Iger della settimana // Stailuan e la sua mazzetta “Pantone”

Andrea Antoni, su Instagram @stailuan, è un ragazzo friulano già da molto tempo attivo sui social. È un writer (dipinge graffiti dal 1997) e art director freelance dal 2006. Appassionato di Instagram, è autore di molti progetti in merito (@onthesup e @behappyproject, tra i tanti, ma anche un libro).

In questi giorni il mondo è impazzito per lui: sono circa 200 gli articoli e le interviste che ne parlano. In Italia su Wired, e sul Post, negli Stati Uniti ne parla persino Mashable, una delle più importanti testate online americane, ma è stato notato anche dalla testata sudafricana Visi, dall’Asia Pacific Daily in Cina e da testate e blog di tutto il pianeta. Naturalmente non potevamo mancare noi.

Chi sei, cosa fai nella vita e quando “scopri” Instagram?

Lavoro come art director freelance dal 2006 (leggi l’articolo Streetart: intervista a Style1) e dipingo graffiti dal 1997 con la tag STYLE1. Sono presente sui principali social network con il nickname @stailuan che non è niente altro che la trasposizione ignorante della mia tag da writer. Diciamo che queste sono le mie attività principali quando non sono in mezzo al mare a pagaiare con il SUP. Ho scritto il libro “Trova la tua identità su Instagram e condividi foto uniche” per Dario Flaccovio Editore e sono spesso docente sia in ambito grafico che social. Insomma: faccio (molte) cose e vedo (poca) gente.

stailtoneCome nasce il progetto “#STAILTONE”? Immagino che dato il tuo lavoro tu abbia sempre avuto a che fare con la “mazzetta Pantone” … la prima “STAILTONE” com’è nata e poi… perché hai continuato?

Alcuni anni fa stavo realizzando un (ormai) classicone #FromWhereIstand. Posizionai alcuni tappi colorati delle mie bombolette spray in scala di colore e vicino a questi misi una foglia raccolta in giardino, e pensai: “sembra la scala delle mazzette Pantone, aspetta che ne prendo una e la tengo in mano mentre faccio lo scatto”. E così fu. La foto di per sé era abbastanza scrausa, ma mi piacque l’idea, così saltuariamente continuai a realizzare questi scatti con periodi più intensi e altri in cui non ne pubblicavo mai. Solo nell’ultimo anno ho iniziato a condividerli con regolarità e a pensare a un hashtag che li racchiudesse tutti. Mi piace l’idea che ci sia un collegamento tra i posti in cui vivo, o che visito, e il mio lavoro e in generale la mia passione per i colori che spazia dalla grafica ai graffiti. Mi sembra sia qualcosa di abbastanza personale e non troppo banale e così ho deciso di portare avanti il progetto. La verità è che uso le mazzette molto di più per Instagram che per il mio lavoro di grafico e non credo sia una vergogna: sto ammortizzando al meglio il loro non proprio irrisorio costo.

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Il tuo progetto STAILTONE non nasce “ieri”: eppure da due settimane a questa parte non si parla che di te in tutto il mondo. Persino il prestigioso Mashable ti ha dedicato un articolo. Perché? Cosa ha fatto scattare la scintilla?

Un giorno, dal nulla, ho ricevuto una email da un giornalista di CREATORS di Vice USA : in questa mi chiedeva un’intervista circa questo progetto. Non so da dove mi abbia tirato fuori, se dal mio profilo Instagram, da Steller, o dall’account Pantone dove qualche mese fa sono stato repostato. Resta il fatto che da questa piccola, ma importante, intervista è scoccato qualcosa a livello di visibilità: poco dopo essere uscito su CREATORS sono stato ripubblicato da MyModernMet e da lì sono passato a Bored Panda e 9GAG. A questo punto la viralità è diventata assoluta e totalmente fuori controllo. Sono diventato una case history che potrei andare a spiegare durante le mie lezioni sulla materia (qui potete trovare tutta la rassegna stampa STAILTONE n.d.r.).

Eri già molto seguito prima, ma hai notato un particolare aumento dei follower / like alle tue foto in queste settimane di notorietà?

Sono finito due volte nei suggested, arrivando al picco di 42,5K poi è stato un pianto di galleggiamento con perdita costante di follower appianata da egual guadagno. Tra utenti inattivi e algoritmo infame le mie foto oscillavano tra i 450 e gli 800 like senza capire bene i motivi delle differenze oltretutto. Da quando il mio profilo ha iniziato a essere spinto da tutti questi siti ha avuto un’impennata micidiale, non tanto a livello di commenti quanto a livello di followers (mentre scrivo sono arrivati a essere 58K) e l’ultima foto che ho ricevuto ha superato una soglia per me improponibile dei 3mila like. C’è stata una giornata in cui sono salito addirittura di 5mila followers in 24 ore e, per capirci, quando finii nei suggested salirono di circa 1500 al giorno. Vedremo in futuro quale sarà l’andamento: dato che ora sono in sovraesposizione mediatica, immagino che questi numeri si abbasseranno notevolmente.

Nelle tue foto c’è solo editing da app o vero e proprio fotoritocco al computer?

Editare solo con app è cosa da instagrammer! Scherzi a parte, c’è un poco di tutto tra software di grafica professionali usati al computer e app usate direttamente dallo smartphone: dipende fortemente da scatto a scatto. Vi piacerà sapere che uso ancora molto l’editing di Instagram, che per molti è una bestemmia, ma per la mia ignoranza è perfetto.stailuan2

Stories, gallery, video, boomerang, immagini rettangolari, dirette… pensi che abbiano stravolto troppo Instagram o semplicemente lo hanno arricchito?

Ci sono sempre dei pro e dei contro in tutte le cose: l’instagram pre-Facebook mi piaceva moltissimo, questo attuale ha comunque delle peculiarità interessanti. Non capisco onestamente le dirette e l’unico che le fa con senso, dal mio punto di vista, è @celestalis che ormai è l’appuntamento fisso del mattino da Venezia. Le stories possono arricchire di dettaglio il contenuto condiviso sul profilo, ma serve una capacità di attenzione enorme ed è un attimo pubblicare qualcosa di inutile e osceno. C’è da dire che nessuno obbliga nessuno a utilizzare nulla, neanche Instagram stesso volendo. Stravolto direi di no, arricchito forse, l’appiattimento è colpa degli utenti che anziché ricercare, banalizzano seguendo percorsi tracciati da altri.

Sei quello che si potrebbe definire un influencer… nella tua esperienza come si fa un progetto con un brand? Qual è secondo te il limite tra “Progetto comune” e spudorato “consiglio per gli acquisti”?

Non utilizzo Instagram con il fine di ottenere collaborazioni con aziende. Le mazzette Pantone le vedo come un simbolo della grafica e un inno al colore, poi chiaro sono relative a un brand specifico, ma non era mia intenzione farne pubblicità. Credo che ognuno dovrebbe gestire il proprio profilo seguendo un filone logico coerente, questo ormai è piuttosto chiaro a tutti, e che dimostri personalità. Poi è chiaro che non tutti si possa emergere, in molti casi è giusto così, in molti altri casi emergono personaggi sbagliati, ma non è un problema di Instagram, ma del mondo in generale. Senza comunque finire in discorsi filosofici troppo ampi credo che nel momento in cui bisogna scegliere se realizzare o meno delle collaborazioni, sia necessario diventare un minimo selettivi in modo da non far perdere credibilità: ho visto profili diventare giusto oggetto di scherno da parte di molti, in quanto più che delle gallery erano diventati dei banner pubblicitari. La smania da collaborazione con aziende è comprensibile, oltrepassare il limite della decenza è un attimo, ma se lo fai in modo reiterato e hai più di 20 anni… beh forse hai un problema. Io stesso ho fatto delle collaborazioni che, viste a posteriori, ritengo errate, ma appunto la fascinazione è grande e tutti facciamo degli errori. Ad ogni modo il discorso, dal mio punto di vista è questo: hai un progetto e questo ha una sua coerenza, se la collaborazione con un dato brand va a stravolgere questo, probabilmente non va fatta. Poi chiaro, ognuno agisce secondo la sua testa e secondo i suoi fini.

stailuan3A proposito… la Pantone si è fatta sentire?

Sì, sono in contatto con chi gestisce il profilo Pantone, ma non vi sono progetti in corso o in partenza. Io seguo loro, loro seguono me, a volte ci scriviamo un paio di cretinate in DM e via.

stailuan4A quale Stailtone sei più “affezionato”?

Onestamente non ne ho una in particolare: potrei dirti che l’ultima che ho condiviso, che ha superato i 3mila like, la amo. Più che altro perché ha ricevuto una quantità di cuori che fino a pochi giorni fa non avrei mai nemmeno potuto ipotizzare. Rispondendo più seriamente: trovo particolarmente carina quella in cui “pantonizzo” il caffè mentre lo verso. Fu divertente scattarla dato che inserii la GoPro nella tazza comandandola con il controllo vocale. Scattai centinaia di foto prima di quella. Le altre, come ti dicevo prima, mi piacciono un poco tutte e quindi mi è difficile sceglierne una in particolare.

C’è qualche progetto fotografico “particolare” come il tuo che segui?

Sì, certo, e sono tutti utenti che potrei definire molto poco INSTA (inteso come scatto istantaneo). Non mi stanco mai di veder volare gli oggetti di @kitchensuspension, di perdermi nelle atmosfere di @kidvikk e di contemplare il blu di @benedettodemaio. Tra gli stranieri trovo geniali @nohabahr, @halno e @moography. Ma giusto per citare i primi che mi sono passati per la testa, ce ne sarebbero molti altri.

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