hanno attualmente accordi con Meta.

Facendo seguito alla dichiarazione di Meta, Siae ha successivamente rilasciato un comunicato stampa in cui definiva come “unilaterale e incomprensibile” l’atto della società statunitense. Da parte della società Italiana è stato aggiunto: “Colpisce questa decisione considerata la negoziazione in corso, e comunque la piena disponibilità di Siae a sottoscrivere a condizioni trasparenti la licenza per il corretto utilizzo dei contenuti tutelati. Tale apertura è dimostrata dal fatto che Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dal 1 gennaio 2023. Siae non accetterà imposizioni da un soggetto che sfrutta la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”. Accordi simili a quello non rinnovato con Meta sono stati già conclusi da Meta con altre realtà simili, come per esempio con il social asiatico TikTok.

La posizione di Siae è netta riguardo un eventuale accordo: “Viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio. Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti.

Cosa succederà da domani? Dai prossimi giorni, a quanto noto, i contenuti già pubblicati sui social del gruppo Meta con una delle canzoni coperte da Siae verranno silenziati o cancellati. Su Instagram si farà eccezione per i casi in cui gli utenti decidano di sostituire l’audio selezionando un’altra traccia disponibile sul catalogo. Per quanto riguarda il generale utilizzo delle canzoni del repertorio della Siae, previo il raggiungimento di un futuro accordo non saranno più disponibili nei cataloghi di Meta.

Continueremo ad aggiornarvi su ogni novità a riguardo, ma se nel frattempo avete nostalgia del Festival della musical italiana per eccellenza, eccone qui il nostro racconto. Seguiteci su tutti i nostri canali social per non perdere nessun aggiornamento!

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