Con l’emergenza Covid-19, che dal mese di febbraio affligge il nostro Paese, vi abbiamo già parlato di quanto la solidarietà svolga un ruolo importante nei confronti di chi versa in serie difficoltà. Oggi vi raccontiamo di come tanta parte del mondo della moda, delle case automobilistiche e non solo stia dando un grande contributo di solidarietà e di come la comunicazione su Instagram, improntata su un efficace visual storytelling in un rapido e momentaneo cambio di rotta, per brand e pmi riesca a rafforzare il proprio lato umano e solidale nel calarsi in tematiche così sentite, tutto questo al netto dei ghirigori di agenzia sui vari distanziamenti degli elementi nella grafica dei marchi dei brand (vedi i due archi di McDonald’s, Coca Cola etc) per incoraggiare il distanziamento sociale.
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La pandemia ha portato al collasso le terapie intensive di alcuni ospedali in regioni del nord Italia e ad una crescente richiesta di mascherine, la cui produzione da anni è stata quasi esclusivamente affidata ai paesi asiatici e del sud est asiatico, Cina in primis.
Per la regione Lombardia il fabbisogno giornaliero di mascherine per medici, infermieri e operatori sanitari è di circa un milione di unità al giorno, trenta milioni al mese invece per tutto il paese. Uno studio del Politecnico di Torino stima che per l’imminente fase 2 avremo bisogno di quasi un miliardo di mascherine al mese, 35 milioni al giorno al netto degli smart worker, e milioni di litri di gel igienizzante. Cifre astronomiche.
Col decreto “Cura Italia” dello scorso marzo, il governo stanzia 50 milioni di euro a fondo perduto, erogati verso quelle aziende che optano per una riconversione dei propri impianti industriali (quasi del tutto fermi per il lockdown) per produrre mascherine, tute, gel disinfettanti ed eventuali respiratori in deroga alle norme vigenti.
Fare riconversione industriale è qualcosa di estremamente complesso, io stesso me ne sono occupato, ed è un ripensare da capo ad una linea di produzione, dagli spostamenti di alcuni macchinari all’aggiunta di nuove postazioni per svolgere funzioni che prima non erano in linea, a questo si aggiunge il comparto manutenzione da istruire, insomma, know how, elasticità mentale e logistica.
La prima a rispondere è Confidustria Moda che lancia l’appello alla riconversione, in sinergia con lo Sportello Amianto per reperire il tessuto adatto alla produzione. Le adesioni sono molteplici, ed è interessante vedere come grandi aziende abbiano comunicato sui propri canali social il cambio di produzione. Il lancio di una nuova moda è un concetto intrinseco al mondo della moda stessa, e la normalità con la quale è avvenuto il cambio di programmazione industriale, e social, è quasi spiazzante. Al centro dei nuovi contenuti c’è il lavoro delle mani di sarte laboriose, che messi da parte i capi d’alta moda ancora da confezionare per la prossima fashion week, si mettono all’opera per cucire tessuti per mascherine, che mai avrebbero pensato di produrre un giorno. Parliamo di grandi Holding internazionali grandi marchi nazionali, fino alle pmi, spina dorsale della produzione manifatturiera italiana.
Armani
L’azienda di Re Giorgio riconverte la sua produzione in mascherine, guanti e tute per il personale sanitario.
Scervino
Riconverte la sua sartoria e produce mascherine.
Ferragamo
Inizia la produzione di ben 100.000 mascherine chirurgiche e 3.000 FPP1 per la regione Toscana.
Prada
Riconverte lo stabilimento in Abruzzo per produrre mascherine.
Bulgari
Il prestigioso marchio riconverte la Bulgari Fragrance alla produzione di gel igienizzante da destinare al personale sanitario.
Amaro Ramazzotti
Allo stesso modo il noto marchio produttore di Amaro riconverte lo stabilimento di Canelli in Piemonte, per produrre un’edizione limitata di gel igienizzante per medici, infermieri, personale sanitario e croce rossa della città.
Distilleria Nardini
La mia grappa preferita segue l’esempio e produce una soluzione igienizzante per gli ospedali di Bassano del Grappa, Treviso e quello da campo di Bergamo.
Bacardi l’azienda conosciuta per il rum, invece riconverte i propri stabilimenti per produrre 1.1milioni di litri di gel igienizzante.
Lamborghini
Il noto brand produttore di autoveicoli riconverte la produzione in mascherine da donare al vicino Policlinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna, e lo fa con un annuncio su facebook del CEO Domenicali.
Queste, ricordiamolo, sono solo alcune delle iniziative, alle quali si aggiungono quelle di molte, tantissime altre aziende internazionali, pmi, sartorie, laboratori, che tuttora sono in piena produzione di mascherine. Non dimentichiamoci che la solidarietà che ci giunge a conoscenza è solo una parte, altrettanta invece resta nel sommerso.