Incominciamo una serie di articoli dedicati all’esplorazione della fotografia del movimento. In questo primo approfondimento verrà introdotta una tecnica d’effetto che richiede un minimo di conoscenze per essere applicata e un po’ di esperimenti pratici per padroneggiarla. I risultati non saranno del tutto prevedibili e come sempre è bene avere in mente quali sono i fattori in gioco e come questi possano influenzare l’immagine ottenuta. La foto finale sarà sempre frutto di un po’ di fortuna. La variabilità del risultato costituirà decisamente un aspetto di continua sorpresa man mano che prenderete dimestichezza.
La tecnica in oggetto permette di congelare il soggetto in movimento e al contempo ottenere uno sfondo sfuocato che conferirà l’impressione complessiva di movimento. Vi anticipo che non è facile ottenere un soggetto perfettamente nitido e a fuoco, non impuntatevi troppo su questo perché anche il mosso può contribuire al dinamismo della scena. Fate parecchi esperimenti, non scartate subito le foto, sicuramente guardatele per valutare come intervenire sullo scatto successivo. Anche apparenti fallimenti potrebbero riservare aspetti interessanti una volta osservati con calma.
Il soggetto
Un qualsiasi oggetto in movimento con una traiettoria più o meno nota è candidabile. I più facili da reperire sono veicoli (moto, bici, auto) in zone con frequenti passaggi. Devono avere un minimo di velocità, evitate il traffico eccessivo, anche per la vostra salute! Rettilinei, interno di curve e angoli degli incroci offrono posizioni adeguatamente sicure e ideali per sperimentare.
Il movimento (del fotografo)
Panning è un termine di origine anglosassone, “to pan” è un verbo che indica l’azione di effettuare una panoramica. Il movimento principale dell’inquadratura è infatti solitamente orizzontale.
Occorre muoversi seguendo la velocità del soggetto. Per risultati ottimali è bene mettersi in una posizione che permetta di trovarsi paralleli alla direzione di movimento o, ancora meglio, al centro di una traiettoria semicircolare in cui il soggetto resti a distanza costante dall’osservatore. Solitamente chi fotografa resta fermo sui piedi, inizialmente posizionandosi frontale al punto dove vorrebbe scattare e ruota il busto tenendo la fotocamera saldamente, cercando di seguire il soggetto durante il transito.
Il tempo di scatto
Per poter sfuocare lo sfondo deve esserci abbastanza tempo per effettuare l’azione di panning. Serve un tempo lungo, 1/30 di secondo o anche meno. Le fotocamere integrate nei cellulari hanno per la maggior parte un diaframma fisso, gli automatismi software controllano tempo di scatto e la sensibilità (ISO) per cercare di mantenere un tempo sufficientemente alto da ridurre il rischio di mosso con l’ISO più bassa possibile per avere meno rumore digitale.
In una situazione di piena luce potrebbe esser molto difficile ottenere tempi lunghi, ma è comunque possibile ingannare il sensore bloccando l’esposizione in una zona d’ombra. Applicazioni come Camera+, VSCOcam o molte altre vi permettono la separazione fra esposizione e messa a fuoco (nonché consentono di verificare il tempo e l’ISO con cui state scattando). In questo caso potete intervenire selettivamente. Se invece volete restare sull’app della fotocamera nativa, vi consiglio di fare uso del blocco dell’esposizione e della messa a fuoco.
Ad esempio su iOS vi basta inquadrare una zona d’ombra a distanza analoga a quella dove vorreste il soggetto e tenerte premuto per qualche secondo il punto dove volete mettere a fuoco ed esporre. Dovrebbe apparire sovrapposto un messaggio simile ad “AE/AF LOCK”. Inquadrate nuovamente la zona finale e valutate l’anteprima. Se la differenza di luminosità fra la zona d’ombra scelta e quella dove vorreste scattare è elevata potreste ottenere delle immagini troppo chiare perché eccessivamente sovraesposte. Andate per tentativi riprovando con aree meno buie.
In casi di cielo coperto, di sera o in luoghi chiusi, non dovrebbe servire alcun intervento particolare per regolare i tempi che dovrebbero automaticamente avvicinarsi a 1/30 di secondo.
Infine segnalo l’esistenza di applicazioni che sono in grado di simulare tempi di scatto estremamente lunghi come Slow Shutter Cam, che saranno trattate in un prossimo articolo.
La messa a fuoco
Se il vostro dispositivo o l’app in uso ve lo permette, vi suggerisco di sfruttare il blocco di esposizione e messa a fuoco per evitare ritardi di risposta durante lo scatto.
Lo scatto
Per catturare il momento, cominciate a seguire il soggetto prima che sia nella posizione desiderata e, continuando il movimento senza interromperlo, scattate solo quando questo si troverà davanti a voi o è passato oltre.
Su Instagram potete usare il tag #IgersItaliaEdit101 per segnalare i vostri esperimenti. Non mancherò di darvi supporto per pareri o quesiti. Mettete pure un commento alla vostra foto rivolto a @polylm.