In social media sta(r)t virtus: il successo dei musei nel post pandemia

Tra gli Uffizi che diventano vere star dei social e porte aperte on e off line a influencer, blogger e social media addict, la riapertura dei principali musei italiani pare proprio che sia travolta da una inaspettata rivoluzione nel modo e nelle modalità di fruizione della cultura, settore ancora soggetto ai vincoli delle normative vigenti e che più di tutti ha sofferto – e soffre – il lungo periodo di lockdown.

Di musei all’opera durante il lockdown ne abbiamo già parlato qui e qui. Tantissimi sono stati infatti i complessi museali ad aver pienamente accolto l’invito del MiBact a rendere fruibile on line il proprio patrimonio artistico, garantendone diffusione e visite virtuali durante quello che poi si è rivelato un lungo periodo di stallo.

A marzo non potevamo ancora e di certo calcolare gli effetti a lungo termine che questa pandemia, e la conseguente comunicazione digitale rinforzata, avrebbero causato.

La preoccupazione che la disaffezione ai luoghi fisici custodi dell’arte da parte degli assidui visitatori si propagasse e il rischio che di nuovi non ne arrivassero più o tardassero ad arrivare, sono stati (ed è tutt’oggi così) un fattore predominante nelle strategie di rilancio delle offerte culturali ma, con le riaperture dei principali musei a partire dal 18 maggio scorso, qualcosa già pare essersi mosso. E cambiato.

Degli utlimi giorni è infatti la notizia che le Gallerie degli Uffizi, con già una brand reputation (anche virtuale) ben consolidata a livello mondiale, siano diventate mattatore d’eccellenza sui social network con numeri impressionanti e che continuano a galoppare, trainando anche quelle degli ingressi e prenotazioni.

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#LeGalleriedegliUffizi ti aspettano! Ti aspettano per godere di un’esperienza di visita “nuova”, improntata al gusto. Gusto?…Sì, il gusto di assaporare l’arte in maniera lenta, calma, per suggestioni, per dettagli, per impressioni. L’arte non si mangia né tanto meno si divora, l’arte si gusta. “Gustare leggiermente”, diceva Della Casa nel suo “Galateo overo de’costumi” scritto nel 1558. #RinascimentoOggi per noi significa anche questo. Ed è proprio nel ri-partire a ri-prendere contatto con il senso del gusto che abbiamo lanciato la nostra nuova campagna #FollowersDay, a caccia di visioni alternative. L’arte vista attraverso i vostri occhi. Quello che voi istintivamente associate ai nostri musei, quello che vedete, quello che vi viene in mente quando si dice #Uffizi #PalazzoPitti #GiardinodiBoboli. Continuate a taggarci nelle vostre foto! Condividete con noi i vostri “pensieri”, come @lorenzino00, che ringraziamo per questo scatto: immaginiamo di partire da qui, da lontano, e arrivare, come fosse una lenta passeggiata, piano piano sempre più vicino, sempre più dentro ai nostri musei, dandoci il tempo di accordarci a quella nota intensa che, come nella foto, fa ri-suonare tutto intorno a noi. • 🌍E N G: #TheUffiziGalleries are waiting for you to enjoy a new “taste-oriented” experience. Taste?… Sure, the taste of “savouring” art slowly, calmly, through glimpses, details, personal perspectives. Art is not to be eaten nor devoured. Art needs to be “tasted”. "Taste lightly", said Della Casa in his “Rules of Polite Behaviour" written in 1558. And we re-start from there. To us, #RenaissanceNow means recovering that sense of taste too. In this view, a few days ago we even launched our new #FollowersDay campaign. Art seen through your eyes. What you instinctively associate with the art of our museums, what you see, what comes to your mind when you say #Uffizi #PittiPalace #BoboliGardens. Keep tagging us in your pics! Share your "thoughts" with us as @lorenzino00 did 😉 Imagine we walk from there, from afar…slowly, calmly…in order to arrive closer and closer to (and finally in) our museums thus taking time to get in tune with that note that seems to play all around us.

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Ma questo a cosa è dovuto? Solo alla notorietà di uno tra i musei italiani più conosciuti e riconoscibili al mondo?

Ovviamente no. Tutto ciò è frutto di strategia. A medio e lungo termine.

Prima del lockdown, gli Uffizi veicolavano – già con un proprio riconoscibile stile – la comunicazione on line esclusivamente su due sole piattaforme: Twitter e Instagram. Specie su Instagram, tra citazioni colte, letterarie, filosofiche e anche tanta ironia, il museo ha parlato, messo in risalto e diffuso opere note e “meno” conosciute custodite all’interno e all’esterno della propria collezione.

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Il bianco marmo della “Vittoria” di #VincenzoConsani è il perno candido e luminoso intorno a cui ruota la varietà multicolore della #SaladiGiove della #GalleriaPalatina di Palazzo Pitti. Come la Carità di Lorenzo Bartolini e la Venere di Canova, anche questa statua costituiva esteticamente il fulcro visivo della sala, un inserto di forme pure e classiche, una voce solista tra il coro di pareti affastellate di dipinti dalle cornici dorate, delle consolles dai piani a commesso di pietre dure, dei cieli azzurri di Pietro da Cortona con i suoi sottinsù! La #Vittoria fu donata dai comuni toscani a Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia, nel settembre del 1867, al tempo di Firenze capitale. Celebra la liberazione della Lombardia dagli Austriaci avvenuta nel 1859: la Vittoria siede sulle rocce, intenta a scrivere su uno scudo i dati dell'impresa. Vincenzo Consani aveva al tempo una lunga carriera alle spalle. Nativo di Lucca, aveva lavorato per i Borbone cui piaceva la “perfetta fattura” dell’artista, che indugiava ancora sulle forme idealizzate di inizio secolo. Alla Vittoria aveva lavorato per ben quattro anni e dopo la consegna si trasferì a Firenze, dove morì nel 1887. • 🌎E N G The white marble of the statue of Victory by Vincenzo Consani is the bright fulcrum of Jupiter Room in the #PalatineGallery of #PittiPalace. Like the “Charity” by Lorenzo Bartolini and Venus by Canova, this gorgeous statue is the pivotal point of the room: pure classical forms to depict an allegory in the middle of a triumph of paintings' colours and figures, golden frames, consoles in semi-precious stones, frescoes on the ceiling… In September 1867 the sculpture was donated by the Tuscan cities to the first king of Italy, Vittorio Emanuele II, when Florence was the capital of Italy. It celebrates the liberation of the Lombardia region from the Austrian power in 1859: Victory seats on the rocks, writing about such an event on a shield. Praised for his skill in featuring ideal and classical forms, Vincenzo Consani was a renowned artist that also worked for the Bourbon family in Lucca. He took 4 years to realize this sculpture. Thence he moved to Florence where he died in 1887.

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Lo ha fatto con post, immagini, stories, video, sondaggi, racconti e tour virtuali che hanno coinvolto non solo le opere, ma anche tanti dei dipendenti che ogni giorno lavorano tra queste prestigiose mura. Partecipando ai vari challenge internazionali, le Gallerie degli Uffizi si sono sempre poste sul filo della simpatia e dell’interesse, risultando divertenti o anche portatrici di messaggi importanti quando è stato necessario farlo.

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#pernondimenticare · «Sia detta per te, Firenze, questa nuda implorazione. Si levi sui tuoi morti, sulle tue molte macerie, sui tuoi molti visibili e invisibili tesori lesi nella materia, offesi nell’essenza, sulle tue umili miserie ferma, questa preghiera. I santi della tua storia e gli altri, tutti, della innumerabile corona la portino in alto, le soffino spirito e potenza, ne cingano d’assedio le stelle, i cieli, le superne stanze: «giustizia non ti negare al desiderio degli uomini, scendi in campo, abbi la tua vittoria!» Sia detta a te, Firenze, questa amara devozione: città colpita al cuore, straziata, non uccisa; unanime nell’ira, siilo nella preghiera. Vollero accecarti, essi, della luce che promani, illumina tu, allora, col fulgore della collera e col fuoco della pena loro, i tuoi bui carnefici, perforali nella tenebra della loro intelligenza, scavali nel macigno del loro nero cuore. Sii, tra grazia e sofferenza, grande ancora una volta, sii splendida, dura eppure sacrificale. Ti soccorra la tua pietà antica, ti sorregga una fierezza nuova. Sii prudente, sii audace. Pace, pace, pace.» #MarioLuzi #StragedeiGeorgofili ❤️ Dedicated to the persons who lost their lives in the bomb attack of the #Georgofilimassacre 27 years ago, during the night between 26 and 27 May 1993: Fabrizio, Angela, Nadia, Caterina, Dario. Dedicated to the Uffizi that lost priceless masterpieces. Dedicated to Florence that suffered a terrible wound in its heart, but found the strength to react and rebirth. “Florentia”, the town of flourishing and #renaissance, will blossom again because #beauty dwells here 🌷 · @cittadifirenzeufficiale @regionetoscana #27maggio1993 #memoriaeimpegno #Firenze #Florence #Tuscany #Toscana #lamemorianonsiferma #rinascita

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E questo pare proprio che si stia rivelando una mossa vincente. Gli Uffizi, infatti, nel weekend del 15 giugno hanno raggiunto e superato il traguardo dei 500mila follower su Instagram. Attestandosi come il museo più seguito in Italia e al 13° posto nella classifica europea guidata dal Louvre, sono di poco dietro musei quali il Prado di Madrid (734K), l’Hermitage di San Pietroburgo (559K) e il Rijksmuseum di Amsterdam (552K). Se scendiamo nell’analisi anagrafica di questi follower, sappiamo che il 30% è tra i 25 e i 34 anni, il 22% tra 35 e 44 anni, 16% tra 45 e 54, il 16% tra 18 e 24, l’8% tra i 55 e i 64, il 4% è over 65 e meno dell’1% è tra i 13 e i 17 anni.

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#500k! La nostra comunità è cresciuta ancora! E non poteva essere altrimenti perchè nei momenti più difficili si riscopre la forza dello stare insieme e della condivisione, se pur virtuale. La celebre frase del principe Miškin nell'Idiota di Dostoevskij “la bellezza salverà il mondo” è stata il mantra di queste settimane. Abbiamo praticato la bellezza, ed è stata mezzo per riflettere, per commuoversi, per difendersi, per rafforzarsi. Per rinnovare il nostro sconfinato amore per #Firenze, i suoi tesori, i suoi scorci disabitati illuminati dai cieli azzurri di una sorprendente Primavera. Grazie per aiutarci a crescere, e non solo nei numeri! Oggi sì che è il nostro #FollowersDay…e allora avanti tutta con la nostra nuova campagna e festeggiamo così, con il suggestivo scatto di @kkrebsdick: un grande abbraccio, struggente, con un orizzonte ampio, aperto, e che guardi sempre più lontano…Un bell’augurio! #Conaltriocchi Grazie anche per le tantissime foto che ci state inviando in questi giorni. Siete una miniera di creatività. Continuate così… • 🌍E N G: #500k! Our community has grown even more! And it could not be otherwise for in the most difficult moments, people rediscover the strength of being together and the value of sharing, even if virtually. The famous sentence of Prince Miškin in Dostoyevsky's Idiot "beauty will save the world", has become a mantra in the latest weeks. We have experienced beauty, and it has been a means to reflect, to be touched, to defend ourselves, to strengthen ourselves. To renew our boundless love for #Florence, its treasures, its deserted places illuminated by the blue sky of a surprising Spring. Thanks for helping us grow, and not just in figures! Indeed, today more than ever is our #FollowersDay…so full steam ahead with our new campaign and let’s celebrate this way, with this captivating pic by @kkrebsdick: #whatIsee is a huge, poignant hug, with a wide horizon, open, looking further ahead…Thank you so much for all the pics that you are sending us in these days. You are such a wealth of creativity! Keep it up…

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Complimenti!

A pandemia iniziata, però, altre due novità social hanno subito creato e attirato maggiore attenzione: la repentina apertura della pagina Facebook e, nientepopodimeno che, il lancio di un canale Tik Tok.

Notizia accolta, quest’ultima, non senza qualche piccola remora, il canale Tik Tok degli Uffizi (che, ricordiamolo, è stato uno dei primi musei statali a decidere di sbarcarci, ndr) è invece risultato come una mossa vincente. Strategicamente impostata per avvicinare, in un momento di assoluta stasi, un pubblico molto più giovane e fresco non solo al museo in sé, ma più generalmente al mondo dell’arte, le Gallerie degli Uffizi hanno rapidamente raggiunto cifre astronomiche tra follower e visualizzazioni che sono andate crescendo fino a raggiungere quota 21.700 follower (con 87.800 like) grazie alla diretta del 12 giugno scorso con la creator Martina Socrate. Un’azione, questa, che ha fatto sì che su Tik Tok gli Uffizi sia diventato il museo d’arte più seguito al mondo, davanti al Metropolitan Museum di New York (8.935 follower) e Rijksmuseum di Amsterdam (7.339 follower)

Anche un museo può fare umorismo: serve ad avvicinare le opere a un pubblico diverso da quello cui si rivolge la critica ufficiale, ma anche a guardare le opere in modo diverso e scanzonato. In un momento difficile come questo, è importante, ogni tanto, concedersi un sorriso e un po’ di autoironia. E se è possibile farlo grazie alla grande arte, ancora meglio”, ha spiegato il direttore Eike Schmidt quando, lo scorso maggio, è stata data la notizia alla stampa.

E pare proprio che questa strategia abbia dato i suoi frutti, se anche abbinata a visite molto particolari, come quella raccontata sui suoi account social dall’Estetista Cinica, al secolo Cristina Fogazzi, mitica imprenditrice, estetista e influencer beauty da Sarezzo, un paese nelle valli bresciane, che ha raggiunto 650 mila ragazzi in un botto”, semplicemente raccontando nelle sue stories del tour effettuato – per sua scelta e rispondendo a una call lanciata dall’assessore alla cultura dell’amministrazione fiorentina, Tommaso Sacchi – presso il museo e la città.

Ma in questi giorni anche altri musei stanno godendo di strategie social combinate (e anche no) per il rilancio del settore culturale e turistico. Un esempio è quello della coppia Chiara Ferragni e Fedez (meglio nota come #theFerragnez) che ha postato su Instagram il tour presso i Musei Vaticani e la Cappella Sistina riscuotendo un enorme successo. O il caso della mostra più attesa dell’anno, quella dedicata al cinquecentenario dalla morte di Raffaello e ospitata presso le Scuderie del Quirinale a Roma (e di cui abbiamo parlato qui) che, tra una buona strategia pubblicitaria antecedente al lockdown e un mantenimento della comunicazione a pandemia cominciata (proprio qualche giorno a seguire l’inaugurazione), ha comunicato di “fare le ore piccole” proprio a causa del grande afflusso di visitatori accorsi alla riapertura.

Nonostante gli ingressi contigentati e le disposizioni da rispettare e far rispettare in materia di mantenimento del contagio da Covid-19, stiamo assistendo davvero ad una piccola rivoluzione nel campo della fruizione culturale?

Forse non è ancora l’ora di tirare le somme, ma lo desideriamo davvero, come speriamo che anche la digitalizzazione del patrimonio artistico e una sua corretta comunicazione social possano finalmente essere ritenuti media trainanti e importantissimi, anche per riuscire a porre una maggiore attenzione sull’importanza del nostro immenso e fruttuoso, se ben speso in immagini e caption, patrimonio di bellezza.

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